Giovanni e Silvio
Gentile sig. Giovanni 84,
lei mi dice che le colpe di Silvio Berlusconi sono note e indiscutibili. Provi a dire queste cose a coloro che lo votano e lo idolatrano da 20 anni come difensore della democrazia e perseguitato da una giustizia politicizzata, non conoscendo e non volendo conoscere, anzi negandolo fortemente, come fossero tutte bestemmie, quello che ha fatto il più grande frodatore fiscale e profittatore di orfanelle indifese degli ultimi 150 anni.
"Io sono il Gesù Cristo della politica, mi sacrifico per tutti" ha detto di se stesso. Se l'Italia fosse un paese normale, se ci fosse una giustizia in Italia, Berlusconi sarebbe all'ergastolo, altro che chiedere "agibilità politica" dopo aver frodato lo Stato che ha preteso di rappresentare nei congressi internazionali. E lo rappresentava con la serietà e l'autorevolezza che la carica comportano: Il cucù alla Merkel, "culona inchiavabile", il kapò a Schultz, l'Obamaaaaa gridato a Londra come fosse un un pescivendolo, sempre l'Obama che "E' giovane, è bello, è anche abbronzato", le corna nelle foto di gruppo, Romolo e Remolo, contribuendo a quel prestigio internazionale di cui l'Italia gode giustamente nel mondo. Se un politico all'estero usa la macchina di servizio per scopi personali e viene scoperto, dà le dimissioni senza che neanche gliele chiedano, é un gesto naturale. Se un premier italiano, non un sempliec politico, viene scoperto a frodare il fisco, grida alle toghe rosse.
Come ha detto giustamente Marco Travaglio, se all'estero un politico commette un reato, scompare il politico. In Italia, scompare il reato.
lei mi dice che le colpe di Silvio Berlusconi sono note e indiscutibili. Provi a dire queste cose a coloro che lo votano e lo idolatrano da 20 anni come difensore della democrazia e perseguitato da una giustizia politicizzata, non conoscendo e non volendo conoscere, anzi negandolo fortemente, come fossero tutte bestemmie, quello che ha fatto il più grande frodatore fiscale e profittatore di orfanelle indifese degli ultimi 150 anni.
"Io sono il Gesù Cristo della politica, mi sacrifico per tutti" ha detto di se stesso. Se l'Italia fosse un paese normale, se ci fosse una giustizia in Italia, Berlusconi sarebbe all'ergastolo, altro che chiedere "agibilità politica" dopo aver frodato lo Stato che ha preteso di rappresentare nei congressi internazionali. E lo rappresentava con la serietà e l'autorevolezza che la carica comportano: Il cucù alla Merkel, "culona inchiavabile", il kapò a Schultz, l'Obamaaaaa gridato a Londra come fosse un un pescivendolo, sempre l'Obama che "E' giovane, è bello, è anche abbronzato", le corna nelle foto di gruppo, Romolo e Remolo, contribuendo a quel prestigio internazionale di cui l'Italia gode giustamente nel mondo. Se un politico all'estero usa la macchina di servizio per scopi personali e viene scoperto, dà le dimissioni senza che neanche gliele chiedano, é un gesto naturale. Se un premier italiano, non un sempliec politico, viene scoperto a frodare il fisco, grida alle toghe rosse.
Come ha detto giustamente Marco Travaglio, se all'estero un politico commette un reato, scompare il politico. In Italia, scompare il reato.
Pepito Sbazzeguti