Meratese: non ci sono più fondi, tagliati 30 pacchi alimentari. La Cri ora cerca soluzioni
Renzo Brusadelli
I volontari della CRI meratese sono al lavoro per cercare di garantire a queste persone (una ventina solo a Olgiate) il prezioso supporto alla loro difficile situazione economica, che fino a poche settimane fa veniva offerto sul territorio. Un compito di non facile soluzione, se si pensa che si dovrà basare sulla generosità delle persone che continua a venire meno a causa della crisi economica che non concede tregua.
"Il servizio della distribuzione dei viveri veniva effettuato dal nostro comitato locale, come tanti altri della Croce rossa in Italia, poiché avevamo aderito al programma anni fa. Avevamo contattato i comuni del distretto meratese e, in base alle indicazioni forniteci sulla base dei dati dei servizi sociali, erano state individuate circa 30 famiglie da sostenere" ha spiegato Renzo Brusadelli, a capo della CRI meratese. "Era la Comunità europea che forniva le derrate alimentari, che poi venivano distribuite grazie alle volontarie del nostro gruppo femminile, in base al numero di componenti della singole famiglie. A questo aggiungevamo, su iniziativa del nostro comitato, un buono spesa natalizio. Dal 31 dicembre scorso però il programma europeo è stato interrotto e stiamo valutando iniziative di raccolta di derrate alimentari sul territorio promosse da noi, ad esempio all'esterno dei supermercati. Ma si tratta di una cosa molto diversa, i generi alimentari in questo caso sono molto più diversificati e non sarà semplice la ripartizione tra le famiglie". La Croce rossa italiana non è più un ente di diritto pubblico, ma una associazione di promozione sociale di carattere privato. Il comitato meratese, pur mantenendo una sua autonomia d'azione, fa riferimento al comitato provinciale ed è stato coinvolto dall'amministrazione comunale all'interno di un "tavolo sulla povertà" riunitosi per la prima volta sabato 3 maggio. Convocate anche le parrocchie di Olgiate e San Zeno, associazioni del paese e la Caritas locale, alle prese anch'essa con un numero crescente di domande di aiuto a fronte di un calo costante di ciò che viene messo a disposizione.
"L'obiettivo è quello di trovare una sinergia per aiutare le famiglie in difficoltà in paese, noi vorremmo mantenere l'impegno di aiutare queste persone ma è necessario valutare diversi aspetti" ha spiegato Brusadelli.
Il tavolo di confronto per cercare di rispondere all'emergenza sociale in paese è aperto