Merate: rifugi e sportelli contro la violenza. L’altra metà del Cielo aiuta decine di donne
Amalia Bonfanti e Simona Milani nel corso dell'ultima assemblea distrettuale dei sindaci
Nel corso del 2012 allo sportello dell'associazione "Telefono Donna - L'altra metà del Cielo" di Merate si sono presentate 61 donne, e dall'inizio del 2013 ad oggi sono già 30 le richieste di aiuto da parte di persone in difficoltà, vittime di violenza o stalking. La realtà meratese nel corso degli ultimi anni ha ampliato notevolmente la sua attività, divenendo un punto di riferimento sul territorio che si è arricchita di uno specifico sportello anti-stalking e di due "case rifugio" dove trovano immediata protezione le donne, e i loro figli, in fuga da situazioni particolarmente problematiche. A illustrare l'attività dell'associazione in occasione dell'assemblea distrettuale dei sindaci di martedì 9 aprile a Merate è stata Amalia Bonfanti, referente de L'altra metà del cielo, insieme al direttore di Retesalute Simona Milani. "Il fenomeno delle donne vittime di violenza è diffuso sul nostro territorio, i contatti da parte di persone in difficoltà con i nostri operatori è quasi quotidiano" ha spiegato Amalia. Da quando è nata nel 1997 l'associazione ha fatto molta strada, ed è del 2006 la prima "casa" (Un rifugio per Dafne il nome del progetto) dove le donne con e senza figli vengono accolte in caso di situazioni particolarmente difficili, ottenendo molto più che accoglienza e ospitalità. "Questa, e quella sorta nel 2011, sono case rifugio il cui indirizzo è mantenuto segreto. Qui le donne possono incontrare le operatrici volontarie, la psicologa o avere assistenza legale, oltre ad aiuto immediato in vestiario e cibo (grazie ad altre realtà) e un sostegno per trovare un nuovo lavoro". Finora la permanenza nel rifugio è garantita per 30 giorni (ma alcune donne lasciano prima la collocazione), e il progetto ha ottenuto un finanziamento esterno che garantirà questa e altre attività per la durata di due anni. "Un contributo essenziale, tenendo conto del fatto che il fondo istituito dai comuni è passato da 15.000 euro (tutti utilizzati) degli scorsi anni a 7.500" ha spiegato la dottoressa Milani. "Ora la sfida è raggiungere una "autosufficienza" che consenta di portare avanti queste attività per ulteriori 2 anni, e per questo Le volontarie in azione fanno letteralmente miracoli, le donne che entrano qui hanno perso tutto, alcune anche se stesse, e ritrovano serenità e autonomia". L'obiettivo per il futuro è quello di ampliare i diversi servizi già attivi sul territorio. "Attualmente seguiamo una cinquantina di donne, negli ultimi mesi la povertà e la perdita del lavoro dovuti alla crisi economica hanno peggiorato le situazioni, si creano attriti all'interno della famiglia e alcune donne arrivano dicendo che i loro compagno non gli danno nulla per sfamare i figli" ha spiegato Amalia. "Nel 2012 abbiamo assistito 16 donne e 10 minori con il pronto intervento, da gennaio ad oggi sono già 7 con 4 minori. Per tre di loro siamo riuscite a trovare un lavoro, ma in questo periodo non è cosa facile". I servizi di L'altra Metà del Cielo sono lo sportello Telefono Donna, attivo il lunedì dalle 16.00 alle 18.00 ma di fatto quotidiano, con la possibilità di telefonare ogni giorno; sostegno alla donna di carattere psicologico e legale (una novità), oltre agli aiuti materiali necessari; gruppi di Auto mutuo aiuto per donne che subiscono violenza; aggiornamento delle operatrici coinvolte. Questo aspetto, insieme allo sportello anti-stalking, è una delle principali novità degli ultimi mesi. Le operatrici sono presenti nella sede meratese dell'associazione in Via S. Ambrogio 17 il sabato dalle 9.00 alle 12.00 e al telefono (su appuntamento, anche in altri luoghi) offrendo sostegno psicologico gratuito e consulenza legale in ambito civile e penale. Il prossimo, importante passo sarà quello di informare la popolazione con incontri pubblici a tema, per informare e far uscire le donne vittime di violenza allo scoperto. Il 18 aprile alle 20.00 il Pala Bachelet di Oggiono ospiterà il convegno pubblico "Dall'abuso sui minori alla violenza sulle donne - rompiamo il silenzio", organizzato da Lions Club con un contributo provinciale e il coinvolgimento del comune e di altre realtà operanti nel sociale.