Airuno: la crisi della figura paterna nella straordinaria conferenza con Ezio Aceti

Succede raramente. Ma succede. Nella serata di martedì, presso l'oratorio di Airuno, si è svolta la conferenza del professor Ezio Aceti - psicologo dell'età evolutiva - sul tema 'Riscoprire la figura del padre'. L'incontro, promosso dalla Commissione per la Pastorale Familiare della Parrocchia di Airuno in occasione della Festa del Papà, è stato di quelli che non si dimenticano: argomento appassionante, relatore esperto, innamorato della materia e capace di drammatizzare l'esposizione dei contenuti in modo da coinvolgere anche emotivamente le persone presenti.

Soprattutto i genitori. Padri e madri che Aceti ha interrogato, redarguito, incoraggiato e sicuramente scosso a un livello profondo. Proprio su un tema - quello della genitorialità, della corretta educazione dei figli e del loro benessere - che è al centro delle preoccupazioni delle famiglie di oggi, bombardate come sono dal mutamento dei valori tradizionali, dalla digitalizzazione dei saperi, dalla tv spazzatura, dalla crisi economica, dall'inconsistenza della politica, in un quadro dove l'urgenza di fare la cosa giusta per i propri figli diventa sempre più pressante. E intorno a questi grandi quesiti Ezio Aceti martedì sera ha operato in maniera socratica: innanzitutto seminando dubbi sulla bontà dello status quo e sottolineando il fatto che non sappiamo praticamente nulla dei bambini, del loro mondo e di come fare in modo che crescano bene, o meglio, che crescano fino a divenire uomini e donne mature, indipendenti, in una parola: adulti.

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E non quei bebè travestiti da padri contro i quali Aceti si è scagliato martedì sera con tutta la sua passione di educatore, di genitore e di filosofo: "Nel 2011 in Italia c'è stato un alto numero di suicidi. L'81% maschi. Maschi. Maschi Maschi. Perchè? Clinicamente si potrebbe rispondere: perchè sono immaturi. E perchè sono immaturi? Guardate come viene su il maschio oggi: nasce da una donna perchè lo fa una donna. Bene. Va alla scuola materna e trova tutte donne. Va alla scuola elementare e ein tute done! Alla scuola media l'80% sono done! Il pretino ha le catechiste che ein tute done! Da quando il bambino ha sette anni la dona la deve SPA-RI-RE. Mi spiego: fino ai sette anni la donna per il bambino è tutto. Prevenzione e tolleranza. Bene. Perchè fino ai sette anni il bambino non è capace di mettersi nei panni dell'altro. Poi c'è l'accordo e il contratto. La realtà. Il padre. Perchè dopo i sette anni il bambino è potenzialmente grande. Grande. Capito? E il bambino deve stare col padre. Le bambine maturano prima perchè hanno a che fare con più modelli femminili a cui ispirarsi. Che oggi l'educazione sia in mano alle sole donne è un dato di fatto, oggettivo. Senza colpe. La società oggi è completamente femminilizzata! Se noi conoscessimo qualcosa dell'uomo... Del bambino... Se la Chiesa conoscesse qualcosa dell'uomo! Io amo la Chiesa. Ma si deve SVE-GLIA-RE! Uno dei miei sogni è che Avvenire esca con un bel foglio foglio bianco con scritto: 'Queste trasmissioni sono contro l'uomo'. E sotto l'elenco con le varie Maria De Filippi, le D'Urso, i Bonolis, le Clerici e tutte quelle stupidate lì! Voi non sapete come funziona un bambino. Neanche le mamme lo sanno. Se dopo i sette anni tratto il bambino da grande diventerà grande. Ma se lo tratto ancora come un bebè rimarrà un bebè. Chiaro? Dopo i sette anni il bambino deve essere presente ai colloqui con gli insegnanti. Si parla di lui e lui non deve essere presente? Quando prende una nota non basta dire che la maestra ha ragione. Voi non eravate lì. Come fate a saperlo? Occorre dirgli che vi dispiace che ha preso la nota, ma dopo i sette anni occorre fargli capire che è un problema suo la nota. Suo! E dargli fiducia. 'Ho fiducia che non prenderai più una nota per lo stesso motivo'. Dire che la maestra ha sempre ragione è fascismo puro! E nessun castigo. Mai. Chi castiga non ama. Checchè ne dica il prete."

Il dottor Aceti

L'attenzione di Aceti si è quindi spostata su diversi temi legati all'odierna condizione della figura del padre, stressata tra i due poli: 'padre padrone' - quello delle punizioni; dipendente eccessivamente dalla moglie; violento e solo - e 'padre moderno' - quello amico del figlio; dipendente dalle emozioni, lassista e immaturo; finto ragazzino. Lo psicologo dell'età evolutiva ha quindi delineato con chiarezza la figura del padre 'bene-dicente': vede il bene dei figli; ammonisce sostenendo; educa all'autonomia; è capace di incoraggiare sempre; coerenza come stile di vita; speranza come abito; 'dice bene' perchè 'vede bene'; vive lo Spirito della vita.
"Il padre 'bene-dicente' è il padre del domani. Prima di andare avanti - ha continuato Aceti - occorre che ci puliamo gli occhi e il cuore. Perchè senza occhi e cuore puliti non capiremo nulla dell'educazione. Bene. Sui bambini, sull'educazione ci hanno messo in testa tre stupidate che sono veleno puro! Veleno puro! Tre pregiudizi che ci impediscono di amare e che adesso noi ci toglieremo per sempre. Via. Ce li togliamo, tutti. Primo: non esiste un bambino con un brutto carattere o con un bel carattere. Dire a un bambino che ha un brutto carattere è come dargli una pugnalata. Non permettetevi mai più di farlo! Il bambino deve crescere. Se crescerà prenderà possesso del suo carattere e quelli che sembravano difetti diventeranno caratteristiche positive. Mi spiego: una bambina timida, paurosa, che si tira indietro, la stessa bambina, quando avrà preso possesso del suo carattere, sarà una donna attenta, premurosa, che si prenderà cura dell'altro. Secondo pregiudizio da togliere: quando il bambino fa i capricci, fa qualcosa che a noi sembra assurdo, occorre ricordarsi che non lo conosciamo, che non conosciamo il suo mondo, e che non c'è chi ha ragione o torto. La sua visione è diversa dalla nostra. Non è cattivo. Chi dice al suo bambino che è cattivo lo farà crescere cattivo! Terzo pregiudizio: basta castighi. Siamo cresciuti con genitori che venivano da due guerre e si aveva fifa di contraddirli. Giò, adoss, pesciatt! Il padre castigamatti non funziona più. E per favore, mamme e papà. Uscite alla sera. Almeno una volta al mese lasciate a casa il bambino e uscite. Il più grande pediatra che abbiamo avuto in Italia, Marcello Bernardi, ha affermato che quando il bambino vede i suoi genitori che si vogliono bene, che stanno bene insieme anche senza di lui, che si cercano, che apprezzano la compagnia l'uno dell'altra, sente la cosa più preziosa che possa sentire un essere umano sulla faccia della Terra: 'io sono nato da quell'amore lì'. Allora è fatta. Se il bambino sente quella cosa lì è fatta... L'ottimismo nel bambino si sviluppa intorno al quarto mese di vita. Ma nessuno vi dice queste cose... Cercatele, queste cose! Occorre un'alfabetizzazione della genitorialità! I primi anni di un bambino sono i più importanti. La scuola più importante è la materna, perchè quant una pianta te la metet giò ben la vegn su ben, la vegn su ben! Il futuro non sarà nozionistico, sarà relazionale! La scuola Tennyson di Londra l'ha dimostrato scientificamente: i bambini apprendono bene quando hanno un buon rapporto con gli insegnanti e un buon rapporto coi genitori. Relazioni umane, relazioni, relazioni! Sveglia! Questo è il futuro che ci aspetta!"

Un'enormità di argomenti che Aceti ha toccato col suo tono duro, chiaro, penetrante, a volte anche buffo, ma sempre orientato a toccare le coscienze dei genitori presenti, anche a rischio di urtare qualche suscettibilità. Cosa che non è accaduta. Anche di fronte a un uomo che ha urlato alle madri e ai padri presenti che non sanno nulla di cosa significa essere padri e madri. Anzi. L'ora e un quarto di conferenza è semplicemente volata. L'attenzione dei presenti non ha mai smesso di essere assorbita dalle dure parole di Aceti. Gli applausi a fine incontro sono stati tra i più sinceri che abbiamo avuto modo di sentire. E non è un caso che molti genitori abbiano chiesto a Ezio Aceti una bibliografia di riferimento. Per continuare a confrontarsi con gli argomenti della conferenza anche a casa. Con se stessi e con i propri figli. Nel prosieguo della vita.

Ezio Aceti (1956), sposato, con figli, si è laureato in Psicologia all’Università di Padova nel 1982 ed ha conseguito il Diploma in Scienze Religiose presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano con una tesi sull’Educazione al Sacro nel bambino da 0 a 6 anni. Esperto in psicologia dell’età evolutiva, è attualmente consulente psicopedagogico del Comune di Milano e di molti comuni delle provincie di Milano, Como e Lecco. È diretto responsabile dello “Sportello di ascolto” per alunni, genitori e docenti, in alcune scuole materne, elementari, medie e superiori delle provincie di Lecco, Como e Milano e inoltre coordina un gruppo di psicologi titolari di Sportelli di ascolto nelle scuole. Fa parte del Movimento dei Focolari, dove partecipa attivamente in qualità di formatore in ambito psicopedagogico. Collabora in qualità di conferenziere ed esperto con l’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Famiglia della CEI, e con numerose diocesi, parrocchie, enti e istituti religiosi italiani. Collabora con Tele Radio Pace di Verona e di Chiavari. È direttore della Collana “Percorsi dell’educare” della casa editrice Città Nuova. È autore di numerosi volumi su tematiche pedagogiche, tra i quali ricordiamo: Lui, lei... l’altro! Il corso per fidanzati più serio e divertente che abbiate mai visto! (2008); I linguaggi del corpo. Per un rapporto armonioso con sé e con gli altri (2007); Basta cavoli e cicogne. Viaggio nell’affettività e nella sessualità dai 12 ai 15 anni con Alberta Rotteglia (2005);Comunicare fuori e dentro la famiglia (cur.), (2004); Finestre sul mondo. I ragazzi e l’uso dei media (2004); Pronti? Si parte! Affettività, intelligenza e socialità del bambino dal concepimento alla pre-adolescenza con Lino Fignelli (2003); Adolescenti a scuola. L'insegnante-tutor come risorsa con Cristina Pochintesta (2012). Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato Genitori si può fare (2014) e, di prossima pubblicazione, Sport, famiglia e atleti (2012).

Massimo Colombo
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