Tasse, bici, legalità e Castello le tante domande del pubblico
Terminata la carrellata di domande predisposte dai moderatori, la parola è passata al pubblico con l'avvertenza di astenersi dal porre quesiti ai consiglieri e sostenitori di lista oltre che a evitare faziosità e polemiche sterili.
La prima domanda, posta da Francesco Mastropaolo, è stata sull'imposizione fiscale e su come i candidati tenteranno di alleviare la pressione sui cittadini meratesi.
Una risposta, questa, che ha visto posizioni abbastanza allineate sulle limitate possibilità di manovra da parte degli enti locali a fronte del rischio di una diminuzione di servizi. Merate del resto, negli ultimi anni, si è vista azzerare o vincolare i trasferimenti da parte dello Stato, e pur nel tentativo di contenere l'imposizione, i cittadini e le attività si sono trovate di fronte a balzelli importanti.
Secondo a intervenire è stato Pierpaolo Arlati, ex assessore ai lavori pubblici della giunta Albani, strenuo utilizzatore della bicicletta che ha chiesto come i candidati vorranno agevolare il traffico sulle due ruote, anche nelle zone a 30 km/h dove il codice consente la marcia in senso contrario.
"Siamo per un tentativo di car pooling e, dove possibile, per l'incentivazione delle piste ciclabili, ma la nostra città è stretta e ricca di curve, con punti ciechi e pericolosi e il transito in senso contrario diventa davvero un pericolo" ha risposto Silvia Villa.
Della stessa opinione Andrea Massironi "Il nostro è un territorio difficile, andare in senso contrario non va bene. Cito il caso di Via Matteotti, è un pericolo continuo già segnalato dai residenti".
"Siamo per la mobilità sostenibile, tanto che è una nostra stella. La normativa c'è, va rispettata ma serve un'educazione al traffico", è stata la risposta della candidata cinque stelle, Raffaella Zigon.
"Merate ha una conformazione che non stimola l'uso della bicicletta" ha concluso Massimo Panzeri "e comunque ciò deve essere fatto in sicurezza".
Colpo di scena alla domanda di Giorgio Rughetto, presidente provinciale di Confesercenti Lecco. "Ho saputo che la parrocchia ha messo in vendita Palazzo Prinetti. Come futuri sindaci cosa pensate di fare?". Lapidario Massironi: "Non lo sapevo, e comunque mi chiedo: con quali soldi?".
"Beh direi che il comune dovrà farsi avanti per provare ad acquistarlo dopo aver fatto tutte le opportune valutazioni" è stata la risposta di Silvia Villa.
Realista Panzeri "L'acquisto è improponibile, ci sono vincoli economici e legali che ci impediscono di acquisire ulteriore patrimonio immobiliare, salvo motivarne le finalità. Come lista abbiamo proposto invece l'istituzione di una fondazione per comperarlo e poi realizzarvi una biblioteca".
"Sarebbe un sogno e direi che ci si deve impegnare per salvare il simbolo per eccellenza di Merate" ha chiuso la Zigon.
A dirimere la questione è stato, interpellato telefonicamente il prevosto Don Luigi Peraboni "Attualmente palazzo Prinetti non è in vendita. Il consiglio pastorale non è stato assolutamente ragguagliato su questa ipotesi. Si stanno facendo delle valutazioni questo sì, ma è da diversi anni che ormai se ne parla. Sono venute da me alcune persone intenzionate a discuterne ma poi non se ne è più fatto nulla. Al momento non c'è alcuna riflessione seria sull'argomento anche perché per la messa in vendita del bene, trattandosi di cifre ragguardevoli, ci vorrà l'autorizzazione della curia di Milano ma anche del Vaticano".
Viste le vicende lecchesi, con gli arresti per infiltrazioni mafiose nel campo degli appalti pubblici, un giovane ha domandato come le future amministrazioni lavoreranno per preservare Merate dalle mani lunghe dell'illegalità.
"Continueremo come fatto finora. Abbiamo sottoscritto un protocollo della legalità per gli appalti pubblici" ha risposto Panzeri, assessore uscente proprio di questo settore "i controlli sulle gare sono stati inaspriti e abbiamo intenzione di continuare così".
"Nella legalità abbiamo uno dei nostri valori fondamentali e la posizione del Movimento Cinque Stelle è molto chiara. La lotta all'illegalità è qualcosa di implicito al nostro gruppo"
Massironi, "ci sono onesti e disonesti. Le regole servono ma sono anche i cittadini che devono controllare da vicino l'amministrazione. L'onesta personale poi è alla base di tutto".
"Oltre alla vicinanza dei cittadini" ha concluso Silvia Villa "credo che la forza stia anche nel gruppo e nelle persone che lo compongono. La nostra lista ha firmato un documento etico che porta addirittura il soggetto a dimettersi. Lo stare insieme però ci aiuterà a non sbagliare".
Tutti concordi sulla necessità di rilanciare il commercio locale, con attività di attrazione della clientela e di collaborazione con le associazioni di categoria e di trovare una soluzione per il traffico veicolare e pedonale.
Il confronto elettorale si è infine concluso con l'appello al voto dei 4 candidati e con un applauso ripagante per tutti.
La prima domanda, posta da Francesco Mastropaolo, è stata sull'imposizione fiscale e su come i candidati tenteranno di alleviare la pressione sui cittadini meratesi.
Una risposta, questa, che ha visto posizioni abbastanza allineate sulle limitate possibilità di manovra da parte degli enti locali a fronte del rischio di una diminuzione di servizi. Merate del resto, negli ultimi anni, si è vista azzerare o vincolare i trasferimenti da parte dello Stato, e pur nel tentativo di contenere l'imposizione, i cittadini e le attività si sono trovate di fronte a balzelli importanti.
Secondo a intervenire è stato Pierpaolo Arlati, ex assessore ai lavori pubblici della giunta Albani, strenuo utilizzatore della bicicletta che ha chiesto come i candidati vorranno agevolare il traffico sulle due ruote, anche nelle zone a 30 km/h dove il codice consente la marcia in senso contrario.
"Siamo per un tentativo di car pooling e, dove possibile, per l'incentivazione delle piste ciclabili, ma la nostra città è stretta e ricca di curve, con punti ciechi e pericolosi e il transito in senso contrario diventa davvero un pericolo" ha risposto Silvia Villa.
Della stessa opinione Andrea Massironi "Il nostro è un territorio difficile, andare in senso contrario non va bene. Cito il caso di Via Matteotti, è un pericolo continuo già segnalato dai residenti".
"Siamo per la mobilità sostenibile, tanto che è una nostra stella. La normativa c'è, va rispettata ma serve un'educazione al traffico", è stata la risposta della candidata cinque stelle, Raffaella Zigon.
"Merate ha una conformazione che non stimola l'uso della bicicletta" ha concluso Massimo Panzeri "e comunque ciò deve essere fatto in sicurezza".
Colpo di scena alla domanda di Giorgio Rughetto, presidente provinciale di Confesercenti Lecco. "Ho saputo che la parrocchia ha messo in vendita Palazzo Prinetti. Come futuri sindaci cosa pensate di fare?". Lapidario Massironi: "Non lo sapevo, e comunque mi chiedo: con quali soldi?".
"Beh direi che il comune dovrà farsi avanti per provare ad acquistarlo dopo aver fatto tutte le opportune valutazioni" è stata la risposta di Silvia Villa.
Realista Panzeri "L'acquisto è improponibile, ci sono vincoli economici e legali che ci impediscono di acquisire ulteriore patrimonio immobiliare, salvo motivarne le finalità. Come lista abbiamo proposto invece l'istituzione di una fondazione per comperarlo e poi realizzarvi una biblioteca".
"Sarebbe un sogno e direi che ci si deve impegnare per salvare il simbolo per eccellenza di Merate" ha chiuso la Zigon.
A dirimere la questione è stato, interpellato telefonicamente il prevosto Don Luigi Peraboni "Attualmente palazzo Prinetti non è in vendita. Il consiglio pastorale non è stato assolutamente ragguagliato su questa ipotesi. Si stanno facendo delle valutazioni questo sì, ma è da diversi anni che ormai se ne parla. Sono venute da me alcune persone intenzionate a discuterne ma poi non se ne è più fatto nulla. Al momento non c'è alcuna riflessione seria sull'argomento anche perché per la messa in vendita del bene, trattandosi di cifre ragguardevoli, ci vorrà l'autorizzazione della curia di Milano ma anche del Vaticano".
Viste le vicende lecchesi, con gli arresti per infiltrazioni mafiose nel campo degli appalti pubblici, un giovane ha domandato come le future amministrazioni lavoreranno per preservare Merate dalle mani lunghe dell'illegalità.
"Continueremo come fatto finora. Abbiamo sottoscritto un protocollo della legalità per gli appalti pubblici" ha risposto Panzeri, assessore uscente proprio di questo settore "i controlli sulle gare sono stati inaspriti e abbiamo intenzione di continuare così".
"Nella legalità abbiamo uno dei nostri valori fondamentali e la posizione del Movimento Cinque Stelle è molto chiara. La lotta all'illegalità è qualcosa di implicito al nostro gruppo"
Massironi, "ci sono onesti e disonesti. Le regole servono ma sono anche i cittadini che devono controllare da vicino l'amministrazione. L'onesta personale poi è alla base di tutto".
"Oltre alla vicinanza dei cittadini" ha concluso Silvia Villa "credo che la forza stia anche nel gruppo e nelle persone che lo compongono. La nostra lista ha firmato un documento etico che porta addirittura il soggetto a dimettersi. Lo stare insieme però ci aiuterà a non sbagliare".
Tutti concordi sulla necessità di rilanciare il commercio locale, con attività di attrazione della clientela e di collaborazione con le associazioni di categoria e di trovare una soluzione per il traffico veicolare e pedonale.
Il confronto elettorale si è infine concluso con l'appello al voto dei 4 candidati e con un applauso ripagante per tutti.
