Paderno, omicidio Caroppa: Tiziana Molteni conferma il coinvolgimento di Santo Pirrotta

Tiziana Molteni
“La mia assistita ha ripetuto in aula le stesse cose già illustrate al pubblico ministero in sede di interrogatorio. Ha cioè ammesso la sua presenza sul luogo del delitto, finalizzata però a spaventare Antonio Caroppa e non a togliergli la vita. Ha inoltre confermato il coinvolgimento, nei fatti del 10 maggio 2012, di Fabio Citterio e Santo Valerio Pirrotta”.

Con queste parole l'avvocato Vito Zotti ha spiegato la posizione della sua assistita, la 54enne di Dolzago Tiziana Molteni, imputata insieme a Fabio Citterio per l’omicidio dell’operaio di Paderno d’ Adda, freddato con un colpo di pistola al collo nel garage di casa. Questa mattina infatti, si è svolta la seconda udienza del processo a carico di Santo Valerio Pirrotta, presso la Corte d' Assise di Como.
L'imputato si è sempre dichiarato estraneo ai fatti, ignaro delle intenzioni di coloro che sono ritenuti gli esecutori materiali dell’omicidio. “Nell’udienza di oggi non è stato ascoltato Fabio Citterio, e la signora Molteni ha riferito una versione dei fatti molto diversa da quella del mio assistito” ha spiegato l’avvocato Stefano Didonna, che insieme alla collega Jessica Martino difende Pirrotta. “Non è stato possibile sottoporla a controesame, e il processo è stato aggiornato al prossimo 7 ottobre”.
Quella sera del 10 maggio 2012 Tiziana Molteni e Fabio Citterio raggiunsero l’ abitazione di Antonio Caroppa, in Via Roma a Paderno d’Adda, e suonarono il campanello attirandolo in garage con la scusa di un tamponamento per il quale volevano fare una constatazione amichevole.
Antonio Caroppa, la vittima
Come ha raccontato in aula la scorsa settimana la convivente di Antonio, Stefania Jannoli, il 42enne è sceso per verificare le loro affermazioni, ma è rimasto ucciso a seguito di un colpo di postola sparato a bruciapelo. La donna, che si trovava in casa con la figlia di 4 anni, non vedendolo rientrare è scesa a cercarlo e ha visto l’uomo ancora in vita, mentre Tiziana Molteni gli puntava un coltello alla gola. Fuggita per chiedere aiuto ai vicini, ha udito lo sparo che ha posto fine alla vita del suo compagno. Proprio la convivenza con Stefania Jannoli potrebbe essere all’origine (ma è ancora tutto da dimostrare) dell’ uccisione del padernese, a causa della lunga relazione di lei con il pluriomicida Alberto Ciccia, calabrese condannato all’ergastolo, terminata pare proprio a causa del nuovo amore. Se i due principali imputati hanno confessato la loro presenza sul posto allo scopo di spaventare Caroppa, Pirrotta si è sempre dichiarato estraneo ai fatti nonostante la testimonianza della Molteni lo veda direttamente coinvolto nell’omicidio. Il processo a suo carico a Como è aggiornato a lunedì prossimo, mentre è probabile che i due principali imputati non compaiano in aula domani, martedì 1° ottobre, per il rito abbreviato in programma a Lecco.

Articoli correlati

Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.