La Merate che non c'è più/27:Alberto 'Bertino' Scaccabarozzi, il coiffeur di Viale Verdi. In bottega due poltrone e un garzone
Per tutti era “Bertino” il parrucchiere di Viale Verdi. Classe 1930, all’anagrafe era Alberto Scaccabarozzi e con il fratello Gaudenzio, detto “Denzi”, è stato certamente uno dei più conosciuti, stimati e apprezzati coiffeur di Merate.
Il mestiere Bertino lo aveva imparato in Via Roma dal fratello che, a sua volta, era stato addestrato dallo zio che aveva una bottega a Imbersago. I due Scaccabarozzi dopo i primi anni nella botteghina vicino a Piazza delle Vittoria, si erano “separati”, naturalmente senza alcuna rivalità, ma solo con il desiderio ciascuno di camminare con le proprie gambe. Denzi si era spostato a un centinaio di metri, in Piazza Prinetti, mentre Bertino era andato a sud, in Viale Verdi nella casa che fa angolo con l’attuale Via Toscanini. Qui aveva preso i due locali, con una vetrina unica che fungeva anche da porta di ingresso, che si affacciavano sulla strada. All’interno c’erano due poltrone da “lavoro” dove si accomodavano i clienti che chiedevano così il classico “barba e capelli” cui Bertino si applicava con scrupolo e attenzione.
Ad aiutarlo c’era anche un garzone, tale Mario originario di Boario, che consentiva così di avere un buon giro di clienti, tutti i giorni, accontentati con una certa rapidità. Inizialmente il negozio era aperto anche alla domenica, giorno di festa in cui gli uomini cercavano di essere in ordine e il più eleganti possibile.
Il negozio, senza eredi interessati a portare avanti l’attività andò avanti per qualche decina di anni, poi verso la metà degli anni Novanta, chiuse definitivamente mentre Bertino morì 11 anni fa lasciando la moglie che, invece, aveva il negozio di frutta e verdura in Via Roma.
Continua/27
Se qualcuno avesse del materiale (fotografie, ricordi, ritagli di giornale) per una "puntata" del nostro viaggio può chiamare il numero 328.30.58.341 e aiutarci così a ricostruire la mappa commerciale della "Merate che non c'è più".
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Viale Verdi. A sinistra il negozio di Bertino
Il mestiere Bertino lo aveva imparato in Via Roma dal fratello che, a sua volta, era stato addestrato dallo zio che aveva una bottega a Imbersago. I due Scaccabarozzi dopo i primi anni nella botteghina vicino a Piazza delle Vittoria, si erano “separati”, naturalmente senza alcuna rivalità, ma solo con il desiderio ciascuno di camminare con le proprie gambe. Denzi si era spostato a un centinaio di metri, in Piazza Prinetti, mentre Bertino era andato a sud, in Viale Verdi nella casa che fa angolo con l’attuale Via Toscanini. Qui aveva preso i due locali, con una vetrina unica che fungeva anche da porta di ingresso, che si affacciavano sulla strada. All’interno c’erano due poltrone da “lavoro” dove si accomodavano i clienti che chiedevano così il classico “barba e capelli” cui Bertino si applicava con scrupolo e attenzione.
La "banda" di Viale Verdi, nel tondo Bertino
Ad aiutarlo c’era anche un garzone, tale Mario originario di Boario, che consentiva così di avere un buon giro di clienti, tutti i giorni, accontentati con una certa rapidità. Inizialmente il negozio era aperto anche alla domenica, giorno di festa in cui gli uomini cercavano di essere in ordine e il più eleganti possibile.
Bertino davanti al bar Mentin
Poi, con il passare degli anni, l’apertura domenicale fu abolita mentre l’orario continuato era un “must” che, tra l’altro, andava a conquistarsi anche quei clienti di corsa, durante la pausa pranzo.I campi di Viale Verdi
Il negozio, senza eredi interessati a portare avanti l’attività andò avanti per qualche decina di anni, poi verso la metà degli anni Novanta, chiuse definitivamente mentre Bertino morì 11 anni fa lasciando la moglie che, invece, aveva il negozio di frutta e verdura in Via Roma.
Continua/27
Se qualcuno avesse del materiale (fotografie, ricordi, ritagli di giornale) per una "puntata" del nostro viaggio può chiamare il numero 328.30.58.341 e aiutarci così a ricostruire la mappa commerciale della "Merate che non c'è più".
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