Alluvioni lampo con ruscelli che diventano torrenti in piena di acqua e fango. Record di pioggia estiva dal 2000 a Cernusco

Ancora una volta in questa "pazza estate" del 2014 ampie zone del lecchese sono state messe in ginocchio dal maltempo. Il copione è sempre lo stesso: veri e propri nubifragi che scaricano in pochissimo tempo, meno di un'ora, quantità di pioggia che ordinariamente cadono in almeno 15 giorni. Ieri è toccato ai paesi posti sui due crinali della parte Nord del Monte di Brianza: il nubifragio ha infatti colpito tutta la zona tra Dolzago e Galbiate sconfinando poi oltre l'Adda ed innocui ruscelli si sono trasformati in tumultuosi torrenti di acqua, ciottoli e fango su entrambi i versanti, sia verso Oggiono-Dolzago che verso Garlate-Olginate. Si tratta delle cosiddette "alluvioni lampo", che sono le più dannose dal punto di vista dei danni potenziali e della difficoltà di intervento data la rapidità dell'evento.
Più i ruscelli sono piccoli e più la situazione è potenzialmente pericolosa. In primo luogo perchè spesso, nel passato, una urbanizzazione scriteriata ha di fatto costretto questi ruscelli o fossati di scolo a sopravvivere tra case e capannoni: a volte sono stati addirittura intubati. In secondo luogo perchè la sempre maggiore assenza di manutenzioni sul territorio favorisce questi eventi: basti pensare alle reti dei fossi di scolo che lentamente si vanno perdendo sia in collina che in pianura.
Non solo: basta vedere la situazione degli scoli delle strade, soprattutto provinciali, che ormai si trasformano in fiumi. Una rete di fossi efficiente riesce infatti a drenare i terreni rallentando le acque e allungando i tempi di corrivazione: senza fossi tutta la pioggia intensa in un attimo si ritrova a valle. In terzo luogo, è purtroppo aumentata la frequenza dei fenomeni intensi e localizzati: quelli che i mass media chiamano ormai "bombe d'acqua" ma più comunemente chiamati nubifragi.
Qual è la prevenzione possibile? Quella che ciascun proprietario di terreni può fare nel suo piccolo ripristinando i fossati esistenti: è la prima prevenzione, quella diffusa sul territorio. Bisogna poi evitare che gli scoli sopravvissuti o i ruscelli vengano eccessivamente avvolti dalla vegetazione ma più che altro che non si formino dighe di materiale vario in alveo che in caso di piena creano una immediata esondazione. E' sufficiente una piccola diga in legno o pietre magari creata per irrigare orti contigui a creare i primi problemi in caso di precipitazioni intense: il resto è una reazione a catena.

Venendo al tempo che farà, questa fase di agosto resterà variabile, anche se il giorno più grigio pare essere quello di oggi. Nei prossimi giorni si alterneranno schiarite ed annuvolamenti con possibili rovesci, soprattutto verso i monti. E' previsto un calo termico di 5-6° entro sabato. Forse un po' più di sole lo vedremo la prossima settimana, ma mai come quest'anno la prudenza è d'obbligo. Ricordiamo che i mesi di giugno e luglio 2014 hanno registrato, per la stazione meteo di Cernusco Lombardone che annota i dati dal 2000, il nuovo record di piovosità mensile per i due mesi, con 285.8 millimetri di pioggia in giugno (pioggia media di giugno 122.3 mm., precedente record mensile di 221.6 mm.) e 279.7 mm. di pioggia in luglio (pioggia media di luglio 131.5 mm., precedente record mensile di 257.0 mm.). Agosto sembra lontano dal record di 301.0 mm. del 2007, con le precipitazioni che alle 13 di oggi si sono attestate a 106.7 mm. La piovosità annua ha raggiunto già i 1532.9 mm., contro una media di 1390.8 mm.
Giovanni Zardoni - Collaboratore www.centrometeolombardo.com
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