Lecco: i dubbi dell’ANED sulla futura gestione Cal e il nuovo ecografo mobile

Dalla riunione dell'associazione nazionale emodializzati dialisi e trapianto onlus (ANED), nella serata di martedì 22 ottobre, sono emersi i pareri in merito all'ipotesi di gestione pubblico- privata dei CAL, recentemente presentata dall'azienda ospedaliera.

Dottor Giuseppe Bacchini, reparto di Nefrologia e dialisi dell'ospedale di Lecco


Nessun no definitivo contro l'ipotesi in campo, ma diversi 'se' e 'ma' da parte degli associati: in primis, la tutela della salute del malato e, dunque, il timore di un'inconciliabilità tra gli interessi dei privati, il guadagno e di un'eventuale chiusura qualora questo obiettivo non si realizzi; lamentata anche la scarsa informazione ricevuta all'infuori di un incontro stampa e richiesta la bozza del progetto.

Giuseppe Pontoriero, primario dei reparto di Nefrologia e dialisi dell'ospedale di Lecco


Presente in sala anche Giuseppe Pontoriero, direttore del reparto di Nefrologia e Dialisi dell'ospedale A.Manzoni di Lecco che ha espresso la sua apertura convinta in merito all'ipotesi a patto che si specifichino alcune condizioni: l'impegno a garantire la continuità di cura sul paziente, la richiesta al partner privato del rispetto dell'accreditamento (che ci sia 1 infermiere ogni 2.5 pazienti come allo stato attuale), che si monitori nel tempo la qualità del servizio offerto e, non da ultimo, la richiesta di prosieguo della ricerca clinica.
"Se il progetto imbocca questi binari, ci sono tutte le garanzie per ottenere buoni risultati. Serve la capacità di accogliere la sfida di questa sperimentazione" ha commentato Pontoriero che ha proposto un'eventuale clausola di non soddisfazione che determini la decadenza della gestione pubblico- privata, quale ulteriore garanzia nel caso di problemi.
Altro argomento, il progetto 'ecografo portatile', una raccolta fondi, quasi ultimata per l'acquisto di un'attrezzatura elettro-medicale "utile per affrontare gli accessi vascolari più critici, riducendo il rischio di ematomi, facilitando la puntura difficile per alcune fistule e ridurre le complicanze durante la seduta dialitica" ha spiegato il dottor Giuseppe Bacchini. Lo strumento sarà per tutti i pazienti, da usarsi secondo discrezione medica e dopo un corso di formazione, nel caso degli infermieri. Un sì è giunto anche dal settore dell'ingegneria clinica.

Elisabetta Cimadoro, infermiera, Ornella Castelnuovo, referente nazionale ANED e Angelo D'Angelo, dializzato


I fondi raccolti finora, circa 14.000 euro, che devono coprire un preventivo di circa 15-20.000 euro, sono stati raccolti tramite privati e sponsor, ad esempio grazie all'associazione Amici di Samantha di Tremezzo che ha organizzato uno spettacolo teatrale a sostegno del progetto.


Tra i prossimi obiettivi dell'associazione c'è quello di creare una comunità di persone intorno ad ANED. Per far ciò, si organizzeranno nei prossimi mesi un torneo di burraco, una cena nel periodo natalizio, forse anche iniziative teatrali e un mercatino artigianale.
V.M.
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