PD/Scuola: non lasciamoci distrarre

NON LASCIAMOCI DISTRARRE

 

I giornali locali nei giorni scorsi hanno trattato con ampiezza la discussione nata dall’intervento dell’assessore del Comune di Lecco, Mario Moschetti, a proposito dei finanziamenti alla scuola privata.

Già il sindaco Brivio e altri esponenti del PD sono ampiamente intervenuti in merito a chiarire la posizione dell’Amministrazione. Come Forum Scuola PD provinciale di Lecco proponiamo qualche rilievo di carattere più generale.

Rifiutiamo in primo luogo un approccio  ideologico e ogni argomento  di carattere strumentale: è su un piano pragmatico e nella concretezza della situazione che l’amministrazione locale decide per  il bene della comunità civile. Tanto più quando l’oggetto del contendere riguarda la formazione delle nuove generazioni, che sta a cuore prioritariamente al buon amministratore.  

La questione della scuola non statale, poi, va riportata sul terreno di un confronto che non nasce oggi, ma già ha condotto in passato a scelte qualificanti e mai rinnegate. E’ stato il governo D’Alema nel 2000, a firma del ministro Luigi Berlinguer, a varare la legge 62 che riconosce la “scuola paritaria”, in quanto garantisce standard di qualità simili a quelli delle scuole statali. Le scuole non statali della provincia di Lecco sono quasi tutte paritarie e coprono per lo più il segmento della scuola dell’infanzia, ove mancano le scuole statali. Che gli enti locali, indipendentemente dalla loro connotazione politica, in qualche modo se ne facciano carico rientra nella normale amministrazione.

Oggi la scuola statale, che costituisce il 95% del servizio scolastico nazionale, subisce dal governo Berlusconi e dal ministro Tremonti, con la supina acquiescenza del ministro Gelmini, una drastica riduzione delle risorse umane e materiali, tagli pesantissimi e indiscriminati  che passano ipocritamente sotto il nome di “riforme”. In questo frangente riattizzare la vecchia polemica che contrappone scuola pubblica/scuola privata rischia di sviare l’attenzione dal vero problema, quello dell’attacco alla scuola statale considerata come una spesa improduttiva.

La nostra prima cura è difendere la scuola pubblica statale dall’attacco di un governo che non la vuole riformare, ma ridimensionare, riducendone il servizio a una “prestazione minima garantita”: e chi vuole di più se lo paghi. Non è questa la scuola della Costituzione, la scuola che tanti meriti ha avuto nella promozione umana, culturale e professionale della cittadinanza.  E noi continuiamo a lavorare per la scuola di tutti, che dia a tutti pari opportunità ed elevati livelli qualitativi, conducendo ai livelli massimi i capaci e meritevoli.

Non ne deriva alcun conflitto con le scuole private paritarie - cioè inserite in un sistema pubblico integrato che risponda alle diverse richieste dei cittadini - che riguardano una piccola fetta dell’offerta formativa. Non è il momento di dividere la società e l’opinione pubblica in polemiche sterili, quando gli enti locali - i nostri comuni - si vedono scaricare addosso oneri impropri, mentre le loro stesse risorse si riducono; e  tuttavia attivano tutta l’inventiva dei loro amministratori per sostenere le loro scuole e supplire ad uno stato inadempiente.

Altra cosa è lo scandalo della distribuzione delle risorse destinate dalla Regione Lombardia al sostegno alle scuole: il 90% della cifra complessiva va agli alunni delle scuole non statali, che sono meno del 10% dell’utenza, attraverso l’iniquo sistema della “dote scuola”. E questa non è una posizione ideologica, ma una constatazione. Contro questo sistema, che il governo Berlusconi vorrebbe proporre come “pilota” per l’intera nazione, il PD non da oggi oppone un modello di scuola non “a la carte”, ma di elevata qualità per tutti.

Lecco, 1 giugno 2010
Forum Scuola PD provinciale Lecco
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