''La Merate che non c’è più/25'': in p.zza Vittoria i ''Cicli Alfieri'' con vendita e riparazione di moto e biciclette e il deposito
E' stato uno dei primi ciclisti di Merate, probabilmente il primo che nel corso degli anni si allargò, aprendo ben altre tre attività e diventando famoso in città e oltre confine. La sua officina si trovava in Piazza della Vittoria, crocevia di decine di persone ogni giorno e tra i punti nevralgici del commercio locale.
Tra il negozio dei Viscardi e dei Comi, c'erano i "Cicli Alfieri". L'apertura la si deve a Antonio Alfieri, classe 1906, nativo di San Severo di Foggia che dopo aver sposato Rosalia Passarella, originaria di Rovigo, ed avere trascorso i primi anni a Sesto San Giovanni, lavorando presso la Bianchi biciclette, per un incontro fortuito con un amico decise di trasferirsi a Merate.
Prima di chiudere i due negozi, Antonio aprì il distributore di carburante "Ozzo" e successivamente anche il garage per la riparazione e la rivendita di auto nuove e usate, tra cui la marca Opel, in Viale Lombardia (ex Bennet-Di Meglio), affidato al figlio Ermes.
Notevoli i marchi di cui disponeva il negozio: Ducati e Devil per le moto e Taurea (poi Taurus) per le biciclette.
Con la morte di Antonio avvenuta a metà anni Settanta, chiusero anche le sue attività che tanto, in termini di servizio e qualità, avevano dato alla città.
Continua/25
Se qualcuno avesse del materiale (fotografie, ricordi, ritagli di giornale) per una "puntata" del nostro viaggio può chiamare il numero 328.30.58.341 e aiutarci così a ricostruire la mappa commerciale della "Merate che non c'è più".
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Antonio e Rosalia
Tra il negozio dei Viscardi e dei Comi, c'erano i "Cicli Alfieri". L'apertura la si deve a Antonio Alfieri, classe 1906, nativo di San Severo di Foggia che dopo aver sposato Rosalia Passarella, originaria di Rovigo, ed avere trascorso i primi anni a Sesto San Giovanni, lavorando presso la Bianchi biciclette, per un incontro fortuito con un amico decise di trasferirsi a Merate.
Ermes
Qui, forte della sua esperienza e della professionalità acquisita, e probabilmente studiando anche il mercato di allora, aprì il suo laboratorio. In un ampio locale che si affacciava, con una vetrina, sulla piazza aveva posizionato il bancone con il cavalletto per le riparazioni poi c'era lo spazio espositivo dei modelli in vendita e sul retro la cucina. In un primo tempo le stanze per la famiglia erano al piano poi si spostarono in Corte Marforio, a un centinaio di metri dall'officina.Qui Antonio trascorreva tutta la giornata, tra riparazioni di biciclette e motorini, vendita di nuovi modelli e custodia dei mezzi delle persone che, il martedì e durante i giorni di fiera, si recavano in centro per poi andare al mercato. Nel cortile retrostante venivano così parcheggiate le bici e le moto che la famiglia Alfieri custodiva per le ore necessarie alla spesa, offrendo così un servizio all'avanguardia per allora (oggi scomparso).Ad aiutare Antonio, oltre alla figlia Jole e al figlio Ermes, c'era un giovane garzone, detto "ul Pinéla". Intraprendente e desideroso di affermare il suo lavoro, Antonio aprì anche un laboratorio sull'attuale statale, in località Carzaniga, vicino alla ex bocciofila Nodari. Aperto negli anni Cinquanta per un certo periodo questo secondo negozio, più indirizzato alle riparazioni, funzionò in contemporanea con quello di Piazza della Vittoria, che nel frattempo era stato adibito a distribuzione di pezzi di ricambio.Il laboratorio/officina di Carzaniga
Antonio Alfieri
Prima di chiudere i due negozi, Antonio aprì il distributore di carburante "Ozzo" e successivamente anche il garage per la riparazione e la rivendita di auto nuove e usate, tra cui la marca Opel, in Viale Lombardia (ex Bennet-Di Meglio), affidato al figlio Ermes.
Notevoli i marchi di cui disponeva il negozio: Ducati e Devil per le moto e Taurea (poi Taurus) per le biciclette.
Con la morte di Antonio avvenuta a metà anni Settanta, chiusero anche le sue attività che tanto, in termini di servizio e qualità, avevano dato alla città.
Continua/25
Se qualcuno avesse del materiale (fotografie, ricordi, ritagli di giornale) per una "puntata" del nostro viaggio può chiamare il numero 328.30.58.341 e aiutarci così a ricostruire la mappa commerciale della "Merate che non c'è più".
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S.V.