La Merate che non c’è più/18: al “Landeghett” di Grisostomo e Alessandra un punto di ritrovo e la rarità della prima televisione

A quel crocevia di strade, di persone, di storie e di vite che era Piazza della Vittoria un tassello importantissimo e indimenticabile lo ha rappresentato il bar tabacchi, e per un certo tempo anche trattoria, "Landeghett". Il nome deriva dai Mandelli, primi proprietari dell'immobile e dell'attività, che erano originari della cascina "Andegardo" (nei pressi di Brugarolo) da cui il nomignolo "andeghett".

"Ul landeghett" in una foto storica di Piazza della Vittoria

Nel 1957 a subentrare nella gestione del locale arrivarono Grisostomo Monzani e la moglie Alessandra Pozzi. Originari di Cornate d'Adda i coniugi avevano lasciato il paese natale per raggiungere Merate dove avevano rilevato appunto il "landeghett". Punto di ritrovo per decine e decine di persone tutti i giorni, così come molti altri "trani" del centro storico, poco ci mancava che fosse un h24. Dalle 7 della mattina e fino all'una della notte, l'attività dietro il bancone era febbrile. Non c'erano minuti liberi, il via vai di clienti era continuo e si lavorava senza interruzione per tutta la settimana, tra tabacchi e calici da servire. Oltre ad essere un'attività che consentiva il sostentamento della famiglia, il bar era anche un punto di ritrovo immancabile per la popolazione non solo di Merate ma anche del territorio. Attorno a metà anni Sessanta, arrivò il giorno di riposo...una mezza giornata a Natale.

Alessandra dietro il bancone del bar

Il bar, ubicato sul ramo che conduce verso Via Trento, accanto all'attuale farmacia, aveva due aperture che si affacciavano sulla piazza. Una era l'ingresso, l'altra una finestra da cui si poteva vedere l'interno. E quell'apertura divenne particolarmente strategica quando il tubo catodico portò la televisione. Tra i primi a dotarsi di questo "marchingegno", Grisostomo e Alessandra facevano il pienone con decine di persone incollate allo schermo e molte altre fuori che, tramite appunto la finestra, potevano comunque scorgere qualcosa delle immagini che si susseguivano a video.
Il "trani" era costituito da un grande locale unico diviso da un muro portante, dove all'interno di una nicchia c'era una stufa che scaldava entrambe le due zone: da una parte c'era il bancone del bar e dall'altra una saletta per il gioco delle carte. Sul retro c'era infine la cucina.

Grisostomo con il figlio Maurizio


Fino al 1975 il bar rimase nei locali originari poi si spostò sotto i portici dove il figlio Maurizio con la moglie Camilla portano avanti tuttora l'attività, con modalità, orari e "accessori" ben diversi ma con ancora l'appellativo che quello è stato e sarà sempre "ul landeghett".

Continua/18

Se qualcuno avesse del materiale (fotografie, ricordi, ritagli di giornale) per una "puntata" del nostro viaggio può chiamare il numero 328.30.58.341 e aiutarci così a ricostruire la mappa commerciale della "Merate che non c'è più".




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S.V.
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