Pontida: dolore per la morte di padre e figlio travolti dal treno. Resta grave il conducente dell’ambulanza. Indagini a tutto campo

I corpi delle vittime

Umberto Pavesi di 79 anni, e il figlio Claudio, di 49 entrambi di Filago sono le vittime dell'incidente ferroviario che si è consumato questa mattina poco prima delle 10 in località Ca'de Rizzi a Pontida. I due, che si trovavano a bordo di un'ambulanza e stavano raggiungendo la casa di cura di Villa San Mauro, erano quasi giunti a destinazione quando in fondo a Via Ca' Castello il mezzo si è fermato poiché le barriere del passaggio a livello erano chiuse. Ad un certo punto i bracci meccanici si sono alzati e l'autista ha ingranato la prima attraversando i binari.

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La tragedia si è consumata in un attimo. Da Bergamo stava sopraggiungendo il convoglio diretto verso Lecco: il macchinista che aveva il via libera e quindi, pare, nessun segnale di arresto ha proseguito.

Il luogo del disastro

NUlla avrebbe potuto fargli prevedere la tragedia. Mentre il convoglio procedeva verso Cisano, l'autista dell'ambulanza ferma in Via Ca' Castello ha guadagnato l'attraversamento dei binari venendo travolto dal locomotore.


Il veicolo è stato agganciato nella parte posteriore sinistra, trascinato per una decina di metri e poi si è sganciato mentre il convoglio ha proseguito per circa 200 metri prima di fermarsi. Umberto e Claudio che si trovavano nella parte agganciata dal locomotore sono stati schiacciati dalle lamiere e sono stati sbalzati all'esterno, ormai privi di vita. Il conducente, invece, stramazzato sul sedime dei binari è stato trovato in condizioni gravissime dai soccorritori giunti sul posto in una manciata di minuti.


A costoro si è presentata una scena apocalittica, con lamiere contorte ovunque, tre corpi a terra e alcuni feriti, non gravi, della ventina che si trovavano sul treno. Disperata vicino al relitto del mezzo squarciato dal treno, la moglie di Claudio che si trovava in coda all'ambulanza e stava seguendo in macchina il trasporto del suocero.

La zona è stata presto cinturata da decine di forze dell'ordine. I rilievi sono durati diverse ore e il magistrato dottoressa Maria Cristina Rota ha predisposto l'acquisizione dei file relativi alla movimentazione dei bracci meccanici e all'automazione delle barriere. Sul posto anche tecnici di RFI e di TRENORD.

Il magistrato dott.ssa Rota sul luogo del disastro


Nel pomeriggio si è tenuto un vertice tra le forze di soccorso e le autorità e sono stati chiesti tempi brevi e risultati certi dalle indagini. Testimoni hanno raccontato che già da questa mattina erano stati notati dei malfunzionamenti al sistema di movimentazione dei bracci meccanici.
A Filago, intanto, è il momento del dolore per una tragedia tanto grande. La famiglia Pavesi era molto conosciuta: l'anziano, infatti, era stato per molti anni il titolare di un negozio in paese e il figlio Claudio era impiegato di banca. Parenti e conoscenti stanno ora cercando di stringersi il più possibile vicino alla vedova, prima testimone dell'accaduto.




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S.V.
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