Merate: è morta Maria Angela Eandi Cereda. Nel 1982 col marito aveva fondato l’A.V.O.
Si è spenta a 97 anni Maria Angela Eandi Cereda, fondatrice assieme al marito della sezione AVO (associazione volontari ospedalieri) di Merate. Nel 2005 la giunta di Giovanni Battista Albani le aveva conferito la benemerenza cittadina "per aver realizzato, insieme al marito, l'A.V.O. di Merate, ponendosi come guida discreta e sensibile nel trasmettere la passione e la dedizione quali valori di autentica solidarietà verso le persone ricoverate".
Ecco la cronaca di allora con la descrizione dell'attività svolta e delle motivazioni che i firmatari della sua segnalazione avevano indicato per segnalarne i meriti.
Maria Angela il giorno del conferimento della benemerenza civica
Ecco la cronaca di allora con la descrizione dell'attività svolta e delle motivazioni che i firmatari della sua segnalazione avevano indicato per segnalarne i meriti.
La donna, nel lontano 1982, assieme al marito Arturo scomparso nel febbraio del 2000, diede vita alla sezione meratese dell'Avo, portando anche nelle corsie del Mandic l'opera instancabile e insostituibile dei volontari. Di origine piemontese Mariangela dopo essersi sposata con il milanese Arturo Cereda su idea del professor Erminio Longhini, medico dell'ospedale di Sesto San Giovanni, entrò nelle corsie del nosocomio per "servire" i pazienti e portare loro un aiuto non solo materiale ma soprattutto morale. I coniugi, giunti a Merate all'inizio degli anni Ottanta, fatto tesoro dell'esperienza maturata nel campo del volontariato decisero di regalare anche al Mandic ciò che avevano imparato nel milanese e si adoperarono per dare vita a una sezione dell'AVO. L'associazione partì nel 1982 con 85 iscritti che, superati i colloqui e il tirocinio, diventarono operativi in 60. Un successo decisamente inaspettato e sorprendente che testimoniava il grande desiderio delle persone di mettersi a servizio degli altri, regalando un po' del loro tempo libero. Nonostante l'età, portata tra l'altro splendidamente, Mariangela non ha voluto abbandonare l'opera su cui lei e l'amato marito avevano praticamente investito gran parte della loro esistenza e così, ancora oggi alla soglia dei 90 anni, si occupa di affrontare il colloquio con gli aspiranti volontari per vagliarne le capacità e competenze acquisite e soprattutto per dare entusiasmo. Le persone che l'hanno segnalata hanno dato la seguente motivazione: "consigliere e vice presidente Avo per molti anni, Mariangela è stata una figura importantissima di riferimento per il mondo del volontariato. Ha anticipato i tempi con la sua opera di sensibilizzazione. I suoi corsi hanno raccolto una grande adesione da parte delle persone. L'oggetto della sua opera è sempre stata l'umanizzazione dell'ambiente ospedaliero tramite il sorriso e gesti dettati dalla semplicità. È una donna dotata di una personalità decisa e sensibile e di grande rigore morale. Fare volontariato per lei ha sempre significato essere utili al prossimo nelle piccole necessità quotidiane". Molto discreta e decisamente emozionata per il premio conferitole, l'abbiamo incontrata nella sua casa di Via San Francesco. "Fra tante persone meritevoli mi chiedo che cosa abbia fatto per meritarmi ciò. Sono molto emozionata ma accetto questo premio con gioia perché non è dato a me ma a tutti i volontari Avo. Io non conto, chi conta sono i volontari. Da me e mio marito è venuta l'idea ma l'Avo sono i volontari".