Olginate: la Fonderia S. Martino è fallita, il ''no'' al concordato

La Fonderia San Martino
Il decreto di ammissione alla procedura di concordato preventivo, presentata dalla proprietà a ottobre 2012, è stato revocato presso il Tribunale di Lecco poiché risulta che l’attivo liquidabile dalla Fonderia San Martino è inferiore all’ammontare complessivo dei debiti. Vale a dire circa 20 milioni di euro, a fronte di un attivo stimato di poco più di 8 milioni.
Il curatore fallimentare nominato dal Tribunale dovrà ora inventariare i beni della società, compresa la sede di Via Spluga già oggetto di furto da parte di ignoti dopo la cessazione dell’attività. Allo stesso modo è stata dichiarata fallita la società immobiliare che negli stessi locali olginatesi aveva sede, occupandosi di costruzioni edilizie ad uso civile e industriale.
I termini per l’esame dello stato passivo e le istanze dei creditori sono i medesimi, e l’udienza si svolgerà nel gennaio 2014. Per i 51 ex dipendenti della fonderia olginatese era stata attivata la cassa integrazione straordinaria, prima per cessata attività e poi per procedura concorsuale. Ma nonostante l’interesse dell’Unità di crisi provinciale, per pochi era stato possibile ricollocarsi in un mercato del lavoro ancora fortemente in difficoltà. In merito al destino dell'area in cui sorge lo stabilimento, il suo futuro sarà oggetto di discussione in sede di variante del Pgt da parte dell'amministrazione.
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