Airuno: Avis, più donatori e stranieri, ma le donazioni calano. C.T. meratese da ripensare

Maria Angela Maggioni
Un incremento dei donatori attivi del 10,63% in un anno (+ 42,74% in 4 anni), per un totale di 177 persone che abitualmente donano gratuitamente il loro sangue per il prossimo. Il gruppo comunale Avis di Airuno cresce, e sono sempre di più i giovani ad avvicinarsi ad una realtà che in paese promuove iniziative e amplia i suoi "confini" verso i residenti stranieri. Ma a fronte di ottimi risultati in termini di nuovi iscritti e iniziative che ogni anno vengono promosse in paese (come l'ormai tradizionale Avis Green Volley, che continua a incrementare la sua popolarità) si assiste ad una contrazione in termini di numero delle donazioni effettuate, in calo rispetto all'anno precedente. Un tema, questo, su cui il presidente airunese Maria Angela Maggioni esprime disappunto nella speranza che con il nuovo centro trasfusionale meratese la situazione migliori. Altro aspetto "problematico" sottolineato durante l' assemblea del gruppo è quello del posteggio dell'ospedale di Merate per i donatori, il cui costo deve essere sostenuto dai gruppi Avis. Con il rischio che chi cerca un posteggio libero più lontano per non gravare sull'associazione rischia di imbattersi in qualche malore. Questa, in sintesi, la relazione a cura del presidente Avis di Airuno, letta nell'assemblea che ha visto anche l'elezione del nuovo consiglio direttivo 2013/2016: "In questi 4 anni abbiamo oltrepassato ogni più rosea aspettativa di crescita. Al 31 dicembre la nostra associazione contava 177 donatori attivi, 8 soci collaboratori, 24 nuovi iscritti e 7 donatori non più attivi. Come potete vedere dal grafico nell'ultimo anno abbiamo registrato, un incremento del 10,63% dei donatori attivi.



Ancora più significativo è il dato di crescita dell'ultimo quadriennio, siamo infatti passati dai 124 donatori attivi al 01/01/2009 agli attuali 177 segnando un +53 pari al +42,74% E se, ai 177 donatori attivi, aggiungiamo i 13 idonei in attesa di prima donazione possiamo orgogliosamente dire che il traguardo dei 200 è sempre più vicino.



Oltre alla numerica dei soci, che ha mantenuto un trend positivo, il dato importante da rilevare è l'età dei nostri donatori . I donatori con meno di 35 anni sono il 35,59%, ma ancora più significativa è la percentuale dei donatori con età compresa tra i 18 e i 25 anni che si attesta al 14,69% in ulteriore crescita rispetto al 2011.


Come sollecitato nell'ultima Assemblea Provinciale, dal Responsabile del Centro Trasfusionale abbiamo cercato, durante gli incontri con le scuole , di sensibilizzare i cittadini stranieri alla donazione di sangue. Direi che, nella nostra piccola realtà, abbiamo ottenuto un discreto risultato, infatti 6 sono i cittadini stranieri iscritti alla nostra Avis, suddivisi come segue: 4 rumeni, 1 indiano e 1 moldavo. Molta è ancora la strada da percorrere, ma sono certa che cooperando con altre realtà presenti sul nostro territorio potremmo portare il nostro messaggio a molte più persone". Il presidente airunese ha poi evidenziato gli aspetti "problematici" legati principalmente al centro trasfusionale meratese: "La sofferenza più grande, come accade ormai da diversi anni, ce la procura il numero di donazioni e quest'anno sono ulteriormente diminuite rispetto all'anno precedente. Il totale delle donazioni di sangue intero e di plasma sono state nel 2012 di 320 unità contro le 331 del 2011 ovvero -3,32%. Analizzando ulteriormente il dato vediamo che le donazioni di sangue intero sono passate da 305 a 285 ovvero -6.56%, mentre, in inversione di tendenza, le donazioni di plasma sono passate da 26 a 35 ovvero con una crescita del 34,62%.


Considerando il notevole aumento dei soci e il decremento delle donazioni l'indice di donazione pro-capite ha avuto una pesante flessione rispetto all'anno precedente, infatti siamo passati da un "dignitoso" 2,07 del 2011 a un "demotivante" 1.82 del 2012.



La causa di questo continuo calo è da attribuirsi al fatto che non viene prelevato tutto il sangue disponibile. Facendo la "media matematica" di una donazione ogni 4 mesi per gli uomini e ogni 6 mesi per le donne, avremmo la possibilità di effettuare circa 462 donazioni l'anno, 142 in più di quelle che attualmente vengono effettuate dal Centro Trasfusionale di Merate. Quest'anno è stato approvato e finanziato dalla Regione Lombardia il progetto di trasferimento del Centro Trasfusionale. La nuova sede sarà in un'area dell' ospedale più adeguata all'attività di prelievo e accoglienza dei donatori. I lavori di riqualificazione dovranno essere rapidi e noi ci auguriamo che terminino entro la fine di quest'anno. A quel punto siamo fiduciosi che l' Azienda Ospedaliera di Lecco voglia tornare ad investire nel C.T. di Merate restituendogli un po' di quel valore che le ha sottratto nell'ultimo decennio. Fanno parte attiva dell'AVIS Provinciale di Lecco anche le sezioni di Merate, Missaglia, Brivio ed Airuno e che queste godono degli stessi doveri, ma anche degli stessi diritti delle altre sezioni. Ho parlato e scritto diversi mesi fa al nostro Presidente illustrandogli come da diversi anni anche il parcheggio dell' C.T. di Merate non è gratuito e che il costo del parcheggio viene sostenuto dalle Avis Comunali di riferimento. Forse i quasi 900€ spesi in questi 4 anni possono sembrare poca cosa, ma incidono molto sul bilancio di un Avis di 177 donatori che, oltre a dover subire i tempi biblici di chiamata (cinque mesi e mezzo) del CT di Merate, deve accollarsi anche questo onere. Più importante ancora del problema economico, è il problema della tutela del donatore. Ci siamo giustamente prodigati per far sì che i donatori potessero avere un'area di ristoro confortevole all'interno del Centro Trasfusionale per evitare malori durante il trasferimento al Bar dell'Ospedale. Ma ci siamo dimenticati che il grande spirito di volontariato che distingue i nostri donatori spesso e volentieri li porta, per non gravare economicamente su Avis, a cercare parcheggi gratuiti non proprio "vicini" al C. T. con il rischio di qualche malore fuori dall'area di "pronto intervento" dell'ospedale. Credo che il direttivo del Provinciale si sia dimenticato delle problematiche che da sempre affliggono la "serie B".

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