Nomine in sanità, Straniero (Pd): ''cambiamo i criteri''
Un progetto di legge del Gruppo regionale del Pd per stabilire più giusti e corretti criteri di nomina dei vertici sanitari. Perché alla fine, anche con Maroni presidente, nulla è cambiato e la spartizione è continuata. Lo sottolinea Raffaele Straniero, consigliere regionale del Pd e co-firmatario del pdl che chiede modifiche e integrazioni alla legge regionale 30 dicembre 2009 n. 33, il Testo unico delle leggi in materia di sanità, proprio alla voce nomine.
"In questo momento la Giunta Maroni ha deciso di mantenere il metodo della spartizione dei vertici della sanità lombarda come dimostrano gli incarichi assegnati nelle 7 Asl regionali dove la poltrona era vacante - dice Straniero -. Ma la sanità lottizzata per partiti e per correnti ha già dato pessimi frutti. Maroni lo sa: in campagna elettorale è stato un suo cavallo di battaglia. Sorprende che voglia perpetuare il metodo. La nostra proposta, invece, è sul tavolo: chiede di introdurre una commissione indipendente che valuti i curricula senza ingerenze politiche. Se c'è davvero la volontà di cambiare questo perverso sistema, il Consiglio la può approvare in tempo per le nomine di dicembre". Secondo il Pd le nomine devono rispondere esclusivamente a criteri di competenza e professionalità. In particolare, il progetto di legge parla espressamente di "comprovata esperienza di dirigente di struttura complessa acquisita nei dieci anni antecedenti la nomina, sia che si tratti di aziende del comparto pubblico sia del comparto privato sanitario e non sanitario e che consiste, come requisito minimo nella Direzione di unità organizzative con complessità e dotazione di budget analoga a quella dell'incarico da ricoprire".
"In questo momento la Giunta Maroni ha deciso di mantenere il metodo della spartizione dei vertici della sanità lombarda come dimostrano gli incarichi assegnati nelle 7 Asl regionali dove la poltrona era vacante - dice Straniero -. Ma la sanità lottizzata per partiti e per correnti ha già dato pessimi frutti. Maroni lo sa: in campagna elettorale è stato un suo cavallo di battaglia. Sorprende che voglia perpetuare il metodo. La nostra proposta, invece, è sul tavolo: chiede di introdurre una commissione indipendente che valuti i curricula senza ingerenze politiche. Se c'è davvero la volontà di cambiare questo perverso sistema, il Consiglio la può approvare in tempo per le nomine di dicembre". Secondo il Pd le nomine devono rispondere esclusivamente a criteri di competenza e professionalità. In particolare, il progetto di legge parla espressamente di "comprovata esperienza di dirigente di struttura complessa acquisita nei dieci anni antecedenti la nomina, sia che si tratti di aziende del comparto pubblico sia del comparto privato sanitario e non sanitario e che consiste, come requisito minimo nella Direzione di unità organizzative con complessità e dotazione di budget analoga a quella dell'incarico da ricoprire".