Decreto Delrio, Arrigoni (LN): ''La fretta di Renzi continua a produrre pasticci''
Non c'è solo l'aumento delle poltrone - oltre 31.000 (contrariamente a quanto ha tentato di spacciare Renzi) - tra i pasticci del Decreto Delrio. E' reale anche il rischio di incostituzionalità.
A spiegare il problema è il senatore della Lega Nord Paolo Arrigoni: "Sulle disposizioni che riguardano il commissariamento delle Province in scadenza il 25 maggio, il maxiemendamento del Governo (approvato ieri solo grazie alla fiducia) contiene una macroscopica incostituzionalità che il collega Calderoli stamane ha individuato". E né il Governo né la maggioranza se ne sono accorti.
Il problema sta nelle date, come spiega Arrigoni: "Il giorno successivo all'approvazione del ddl Delrio (deve avvenire alla Camera entro il 7 aprile, in tempo utile per il 9 aprile che è il giorno di indizione dei comizi elettorali), saranno automaticamente sciolti i Consigli provinciali".
Lo scioglimento avverrebbe, dunque, prima della loro scadenza naturale che è il 25 maggio.
"Il Delrio è una legge che modifica la durata di un organo elettivo prima della sua scadenza. Quindi è incostituzionale. Oltre a ciò è chiaramente frutto di uno Stato di regime da ventennio fascista".
La legge che doveva tornare alla Camera la prossima settimana per essere licenziata dovrà invece essere ancora modificata (in modo tale che i Consigli provinciali come quello di Lecco rimangano in carica sino alla data delle elezioni del 25 maggio) e, dunque, tornare di nuovo al Senato: "Ennesima figuraccia di un Esecutivo frettoloso e pasticcione", stigmatizza Arrigoni.
A spiegare il problema è il senatore della Lega Nord Paolo Arrigoni: "Sulle disposizioni che riguardano il commissariamento delle Province in scadenza il 25 maggio, il maxiemendamento del Governo (approvato ieri solo grazie alla fiducia) contiene una macroscopica incostituzionalità che il collega Calderoli stamane ha individuato". E né il Governo né la maggioranza se ne sono accorti.
Il problema sta nelle date, come spiega Arrigoni: "Il giorno successivo all'approvazione del ddl Delrio (deve avvenire alla Camera entro il 7 aprile, in tempo utile per il 9 aprile che è il giorno di indizione dei comizi elettorali), saranno automaticamente sciolti i Consigli provinciali".
Lo scioglimento avverrebbe, dunque, prima della loro scadenza naturale che è il 25 maggio.
"Il Delrio è una legge che modifica la durata di un organo elettivo prima della sua scadenza. Quindi è incostituzionale. Oltre a ciò è chiaramente frutto di uno Stato di regime da ventennio fascista".
La legge che doveva tornare alla Camera la prossima settimana per essere licenziata dovrà invece essere ancora modificata (in modo tale che i Consigli provinciali come quello di Lecco rimangano in carica sino alla data delle elezioni del 25 maggio) e, dunque, tornare di nuovo al Senato: "Ennesima figuraccia di un Esecutivo frettoloso e pasticcione", stigmatizza Arrigoni.