Mandic: al mittente il premio di 500 euro. La scheda di valutazione non è obiettiva

Il presidio Mandic
La corresponsione economica, pari a 500 euro circa, è stata "congelata" in attesa della valutazione del ricorso dell'interessato che, tuttavia, di presentare tale ricorso non ha nessuna intenzione. Anzi.
Ha proposto all'Azienda Ospedaliera di devolvere il corrispettivo  dell'intera quota economica del 2013 per l'acquisto di un defibrillatore per il Pronto Soccorso di Merate (atteso da quattro anni) o partecipare ad una eventuale spesa per l'applicazione del parquet nello studio del commissario straordinario dell'azienda.
Le motivazioni di questa decisione sono bene esposte in una raccomandata che Francesco Scorzelli, coordinatore infermieristico del Pronto Soccorso di Merate, ha inviato alla sua direzione, sottoscrivendo di fatto la comunicazione del direttore del Sitra (Servizio Infermieristico Tecnico Riabilitativo Aziendale) che lo informava della sospensione del suo "premio" in mancanza della sua firma sulla scheda di valutazione.
La vicenda ha origine a monte. Il personale, da accordo sindacale e delibera aziendale, viene sottoposto a una valutazione delle performance e in base ai punteggi ottenuti riceve la retribuzione che deriva dal premio di produttività collettivo. Venuto a conoscenza della "pagella" il dipendente firma la scheda (relativa all'anno precedente) e poi in busta paga si trova il corrispettivo oppure in caso di disaccordo presenta ricorso e attende il responso della commissione.  


Nodo del contendere non è tanto l'ammontare del premio quanto le modalità di valutazione. Secondo Scorzelli, infatti, se il metodo per il personale amministrativo e medico è adeguato perché finalizzato al raggiungimento di risultati misurabili, per infermieri, ausiliari e OSS è ritenuto inadeguato in quanto basato sui comportamenti, dunque non valutabili in maniera oggettiva e influenzabile da rapporti personali.
"Nessuno nella mia linea gerarchica sino al governatore della Regione Lombardia è in grado di valutare i miei comportamenti chiunque è in grado di valutare se ho raggiunto o meno risultati" si legge nell'ultima missiva inviata all'azienda

"Come può un RAD (Responsabili Assistenziali di Dipartimento) mio superiore in linea gerarchica, che mi incontra in media 90 minuti alla settimana, avere la competenza per valutare come io:

·         Agisca in coerenza con i principi dichiarati nel P.O.F.A. (centralità dell'utente, qualità e sicurezza), l'organizzazione aziendale e il profilo professionale d'appartenenza

·         Persegua gli obiettivi Aziendali, Dipartimentali assegnati alla Struttura di appartenenza

·         Gestisca i collaboratori assegnati alla Struttura di appartenenza

·         Gestisca le risorse economiche, finanziarie e tecnologiche assegnate alla Struttura di appartenenza

·         Partecipi al governo dei processi di sicurezza

·         Adotti modalità comunicative favorenti la comprensione altrui"

"Sono disposto solo a firmare esclusivamente una valutazione" ha concluso Scorzelli "che è e sarà, sino a che si userà la scheda attuale, uguale a zero in quanto non ritengo, ripeto, nessuno in grado di valutare i miei comportamenti".
Una presa di posizione, non la prima, che non mancherà di certo di suscitare qualche mal di pancia. Probabilmente non all'interessato.
S.V.
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