Lecco: l'attività di 12 associazioni di volontariato a fianco di Ao e Asl per offrire un supporto a 360° ai pazienti oncologici
"Essere parrucchieri... una di quelle professioni che si può svolgere solo con grande amore e, pensare di offrire la nostra esperienza per dare un po' di sicurezza e tranquillità a pazienti che, oltre alla salute, si sono viste rubare anche la loro immagine, è fonte di grande gioia. Riuscire a donare loro nuovamente un pochino di se stesse è per noi un grande onore, un gesto che rende più preziose le nostre esistenze. E' facile intuire che riceviamo da queste persone molto di più di quello che diamo loro". Così uno dei 12 hair stylist coinvolti nel progetto, sintetizza "Un raggio di sole", punta di diamante tra le proposte avviate al Coordinamento Provinciale delle Associazioni di Volontariato in Oncologia, nato a Lecco nel 2007 da un'idea del Dipartimento Interaziendale Provinciale Oncologico con l'obiettivo di favorire le sinergie tra le onlus che si occupano a vario titolo della malattia dovuta a neoplasie sia tra loro sia con le strutture pubbliche e private che afferiscono al DIPO su iniziative di comune utilità.
Antonio Ardizzoia, Enzo Lucchini, Mauro Lovisari e Damaris Rovida
Avviato nell'ottobre del 2010, il progetto "Un raggio di sole", offre sostegno a chi sta vivendo l'esperienza della chemioterapia e della conseguente perdita dei capelli. All'interno del piccolo atelier creato presso il reparto di Oncologia dell'Ospedale di Lecco, tutti i lunedì pomeriggio, le signore possono trovare parrucchieri e volontarie che le assistono nella scelta della parrucca o dell'acconciatura più indicata. Ciò, ovviamente, per sostenere le pazienti, stimolarle e accompagnarle nell'affrontare il difficile ciclo terapeutico e per aiutarle a stabilire un rapporto positivo, piacevole ed equilibrato con il proprio corpo. Nel corso di questi anni, sono state ben 505 le consulente prestate con 496 parrucche donate alle richiedenti: il servizio dispensato grazie a 12 parrucchieri e a 7 volontarie, coordinati dalla signora Tina Giambello e preparati appositamente per svolgere tale attività, offre infatti, gratuitamente, le protesi tricologiche acquistate da "Cancro Primo aiuto".La dottoressa Dalmaris Rovida
"Il valore aggiunto di tale servizio è dato dalla capacità degli operatori di essere discreti nel seguire le donne nella scelta della parrucca e nel recupero di una certa stima di sé" ha spiegato la dottoressa Damaris Rovida, referente delle Associazioni di volontariato oncologico riunite nel Coordinamento, elemento di raccordo che non sminuisce le specificità proprie di ogni realtà aderente ma ne permette il dialogo, favorendone anche l'interazione con l'Azienda Ospedaliera e l'Asl impegnate, attraverso il Dipo, a "coordinare tutte le attività che interessano il paziente oncologico" come sottolineato dal dottor Antonio Ardizzoia. "Devono essere le istituzioni a muoversi intorno all'utente" ha poi aggiunto.Il dottor Antonio Ardizzoia
"La collaborazione e il coordinamento non sono solo a livello virtuale ma stiamo cercando di renderle più concrete possibili, dalla diagnostica alla cura, fino ad arrivare nel peggiore dei casi, alla terminalità ambito in cui siamo tra le poche Aziende ad avere al proprio interno le cure palliative. E' importante che il paziente non si senta come "qualcosa" che si deve spostare da una parte all'altra. La collaborazione si vede nel quotidiano, deve dare continuità. Con le associazioni riusciamo a garantire una copertura a 360°. La dottoressa Rovida sta facendo un lavoro molto complesso cercando di far lavorare insieme le associazioni di volontariato ma i risultati si vedono. Non posso quindi che ringraziare sentitamente tutti questi operatori".Il dg Asl Enzo Lucchini
"E' esemplare quello che in provincia di Lecco avviene tra le due aziende, Asl e Ao - ha dichiarato anche il direttore generale Enzo Lucchini - non per niente siamo sede di sperimentazione e di interesse per Regione Lombardia. L'interaziendalità, con il Dipo, diviene "pratica", elemento essenziale per garantire l'appropriatezza della cure per il paziente oncologico". Il dg dell'Asl si è così detto "fiero" sia degli operatori sia "dell'idea di managerialità pratica e utile per i cittadini ammalati" ricordando poi come, all'interno del Dipo, la sua Azienda si occupi di screening, campagne per l'adozione di stili di vita sani e abbia aderito al progetto "Ospedale e territorio senza dolore", inserendo nel sito internet, così come fatto dall'Ao, una sezione appositamente dedicata a tale tema.Il dg dell'Ao Mauro Lovisari
Dal canto suo, il numero uno dell'Azienda Ospedaliera Mauro Lovisari, ha invece focalizzato la propria attenzione sull'istituzione del dipartimento funzionale oncologico e sull'attivazione del'ambulatorio del dolore. Ancora una volta, il dg ha poi definito il volontariato come "la quarta gamba del tavolo", essenziale in questo momento di crisi. "A me piace sostenere che siamo la voce dei pazienti" gli ha fatto eco la dottoressa Rovida a nome delle 12 associazione del Coordinamento: A.C.M.T. ( associazione per la cura dei malati in trattamento palliativo), A.I.C.I.T. (associazione intervento contro i tumori), AIL (associazione italiana contro leucemie linfomi mielomi), AILAR (associazione italiana laringectomizzati), Associazione lecchese per la lotta contro i tumori, A.N.D.O.S. (associazione nazionale donne operate al seno), Associazione cancro primo aiuto, AVO (associazione volontari ospedalieri Lecco), CRI (croce rossa italiana), Associazione Fabio Sassi, L.I.L.T. (lega italiana lotta contro i tumori) e Fare Salute.
A. M.