PD Lecco: con nuovo Patto di stabilità tagli pesanti ai Comuni

Gli effetti della nuova legge di stabilità, la cui discussione si chiuderà nella giornata di oggi, saranno devastanti anche sul nostro territorio. Questa è la denuncia che arriva direttamente dal gruppo del Partito Democratico lecchese, che ha promosso un incontro in mattinata proprio per evidenziare le problematiche che la nostra provincia potrà incontrare a causa dei continui emendamenti e dei tagli che si andranno ad attuare. Per entrare nello specifico, nel solo comune di Lecco si stima che si scenderà al – 12 % della spesa corrente nel bilancio comune, pari ad una cifra di ben 6.5 milioni di euro. Una diminuzione che certo non passerà inosservata e che, come ha spiegato il vice sindaco di Lecco, Vittorio Campione, vedrà principalmente coinvolto il settore cultura e tempo libero, per il quale sarà necessario tagliare le spese, oltre al settore dei trasporti pubblici locali. “A Lecco è la prima volta che si registra un taglio così netto, purtroppo ci saranno aree che ne risentiranno maggiormente ma si cercherà di spalmare questa riduzione equamente.” Dati che non si discostano molto e non trovano un riscontro positivo neppure se confrontati con quelli della regione, alla quale saranno tolti 1.2 miliardi di euro, divisi in trasporti (250 milioni), ricerca e imprese (100 milioni), fondo affitto (60 milioni), mentre la differenza sarà spalmata a pioggia su tutti gli assessorati. Ricapitolando, per il trasporto regionale, principalmente gomma e linee minori, si avrà quindi il 20% in meno delle risorse che causerà di conseguenza un aumento del ticket pari al 25% e una diminuzione dei servizi pari al 12.5 %. Il cittadino lombardo dovrà quindi prepararsi ad un aumento pro capite di 400 euro a prescindere dal reddito. “Le scelte economiche del governo sono state sbagliate e ora ci ritroviamo in questa delicata situazione. Si spera che il 14 di dicembre non vi sia la maggioranza parlamentare e si riesca così a costruire un governo che rappresenti gli interessi dei cittadini” ha specificato Carlo Spreafico. Troppe le questioni non affrontate nel disegno di legge di stabilità in discussione; in primis il campo del lavoro, per non parlare dell’evasione fiscale e del patto di stabilità. “E’ una manovra blindata – ha continuato il sen. Antonio Rusconi – a rimetterci saranno soprattutto i comuni italiani”. I comuni per rispettare i vincoli imposti saranno quindi costretti a ridurre la spesa totale di circa il 9%, che influenzerà quella degli investimenti che potrebbe toccare il – 30%. A dare un primo segnale di allarme, gli stessi sindaci, che esprimono la propria amarezza e ai cittadini chiedono solo una cosa: tanta comprensione ma soprattutto sacrificio.
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