Straniero (PD): ''Aboliamo i sottosegretari di Maroni, poltrone inutili e costose''
Presentata proposta di modifica dello Statuto, si risparmierebbero 1,336 milioni l'anno
Il Gruppo consigliare del Partito democratico ha depositato in Regione Lombardia un progetto di legge per cancellare dallo Statuto la figura del sottosegretario alla Presidenza. Nella Giunta Maroni i sottosegretari sono quattro, raddoppiati nel recente rimpasto: Fabrizio Sala (Fi) con la delega ad Expo 2015 e all'internazionalizzazione delle imprese; Ugo Parolo (Lega) ai rapporti con il Consiglio regionale, con la Macroregione alpina e i 4 motori d'Europa; Maurizio Del Tenno (Ncd, ex assessore ai trasporti) all'attuazione del programma e ai rapporti con le istituzioni nazionali e infine Daniele Nava (Ncd, presidente della Provincia di Lecco, in scadenza) alle riforme istituzionali e agli enti locali. Deleghe che, secondo il Pd, potrebbero benissimo essere assunte dagli assessori o da qualche consigliere con specifica delega del presidente.
I sottosegretari hanno un costo per le casse regionali pari ad almeno 1,336 milioni di euro l'anno, che deriva dalla somma del loro emolumento (150mila euro cadauno) e della dotazione per il personale di segreteria (184mila euro), moltiplicata per quattro.
La figura del sottosegretario è una caratteristica della Regione Lombardia: oltre a Maroni due soli altri presidenti ne sono dotati, ma nessuno ne ha quattro. Vasco Errani, presidente dell'Emilia Romagna, ha infatti un sottosegretario, mentre l'ex presidente della regione Calabria Giuseppe Scoppelliti ne aveva nominati due.
In Lombardia il sottosegretariato alla Presidenza è stato introdotto nel 2008 con il nuovo Statuto della Regione e figura al comma 5 dell'articolo 25, proprio quello che con il progetto di legge il Pd vorrebbe cambiare. A dicembre 2011, durante la discussione della legge che abolì i vitalizi, fu approvato a scrutinio segreto un ordine del giorno presentato dal Pd con il quale si chiedeva all'allora presidente Roberto Formigoni di rinunciarvi, cosa che non è avvenuta né allora né nella nuova legislatura, con Roberto Maroni.
"I sottosegretari sono inutili e costosi, ma dopo il rimpasto sono addirittura raddoppiati, con la sola ragione di ricomporre gli equilibri di Giunta dopo la rottura nell'ex Pdl. Noi li vogliamo abolire definitivamente, modificando lo Statuto, pur sapendo che è un percorso arduo", dichiara Raffaele Straniero, consigliere regionale del Pd.
"È un ruolo che viene spesso usato come strumento per risarcire politicamente chi vede sfuggire altre occasioni, come Del Tenno, ex assessore, e come Nava, presidente ancora per pochi mesi della provincia di Lecco, ma gli esempi potrebbero essere molti", aggiunge Straniero.
Il Gruppo consigliare del Partito democratico ha depositato in Regione Lombardia un progetto di legge per cancellare dallo Statuto la figura del sottosegretario alla Presidenza. Nella Giunta Maroni i sottosegretari sono quattro, raddoppiati nel recente rimpasto: Fabrizio Sala (Fi) con la delega ad Expo 2015 e all'internazionalizzazione delle imprese; Ugo Parolo (Lega) ai rapporti con il Consiglio regionale, con la Macroregione alpina e i 4 motori d'Europa; Maurizio Del Tenno (Ncd, ex assessore ai trasporti) all'attuazione del programma e ai rapporti con le istituzioni nazionali e infine Daniele Nava (Ncd, presidente della Provincia di Lecco, in scadenza) alle riforme istituzionali e agli enti locali. Deleghe che, secondo il Pd, potrebbero benissimo essere assunte dagli assessori o da qualche consigliere con specifica delega del presidente.
I sottosegretari hanno un costo per le casse regionali pari ad almeno 1,336 milioni di euro l'anno, che deriva dalla somma del loro emolumento (150mila euro cadauno) e della dotazione per il personale di segreteria (184mila euro), moltiplicata per quattro.
La figura del sottosegretario è una caratteristica della Regione Lombardia: oltre a Maroni due soli altri presidenti ne sono dotati, ma nessuno ne ha quattro. Vasco Errani, presidente dell'Emilia Romagna, ha infatti un sottosegretario, mentre l'ex presidente della regione Calabria Giuseppe Scoppelliti ne aveva nominati due.
In Lombardia il sottosegretariato alla Presidenza è stato introdotto nel 2008 con il nuovo Statuto della Regione e figura al comma 5 dell'articolo 25, proprio quello che con il progetto di legge il Pd vorrebbe cambiare. A dicembre 2011, durante la discussione della legge che abolì i vitalizi, fu approvato a scrutinio segreto un ordine del giorno presentato dal Pd con il quale si chiedeva all'allora presidente Roberto Formigoni di rinunciarvi, cosa che non è avvenuta né allora né nella nuova legislatura, con Roberto Maroni.
"I sottosegretari sono inutili e costosi, ma dopo il rimpasto sono addirittura raddoppiati, con la sola ragione di ricomporre gli equilibri di Giunta dopo la rottura nell'ex Pdl. Noi li vogliamo abolire definitivamente, modificando lo Statuto, pur sapendo che è un percorso arduo", dichiara Raffaele Straniero, consigliere regionale del Pd.
"È un ruolo che viene spesso usato come strumento per risarcire politicamente chi vede sfuggire altre occasioni, come Del Tenno, ex assessore, e come Nava, presidente ancora per pochi mesi della provincia di Lecco, ma gli esempi potrebbero essere molti", aggiunge Straniero.