Valletta: don Giorgio De Capitani messo alla porta. 'Rimosso da Monte perchè d'ostacolo al bene della comunità pastorale'

don Giorgio De Capitani
Esiliato in casa propria. Questa sembrerebbe essere la sorte stabilita dalla Curia per don Giorgio De Capitani. Lo scorso 13 luglio il vicario generale della Diocesi di Milano, monsignor Mario Delpini ha infatti comunicato al sacerdote, residente a Monte ma ufficialmente sollevato dagli incarichi pastorali all’interno della Comunità Sant’Antonio Abate della Valletta già dal 2010, la decisione del cardinal Scola di “rimuoverlo”, in pratica cacciarlo dalla piccola parrocchia della Valletta, “pensionarlo”  lasciandogli soltanto la possibilità di celebrare una messa domenicale pomeridiana a Dolzago. Don Giorgio potrà dunque scegliere liberamente di continuare a vivere nella frazione rovagnatese ma non dovrà più essere la guida della “sua” comunità. La parrocchia di Sant’Ambrogio in Monte dovrà infatti “omologarsi” alle altre tre realtà che compongono la Comunità Pastorale già “rette” da don Roberto Tagliabue coadiuvato dal vicario don Luca Pozzi, dopo il giro di valzer avviato lo scorso anno con il mancato rinnovo della convenzione con la diocesi sarda che permetteva a don Mario Bonfanti di esercitare a Perego e lo spostamento a Dairago, al termine di un mandato triennale a Santa Maria, di don Benjamin Masumo.
Come prevedibile, don Giorgio, 75 anni appena compiuti di cui 50 da ordinato, sacerdote scomodo ma apprezzatissimo dalla “sua” gente non ci sta e ovviamente, nemmeno i suoi fedeli schierati senza remore al suo fianco. Come rimanere senza poter fare nulla per preservare quanto in questi 17 anni di permanenza in parrocchia ha creato?
 “Rimosso da Monte perché di ostacolo al bene della Comunità pastorale”, questo il titolo dell’editoriale distribuito al termine della santa messa di domenica 21 luglio in cui il prete “contestatore” e sostenitore del cristianesimo universale, aperto, ben lontano dalla chiusura che sembra caratterizzare la gerarchia ecclesiastica, presenta la sua versione di quanto è accaduto nei mesi scorsi e di quanto, purtroppo, sta ora subendo sulla sua pelle, una situazione sicuramente caratterizzata anche dall’incertezza sul suo futuro. Per chiedere spiegazioni ma al tempo stesso per poter avere un confronto aperto, nella serata di domani, martedì 23 luglio, in parrocchia si terrà un incontro tra la comunità di Monte (i cui componenti non risiedono solo in frazione) e monsignor Maurizio Rolla. Tanti i quesiti ad oggi aperti anche perché la decisione sembrerebbe essere stata calata dall’alto, senza interpellare il consiglio pastorale.

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