Merate: in 5 ufficializzano la candidatura di Andrea Massironi. La maggioranza uscente in pezzi, Forza Italia sta con Robbiani

Andrea Robbiani e Andrea Massironi

La rottura sembra consumata. Il centrodestra diviso si prepara a consegnare le chiavi della città al centrosinistra, esattamente come accadde nel 2009 a parti invertite quando contro l'unità di Lega e Pdl si schierarono le truppe di Giovanni Battista Albani e di Aldo Castelli. Il risultato fu beffardo per il centrosinistra: Albani 35,52%, Castelli 18,62% totale 54,14%. Ma vinse Andrea Robbiani col 39,97%. A maggio, con tutta probabilità Andrea Robbiani e Andrea Massironi finiranno diritti sui banchi dell'opposizione oggi occupati da Insieme per Merate e Merate Futura. Dopo aver sostenuto a lungo che non si sarebbe candidato per ragioni anagrafiche - mentre eravamo pronti a scommettere il contrario - Andrea Massironi ha deciso di raccogliere l'invito rivoltogli da alcuni colleghi dell'ex PDL e di Scelta Civica, Ernesto Sellitto (capogruppo uscente), Giusy Spezzaferri (assessore), Emilio Zanmarchi (assessore), Massimiliano Vivenzio (vice sindaco) e John Patrick Tomalino, e mettersi in gioco in prima persona per la corsa alla poltrona di sindaco. Massironi è l'ultimo della scuola democristiana che affonda le radici nei sindaci del dopoguerra fino a Giuseppe Ghezzi passando per la figura carismatica di Luigi Zappa. Quel gruppo vincente con maggioranza assoluta fino al 1985 e costretto nel 1990, col proporzionale, ad allearsi al Psi, ha espresso i sindaci che si sono succeduti fino al 2009: Luigi Zappa, appunto, poi Giuseppe Ghezzi per due mandati, Giacomo Romerio, Mario Gallina, Dario Perego per due mandati e Giovanni Battista Albani. Ci ha provato Andrea Colombo, per 25 anni assessore a sport e commercio nel 2004 sfidando proprio Albani. Ma gli andò male e trascorse cinque sofferti anni sul banco dell'opposizione proprio accanto a Andrea Massironi che lo aveva sostenuto all'interno di una lista di centro che guardava a destra, al contrario di quella di Albani che aveva strizzato l'occhio anche alla sinistra estrema candidando Marcello Toma. Tentare è un gesto di coraggio. Ma temerario. Troppo contro un centrosinistra unito. Fare pronostici è sempre difficile: contano molto anche le persone in lista, il quadro politico di riferimento nazionale, la capacità di comunicare nei due mesi che precedono la chiamata alle urne. Quindi meglio non tirare conclusioni. Certo sulla carta l'obiettivo che si è posto l'ottimo assessore alle finanze della Giunta Robbiani sembra difficilissimo da cogliere. Sotto i 15mila abitanti si vota ancora a turno unico. Basta un voto di differenza per ottenere la maggioranza assoluta dei 16 seggi.

Ernesto Sellitto, Giusi Spezzaferri, John Patrick Tomalino, Massimiliano Vivenzio, Emilio Zanmarchi

Tuttavia sembra proprio che l'alleanza non stia più in piedi. I contrasti col Sindaco, ritenuto un decisionista fin troppo sbrigativo, si sono moltiplicati negli ultimi tempi. E poi quel che resta del Pdl ha chiesto l'alternanza. Anche se, prima di chiederla, probabilmente ha sondato Aldo Castelli per tentare un asse con la componente moderata della sinistra. Un errore politico di cui la Lega ora chiede conto. Dal canto suo Andrea Robbiani ritiene di aver ben guidato l'amministrazione meratese e, come sempre è accaduto, dice, il sindaco uscente vanta diritto di prelazione. I suoi colonnelli sono irremovibili: se Robbiani accetta, la candidatura a sindaco gli spetta di diritto. Finirà così che la Lega Nord correrà con Forza Italia oggi rappresentata in Consiglio da Silvana Lodi e Luciano Marsoni. Non è chiaro ancora con chi si schiereranno Giuseppe Procopio e Francesco Sangiorgio (Nuovo Centro Destra) che non figurano tra i firmatari del documento a sostegno della candidatura Massironi, ma molto probabilmente staranno con Forza Italia e quindi con la Lega. Documento, dicevamo, che è stato redatto in risposta agli articoli di stampa ma, soprattutto, per sgomberare il campo da equivoci e perplessità. Del resto la riunione di mercoledì notte, dopo il lunghissimo Consiglio comunale si è conclusa con la classica e prevedibile fumata nera. Robbiani, Panzeri e il segretario Centemero hanno ribadito la volontà di mantenere l'alleanza ma ancora a guida leghista. Per di più sulla candidatura Massironi sono stati espressi dubbi e perplessità soprattutto in funzione dell'immagine dell'assessore esterno la cui candidatura viene letta come un ritorno al passato. Tempo per discutere ce ne sarebbe. Ma l'uscita pubblica a sostegno della candidatura Massironi rappresenta un punto di non ritorno. A marzo avrebbe avuto senso. Ai primi di febbraio no. E questo è il secondo errore di Vivenzio e colleghi dopo il tentativo di agganciare un'improbabile accordo con Aldo Castelli. 

  • Ecco il documento di sostegno ad Andrea Massironi, firmato da Ernesto Sellitto, Giusi Spezzaferri, John Patrick Tomalino, Massimiliano Vivenzio, Emilio Zanmarchi CLICCA QUI
C. B.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.