Spreafico/PD: la gestione dell'acqua rimanga pubblica
Servizio idrico integrato
SPREAFICO (PD): "LA GESTIONE DELL'ACQUA RIMANGA PUBBLICA"
Presentata l'iniziativa per abrogare il comma che emargina i Comuni e il progetto di legge regionale che tutela la gestione pubblica
Un progetto di legge al Parlamento che chiede di abrogare il comma della legge Finanziaria 2010 che sopprime le Aato (Autorità d'ambito territoriale ottimale) e un progetto di legge regionale che mette al centro i Comuni, affinché l'acqua rimanga davvero pubblica, sono le due mosse che il Gruppo del Partito democratico in Consiglio regionale sta facendo per evitare che la gestione del servizio idrico integrato passi sotto il controllo dei privati.
Carlo Spreafico, consigliere segretario dell'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, spiega in proposito: "L'acqua è un bene pubblico da tutelare e gestire con logiche pubbliche e questo ci viene garantito solo se viene confermato il protagonismo decisionale per dare centralità alle comunità locali nel tutelare, preservare e gestire un bene che incide sull'alimentazione, l'igiene e la salute dei propri cittadini".
Spreafico ricorda i punti chiave della proposta del Pd: "Come primo punto, la titolarità del servizio idrico integrato vede al centro i Comuni. Secondo aspetto, l'azienda speciale, costituita dalle Province in ciascun Ato (Ambito territoriale ottimale) e denominata Ufficio d'ambito, prevede un consiglio di amministrazione in cui i sindaci, oltre a essere maggioritari, scelgono autonomamente i propri rappresentanti, mentre i Comuni, convocati in Conferenza di servizi dalle rispettive Province, adottano i provvedimenti principali: scelgono la forma di gestione del servizio idrico integrato e le modalità di scelta del gestore del servizio, approvano il Piano d'ambito (che comprende la programmazione degli investimenti) e determinano la tariffa di base. Terzo punto - continua il consigliere -, è necessario salvaguardare gli affidamenti già in essere che cessano alla naturale scadenza del contratto. Infine, vogliamo tutelare il principio dell'unitarietà della gestione, relativamente all'affidamento del servizio idrico integrato, che prevede la possibilità di più gestori coordinati da un gestore responsabile".
Spreafico chiarisce infine le ragioni che sono alla base della presentazione del progetto di legge al Parlamento: "Quella del servizio idrico è una materia su cui si è legiferato in abbondanza e anche a sproposito, provocando uno stallo. Ci sono Regioni che hanno già impugnato la norma nazionale, perché di fatto inibirà gli affidamenti cosiddetti 'in house', che sono la vera forma di gestione pubblica del servizio".
Per illustrare queste proposte Spreafico annuncia che promuoverà "un incontro per sabato 13 novembre, a Lecco, al quale saranno invitati i sindaci e gli operatori del settore".
Milano, 5 novembre 2010
www.carlospreafico.it
SPREAFICO (PD): "LA GESTIONE DELL'ACQUA RIMANGA PUBBLICA"
Presentata l'iniziativa per abrogare il comma che emargina i Comuni e il progetto di legge regionale che tutela la gestione pubblica
Un progetto di legge al Parlamento che chiede di abrogare il comma della legge Finanziaria 2010 che sopprime le Aato (Autorità d'ambito territoriale ottimale) e un progetto di legge regionale che mette al centro i Comuni, affinché l'acqua rimanga davvero pubblica, sono le due mosse che il Gruppo del Partito democratico in Consiglio regionale sta facendo per evitare che la gestione del servizio idrico integrato passi sotto il controllo dei privati.
Carlo Spreafico, consigliere segretario dell'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, spiega in proposito: "L'acqua è un bene pubblico da tutelare e gestire con logiche pubbliche e questo ci viene garantito solo se viene confermato il protagonismo decisionale per dare centralità alle comunità locali nel tutelare, preservare e gestire un bene che incide sull'alimentazione, l'igiene e la salute dei propri cittadini".
Spreafico ricorda i punti chiave della proposta del Pd: "Come primo punto, la titolarità del servizio idrico integrato vede al centro i Comuni. Secondo aspetto, l'azienda speciale, costituita dalle Province in ciascun Ato (Ambito territoriale ottimale) e denominata Ufficio d'ambito, prevede un consiglio di amministrazione in cui i sindaci, oltre a essere maggioritari, scelgono autonomamente i propri rappresentanti, mentre i Comuni, convocati in Conferenza di servizi dalle rispettive Province, adottano i provvedimenti principali: scelgono la forma di gestione del servizio idrico integrato e le modalità di scelta del gestore del servizio, approvano il Piano d'ambito (che comprende la programmazione degli investimenti) e determinano la tariffa di base. Terzo punto - continua il consigliere -, è necessario salvaguardare gli affidamenti già in essere che cessano alla naturale scadenza del contratto. Infine, vogliamo tutelare il principio dell'unitarietà della gestione, relativamente all'affidamento del servizio idrico integrato, che prevede la possibilità di più gestori coordinati da un gestore responsabile".
Spreafico chiarisce infine le ragioni che sono alla base della presentazione del progetto di legge al Parlamento: "Quella del servizio idrico è una materia su cui si è legiferato in abbondanza e anche a sproposito, provocando uno stallo. Ci sono Regioni che hanno già impugnato la norma nazionale, perché di fatto inibirà gli affidamenti cosiddetti 'in house', che sono la vera forma di gestione pubblica del servizio".
Per illustrare queste proposte Spreafico annuncia che promuoverà "un incontro per sabato 13 novembre, a Lecco, al quale saranno invitati i sindaci e gli operatori del settore".
Milano, 5 novembre 2010
www.carlospreafico.it