Merate: carrozza trainata da cavalli bianchi per l'ultimo viaggio del fantino Ginel Buratti

Si sono svolti questa mattina presso la chiesa di Sant'Ambrogio a Merate i funerali di Giovanni 'Ginel' Buratti, storico fantino meratese e ultimo , in città, di un mondo – quello delle corse e del commercio di cavalli – fatto di passione vera, intelligenza e coraggio.

Mondo che il Buratti ha sempre vissuto in prima persona, ereditando dal padre – già all'inizio del secolo un'autorità nel mondo dell’ippica - la conoscenza diretta della materia e persino il nome 'Ginel', che nell'ambiente è – e rimarrà – sempre pronunciato con un profondo rispetto. Il rispetto che si deve a un maestro.

Ginel Buratti

 

A una persona che abbiamo avuto il piacere di incontrare nella sua casa di Brugarolo nell'estate del 2010 (http://www.merateonline.it/articolo.php?idd=527), a pochi mesi dalla scomparsa dell'amata moglie Edda, compagna di una vita avventurosa, fatta di fatica, vera passione e tante vittorie. Numerosi i meratesi intervenuti al rito funebre. E i bambini presenti hanno socchiuso le labbra per lo stupore alla vista dei due cavalli bianchi dello splendido tiro che dalla chiesa di Sant'Ambrogio ha portato Ginel Buratti al cimitero cittadino.

“Sono due veri spagnoli – ci hanno spiegato gli amici del fantino, venuti anche dal milanese per l'ultimo saluto, mostrandoci il marchio a fuoco con la croce e l'onda – eleganti e ottimi nel passo, intelligenti e affettuosi”. Degni di Ginel, ci permettiamo di scrivere. Il figlio Danilo, presente alla cerimonia insieme ai tanti familiari e all'assessore Massimo Panzeri,  ha salutato il padre con un bacio alla bara prima della tumulazione.


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Massimo Colombo
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