Ciclo idrico: analisi e soluzioni secondo Raffaella Zigon (M5S)
Acqua pubblica, un tema di che riguarda tutti, non sempre adeguatamente posto dai media all'attenzione dell'opinione pubblica. Nel forum meratese la questione è passata sotto traccia. Raffaella Zigon, con questa intervista, propone analisi e soluzione, secondo il Movimento 5 Stelle.
1) Cosa vuol dire "acqua pubblica" e quale è la direzione indicata dal Referendum del 2011?
Il Referendum del 2011 è stato promosso e portato avanti dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua con un preciso obiettivo : "mettere l'acqua fuori dal mercato e togliere profitti sull'acqua" (http://www.acquabenecomune.org).
Il popolo italiano ha decretato che con l'acqua non si deve fare profitto in quanto bene essenziale per la vita e pertanto non mercificabile.
2) Quale è il modello societario più vicino e congruo all'esito referendario?
Secondo il parere dei tecnici A.N.E.A (http://www.associazioneanea.it/) l'Azienda Speciale è l'unico modello che possiede tutti i requisiti per far sì che la gestione del bene idrico si ponga al di fuori della logica del profitto.
L'Azienda Speciale ha infatti per sua natura come oggetto il SERVIZIO. Essa impronta la sua attività sui criteri di efficacia, efficienza ed economicità e ha l'obbligo del pareggio di bilancio, da perseguire attraverso l'equilibrio dei costi e dei ricavi, compresi i trasferimenti. Gli eventuali utili vengono investiti per migliorare il servizio. L'Azienda Speciale garantisce inoltre il controllo analogo.
Una società di capitale (sia SRL, sia SPA) ha per sua natura come fine ultimo il profitto.
3) Idrolario o Idroservice?
L'affidamento del servizio idrico integrato a Idroservice Srl rispetta solo in parte l'esito referendario e non consente il controllo analogo. Questo perché Idroservice è controllata al 100% da Lario Reti Holding. Si tratta quindi di una società non di primo, ma di secondo livello, su cui i comuni non hanno controllo diretto. Al momento dell'affidamento era stato prefigurato lo scorporo di Idroservice da Lario Reti Holding entro il 31/12/2014, ma nulla si è ancora mosso in questa direzione.
Allo stato attuale delle cose, quindi, l'affidamento a Idroservice, SRL a oggi ancora priva dei requisiti essenziali, configura un uso "privatistico" del bene acqua, avendo una SRL lo scopo di lucro.
Idrolario, con alcuni piccoli aggiustamenti, tra cui la trasformazione in Azienda Speciale, è la società che meglio avrebbe garantito il rispetto dell'esito referendario.
4) Cosa ha comportato e comporterà l'aumento delle tariffe dell'acqua per gli utenti?
L'aumento delle tariffe è indipendente dalla scelta della società affidataria. Essa è una naturale conseguenza della cattiva gestione e di scelte scellerate compiute negli ultimi anni, tra cui enormi spese per consulenze rese necessarie dai vari passaggi societari. Tutto questo ha provocato un indebitamento che adesso dovrà essere inevitabilmente pagato dagli utenti. Le responsabilità di tali scelte sono politiche, dato che sono state definite dall' autorità d'ambito e da tutti i Sindaci della Provincia.
5) Quale è la soluzione possibile?
Il Comitato Lecchese per l'Acqua Pubblica (http://acquabenecomunelecco.weebly.com/), che fa parte del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua e che esula dalle logiche di partito, propone un modello semplice ed economico e sicuramente coraggioso. Si tratta della costituzione di un'Azienda Speciale Consortile, partecipata da tutti i comuni della provincia di Lecco (solo 65 comuni dei 90 della provincia sono azionisti di Lario Reti Holding, ndr), che incorpori i beni, gli impianti e la gestione del servizio "ex Idrolario"e l'organizzazione "ex Idroservice".
Questa soluzione garantisce l'affidamento in house in quanto prevede la partecipazione solo dei comuni destinatari del servizio e la possibilità per gli stessi di esercitare il controllo analogo.
La creazione di un'Azienda Speciale consortile di diritto pubblico direttamente controllata dai comuni e dotata di tutti gli strumenti di partecipazione e controllo per i cittadini, permette una gestione realmente partecipata e trasparente dell'acqua, ponendola fuori dal mercato.
1) Cosa vuol dire "acqua pubblica" e quale è la direzione indicata dal Referendum del 2011?
Il Referendum del 2011 è stato promosso e portato avanti dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua con un preciso obiettivo : "mettere l'acqua fuori dal mercato e togliere profitti sull'acqua" (http://www.acquabenecomune.org).
Il popolo italiano ha decretato che con l'acqua non si deve fare profitto in quanto bene essenziale per la vita e pertanto non mercificabile.
2) Quale è il modello societario più vicino e congruo all'esito referendario?
Secondo il parere dei tecnici A.N.E.A (http://www.associazioneanea.it/) l'Azienda Speciale è l'unico modello che possiede tutti i requisiti per far sì che la gestione del bene idrico si ponga al di fuori della logica del profitto.
L'Azienda Speciale ha infatti per sua natura come oggetto il SERVIZIO. Essa impronta la sua attività sui criteri di efficacia, efficienza ed economicità e ha l'obbligo del pareggio di bilancio, da perseguire attraverso l'equilibrio dei costi e dei ricavi, compresi i trasferimenti. Gli eventuali utili vengono investiti per migliorare il servizio. L'Azienda Speciale garantisce inoltre il controllo analogo.
Una società di capitale (sia SRL, sia SPA) ha per sua natura come fine ultimo il profitto.
3) Idrolario o Idroservice?
L'affidamento del servizio idrico integrato a Idroservice Srl rispetta solo in parte l'esito referendario e non consente il controllo analogo. Questo perché Idroservice è controllata al 100% da Lario Reti Holding. Si tratta quindi di una società non di primo, ma di secondo livello, su cui i comuni non hanno controllo diretto. Al momento dell'affidamento era stato prefigurato lo scorporo di Idroservice da Lario Reti Holding entro il 31/12/2014, ma nulla si è ancora mosso in questa direzione.
Allo stato attuale delle cose, quindi, l'affidamento a Idroservice, SRL a oggi ancora priva dei requisiti essenziali, configura un uso "privatistico" del bene acqua, avendo una SRL lo scopo di lucro.
Idrolario, con alcuni piccoli aggiustamenti, tra cui la trasformazione in Azienda Speciale, è la società che meglio avrebbe garantito il rispetto dell'esito referendario.
4) Cosa ha comportato e comporterà l'aumento delle tariffe dell'acqua per gli utenti?
L'aumento delle tariffe è indipendente dalla scelta della società affidataria. Essa è una naturale conseguenza della cattiva gestione e di scelte scellerate compiute negli ultimi anni, tra cui enormi spese per consulenze rese necessarie dai vari passaggi societari. Tutto questo ha provocato un indebitamento che adesso dovrà essere inevitabilmente pagato dagli utenti. Le responsabilità di tali scelte sono politiche, dato che sono state definite dall' autorità d'ambito e da tutti i Sindaci della Provincia.
5) Quale è la soluzione possibile?
Il Comitato Lecchese per l'Acqua Pubblica (http://acquabenecomunelecco.weebly.com/), che fa parte del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua e che esula dalle logiche di partito, propone un modello semplice ed economico e sicuramente coraggioso. Si tratta della costituzione di un'Azienda Speciale Consortile, partecipata da tutti i comuni della provincia di Lecco (solo 65 comuni dei 90 della provincia sono azionisti di Lario Reti Holding, ndr), che incorpori i beni, gli impianti e la gestione del servizio "ex Idrolario"e l'organizzazione "ex Idroservice".
Questa soluzione garantisce l'affidamento in house in quanto prevede la partecipazione solo dei comuni destinatari del servizio e la possibilità per gli stessi di esercitare il controllo analogo.
La creazione di un'Azienda Speciale consortile di diritto pubblico direttamente controllata dai comuni e dotata di tutti gli strumenti di partecipazione e controllo per i cittadini, permette una gestione realmente partecipata e trasparente dell'acqua, ponendola fuori dal mercato.
