La Merate che non c’è più/22: in Via Manzoni, davanti a un enorme albero, la cartolibreria Bertoni, dove la qualità era di casa
Come non ricordarsi quelle vetrine affacciate su Via Manzoni, proprio di fronte al celebre collegio adibito a scuola media e a un enorme albero, ora scomparso, dove decine di studenti ogni giorno, alle prese con un quaderno mancante, un pennino rotto o un libro da recuperare all'ultimo, si riversavano all'interno della carto-libreria Bertoni, certi di trovare quanto serviva.
Per mezzo secolo il negozio, cui era collegata anche l'omonima tipografia, è stato il punto di riferimento per il materiale scolastico, da ufficio o regalo.
Le radici affondano ai primi del Novecento quando si chiamava ancora Viscardi. Il primo passaggio di proprietà fu con Airoldi che, dopo aver svecchiato l'attività sia del negozio che dell'industria grafica, passò la conduzione a Carlo Bertoni che fondò una srl (società a responsabilità limitata). Dal 1950 l'azienda andò in capo come ditta individuale allo stesso Bertoni per poi passare a snc (società in nome collettivo) con i figli Luciano e Arnaldo (recentemente scomparso).
130 metri quadrati di superficie dove la clientela poteva trovare dalle varie tipologie di quaderno (grandi, piccoli, a quadretti, a righe, di marca o economici) in base alle richieste dei docenti, alle penne "a buon mercato" fino a quelle stilografiche o con il pennino, particolarmente ricercate, a oggetto di regali di una certa qualità. C'erano poi gli articoli da regalo, quelli da gioco (scacchi, carte, dame, roulette in miniatura, ...) oppure quelli per fumatori (pipe, accendini, portatabacco,...) o ancora alcune ristrette collane di libri di lettura.
Ad accogliere il cliente, dopo che aveva varcato la porta centrale con l'arco in pietra, accanto alle vetrine espositive, c'era un enorme bancone con l'appoggio in vetro sotto il quale c'erano alcuni prodotti. Ai lati armadi e scaffali con altra merce, bene ordinata e catalogata.
Affollatissimo durante i periodi di inizio della scuola, per via dei libri di testo da ordinare e ritirare, il negozio nel corso dell'anno forniva tutto quanto poteva occorrere allo studente e poi regalava delle chicche per chi voleva fare un regalo originale e ricercato. A Natale le vetrine erano decorate a festa e esponevano anche piccoli presepi. Gli studi professionali e tecnici trovavano inoltre un valido appoggio per stampe, tramite la macchina heliografica, la riproduzione di cartine e mappe, l'ingrandimento di documenti.
Di pari passo con l'andamento positivo del negozio anche l'industria grafica, aggiornata con l'introduzione dei processi tecnologici e delle migliori strumentazioni per le riproduzioni di alta qualità degli stampati.
Ragioni di mercato e personali, hanno portato nel 1999 alla chiusura del negozio di Via Manzoni e più tardi al fallimento nel 2012 delle Arti Grafiche con sede a Verderio.
Continua/22
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Per mezzo secolo il negozio, cui era collegata anche l'omonima tipografia, è stato il punto di riferimento per il materiale scolastico, da ufficio o regalo.
Le radici affondano ai primi del Novecento quando si chiamava ancora Viscardi. Il primo passaggio di proprietà fu con Airoldi che, dopo aver svecchiato l'attività sia del negozio che dell'industria grafica, passò la conduzione a Carlo Bertoni che fondò una srl (società a responsabilità limitata). Dal 1950 l'azienda andò in capo come ditta individuale allo stesso Bertoni per poi passare a snc (società in nome collettivo) con i figli Luciano e Arnaldo (recentemente scomparso).
Un interno del negozio agli inizi degli anni Ottanta
130 metri quadrati di superficie dove la clientela poteva trovare dalle varie tipologie di quaderno (grandi, piccoli, a quadretti, a righe, di marca o economici) in base alle richieste dei docenti, alle penne "a buon mercato" fino a quelle stilografiche o con il pennino, particolarmente ricercate, a oggetto di regali di una certa qualità. C'erano poi gli articoli da regalo, quelli da gioco (scacchi, carte, dame, roulette in miniatura, ...) oppure quelli per fumatori (pipe, accendini, portatabacco,...) o ancora alcune ristrette collane di libri di lettura.
L'ingresso del collegio Manzoni. A sinistra la cartoleria
Ad accogliere il cliente, dopo che aveva varcato la porta centrale con l'arco in pietra, accanto alle vetrine espositive, c'era un enorme bancone con l'appoggio in vetro sotto il quale c'erano alcuni prodotti. Ai lati armadi e scaffali con altra merce, bene ordinata e catalogata.
La tipografia
Affollatissimo durante i periodi di inizio della scuola, per via dei libri di testo da ordinare e ritirare, il negozio nel corso dell'anno forniva tutto quanto poteva occorrere allo studente e poi regalava delle chicche per chi voleva fare un regalo originale e ricercato. A Natale le vetrine erano decorate a festa e esponevano anche piccoli presepi. Gli studi professionali e tecnici trovavano inoltre un valido appoggio per stampe, tramite la macchina heliografica, la riproduzione di cartine e mappe, l'ingrandimento di documenti.
Di pari passo con l'andamento positivo del negozio anche l'industria grafica, aggiornata con l'introduzione dei processi tecnologici e delle migliori strumentazioni per le riproduzioni di alta qualità degli stampati.
Ragioni di mercato e personali, hanno portato nel 1999 alla chiusura del negozio di Via Manzoni e più tardi al fallimento nel 2012 delle Arti Grafiche con sede a Verderio.
Continua/22
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Saba Viscardi