Merate: la Messa di Nikolajewka in ricordo dei soldati e operando per pace e solidarietà

A settant'anni dall'anniversario della battaglia di Nikolajewka combattuta sul fronte russo, alpini, istituzioni militari, civili e religiose, famigliari di vittime e reduci, ricordano ancora quel giorno, il 26 gennaio del 1943, quando il fronte italiano riuscì a rompere l'accerchiamento dei sovietici e, fra perdite ingentissime, a dare il via alla ritirata verso l'Italia con il freddo che pungeva i loro volti a 30 gradi sotto zero.

Nella cappella dell'oratorio di Merate, le penne nere locali con le sezioni locali e di Busto Arsizio, nonché rappresentanze dell'intero territorio, hanno ricordato quel giorno di storia, tanto tragico per le perdite subite, per il freddo e sotto i colpi dell'armata russa, e al tempo stesso tanto valoroso per il coraggio e l'ardore dimostrato dai soldati.

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A celebrare la funzione il prevosto Don Luigi con il coadiutore Don Luca, circondati dai labari verdi bordati in oro delle sezioni degli alpini e dalla  compagine canora del coro che, con brani eseguiti a cappella, ha reso ancora più suggestiva la cerimonia.

"Dobbiamo pregare affinché coloro che tengono il governo dei popoli" ha detto il sacerdote nel corso della sua omelia "puntino a una rinnovata conversione per quel bene prezioso e unico che è il valore della pace nella famiglia, nel lavoro, nella società. Dobbiamo mantenere sempre alto il valore della nostra vita perché nella misura in cui pace e solidarietà crescono in noi, noi stessi saremo più umani".

Al termine dell'omelia sono state lette le preghiere dei fedeli, ricordando i caduti di tutte le guerre. La serata si è chiusa con un concerto del coro, particolarmente apprezzato dal pubblico presente.