Mandic, piano parcheggi: stalli riservati per categorie protette e dipendenti. 120 posti a pagamento, l’ASL trasloca alle Piazze

L'obiettivo è quello di mettere fine al far west selvaggio che da anni, probabilmente da sempre, imperversa all'interno del perimetro dell'ospedale Mandic dove il parcheggio, regolamentato solo dalla barriera mobile di accesso al presidio, azionata dalla portineria, è diventato luogo di sosta anche per non autorizzati, per soggetti che vengono dall'esterno e che, per non faticare a cercare posteggio, si servono della banale scusa "devo andare al pronto soccorso"per occupare abusivamente un posto, sottraendolo naturalmente a chi invece ne avrebbe diritto.
Per cercare di arginare il problema, nell'ottica di un servizio che sia funzionale all'utenza specialmente quella più critica, il piano che sarà messo in atto, probabilmente a partire dal mese di ottobre, prevede una ripartizione degli spazi tra autorizzati e non, una fetta gratuita per i dipendenti, un'altra area a pagamento e, naturalmente, la possibilità di rimozione in caso di infrazione.


Ora le parti in causa (direzione, rappresentanti sindacali dei dipendenti e delle aziende esterne che operano in ospedale, esponenti delle associazioni di volontariato) hanno avviato una serie di tavoli tecnici, tra cui quello che si è svolto nella giornata di giovedì, presso la sala riunioni scientifiche, che dovranno regolamentare l'utilizzo appunto del parcheggio e della sua fruizione.
La prima ipotesi prevederebbe 36 stalli riservati alle categorie protette e ai pazienti cronici (oncologi, dializzati, fruitori della palestra), 120 a pagamento e 280 gratuiti per i dipendenti.
Trattandosi di una sperimentazione della durata di tre mesi, c'è da definire come far ruotare i 36 stalli. Chiaramente si tratta di posti insufficienti per la reale portata del fabbisogno ma confidando su orari di cure diversi, su tempistiche totalmente diversificate si confida in un "riciclo" che consenta il più possibile di garantire un posto auto.
I 120 stalli a pagamento saranno in due aree diversificate. La prima vicino ai poliambulatori per permettere una sosta "toccata e fuga", con i primi venti minuti gratuiti per il ritiro ad esempio di un esame (ma si tratta naturalmente ancora di un'ipotesi) e la seconda nei pressi del Pronto soccorso dove sarà possibile una permanenza più ampia, sempre a fronte di un ticket.
Per i dipendenti dell'ospedale i posti a disposizione sarebbero 280. Naturalmente, dovendo fare i conti con gli spazi a disposizione e ben sapendo che il numero potrebbe essere inferiore al fabbisogno, questi primi tre mesi di prova saranno importantissimi per capire quali sono le modalità di accesso al presidio da parte dei suoi dipendenti e se, al netto dei clandestini, questi 280 posti possano bastare. Al momento del cambio turno, attorno alle 14, sono già in conto i disagi, con probabili sovrapposizioni tra chi se ne va e chi arriva, ma non ci sono ad ora altre soluzioni.
I dipendenti ASL saranno convogliati al piano -2 del silos delle Piazze attualmente aperto ma scarsamente utilizzato, per non dire mai, con 100 di stalli che l'assegnatario della gara per la realizzazione di questo nuovo piano parcheggi ha "riservato", così come da convenzione.
Chi viene dall'esterno e non sarà dunque tra i dipendenti dell'AO e gli assegnatari di spazi riservati (categorie protette) dovrà decidere se cercarsi un parcheggio tra quelli a ridosso dell'ospedale (Via Cerri, Via dei Lodovichi, Via Campi, Via Giotto) oppure stipulare un abbonamento (si parla di 25 euro al mese, che non è detto venga in parte compensato dalle stesse aziende appaltanti i lavori all'interno del Mandic) o pagare il suo ticket.
Qualche perplessità è stata sollevata anche dai reparti che si avvalgono della libera professione dove i medici che vengono dall'esterno, non trovando più un posto auto, sarebbero costretti a farsi carico del costo della permanenza nel presidio, da scalare dal compenso non sempre particolarmente elevato delle loro prestazioni.
Con questo piano, fanno sapere dalla direzione, si cercherà di risolvere il problema anzitutto per l'utenza, quella più fragile che, arrivando al presidio, è spesso costretta a vagare alla ricerca di un posto, in quanto occupato da abusivi e clandestini.
Infine con le forze dell'ordine, nella fattispecie la polizia locale di Merate, si sta studiando se riservare un corridoio di passaggio così da consentire controlli periodici nelle aree a pagamento, permettendo il sanzionamento e l'eventuale rimozione dei mezzi privi di contrassegno o fermi in zone non autorizzate.
S.V.
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