Da una battuta di caccia alla Piazza Rossa di Mosca
La storia. Autunno 1988. Come ogni anno, a ottobre si apre la stagione venatoria. Quattro amici si incontrano la domenica per una battuta di caccia. Ad unirli però, è anche la passione per il territorio in cui vivono. Qualcuno racconta della Fiera di Osnago, altri della Sagra di Pasturo, in Valsassina. "Per imprenditori, artigiani e agricoltori - concordano - quelle manifestazioni sono le poche possibilità per scambiare idee e condividere progetti. Dovremmo costruire qualcosa del genere per la Brianza". Cesare Scaccabarozzi, Vincenzo Zappoli, Enrico Fumagalli e Nando Caldirola, questi i loro nomi, ne parlano con Gianni Cervetti. Deputato, braccio destro di Enrico Berlinguer, quando non è impegnato anche la domenica, il responsabile esteri del PCI raggiunge Scerizza, frazione di Colle, dove ha una piccola casa. Cervetti ama la Brianza e il suo sostegno è immediato. Si comincia a costruire un progetto. E' la sera del 1 ottobre 1990 quando, durante una cena al "Passone", quindici soci decidono di fondare un'associazione che raccolga imprenditori, artigiani, professionisti. Il notaio Modesto Bosisio registra l'atto a Merate. A Cervetti viene chiesto di diventare presidente. Oltre all'esperienza del parlamentare comunista sono note l'impegno per la cultura e la difesa del territorio. E' dunque la persona giusta per ricoprire quel ruolo che dovrà riassumere le istanze del sodalizio: lavoro, cultura, tradizione, ambiente. Quanto al nome, la proposta vincente arriva da Cesare Scaccabarozzi. Vera è il nome di una nipote, ma è anche un aggettivo che bene raccoglie quel mix di idee e sentimenti che i quindici sentono per la propria terra. Basterà unirlo col nome storico, ed ecco la sintesi perfetta. L'associazione si chiamerà "Vera Brianza".
Diceva l'altra sera Cervetti "Quel nome rappresentava anche la Brianza vera, ovvero quella che poi volevamo far conoscere, che forse in molti stavano dimenticando. Quel nome venne deciso a Colle Brianza, ovvero in quella parte di territorio dove, si dice, siano state scoperte le origini della Brianza stessa".
Prima assemblea, un mese dopo, al "Ca' Bianca", di Oggiono, il sodalizio si dà subito un logo, il triscele, ideato dallo storico Carlo Pirovano, e disegnato da Lucio Moscardin, autore del simbolo dei mondiali di "Italia 90".
Anche in Brianza la crisi comincia a rosicchiare ricchezza ed occupazione. E' necessario allargare l'orizzonte, trovare nuovi mercati. La caduta del Muro di Berlino (novembre 1989) ha aperto le porte ai Paesi dell'Est. E' da qui che Cervetti comincia il suo lavoro per costruire un ponte alle imprese brianzole. Gli impegni parlamentari non gli consentono però di dedicare, a Vera Brianza, il tempo necessario e nel giugno 1992 il parlamentare si dimette da presidente. Gli succederà Giacomo Corno, commercialista di Lissone, fondatore del Centro Studi Impresa di Valmadrera. Sarà lui ad avviare i primi colloqui con i dirigenti dell'ex Unione Sovietica. Obiettivo, aprire a Mosca una Fiera del "Made in Brianza". La prima edizione della kermesse, che per sei anni verrà accolta al Maneggio sulla Piazza Rossa di Mosca, verrà inaugurata il 21 giugno 1993. A visitare i padiglioni delle aziende brianzole, arriverà anche l'ex presidente dell'Unione Sovietica, Mikhail Gorbaciov. Grande anche l'impegno per costruire Consorzi impegnati a creare ponti verso mercati di altri Paesi.
In Italia, l'associazione si impegnerà, come da statuto, nella difesa dell'ambiente, nella diffusione della cultura e della comunicazione verso le aziende.
E' il gennaio 1995 quando Nando Caldirola sostituisce Corno alla presidenza. Vi rimarrà per otto anni. Con lui i Consorzi cercheranno di aprire mercati in altri Paesi dell'Est e del Centro America. Sul fronte interno l'impegno è rivolto alla comunicazione d'impresa, a corsi e convegni. Sarà infine "Vera Brianza" ad organizzare qui, nel 1994, la prima giornata ecologica. Nel 2003, Franco Spreafico assume la responsabilità del sodalizio, portando la sede nel centro storico di Merate. Siamo al 2006. L'associazione è in crisi. Spreafico chiede ad un nuovo socio, Giuseppe Mutti, di dargli una mano. E' dicembre quando, al "Bonanomi" di S. Maria Hoè, Mutti illustra la situazione. Una serata che per l'associazione significherà la svolta verso un nuovo corso. "La trasparenza sarà la nostra prima caratteristica" dirà il futuro responsabile di Vera Brianza. Dal luglio 2009 "Vera Brianza" è di nuovo a Monticello, accolta ora a Villa Greppi. "I conti sono tornati in ordine" ha spiegato Mutti nell'ultima assemblea dei soci - Alla Fiera di Osnago abbiamo organizzato la prima vetrina del Made in Brianza. Da qui si parte per costruire il futuro".
Diceva l'altra sera Cervetti "Quel nome rappresentava anche la Brianza vera, ovvero quella che poi volevamo far conoscere, che forse in molti stavano dimenticando. Quel nome venne deciso a Colle Brianza, ovvero in quella parte di territorio dove, si dice, siano state scoperte le origini della Brianza stessa".
Prima assemblea, un mese dopo, al "Ca' Bianca", di Oggiono, il sodalizio si dà subito un logo, il triscele, ideato dallo storico Carlo Pirovano, e disegnato da Lucio Moscardin, autore del simbolo dei mondiali di "Italia 90".
Anche in Brianza la crisi comincia a rosicchiare ricchezza ed occupazione. E' necessario allargare l'orizzonte, trovare nuovi mercati. La caduta del Muro di Berlino (novembre 1989) ha aperto le porte ai Paesi dell'Est. E' da qui che Cervetti comincia il suo lavoro per costruire un ponte alle imprese brianzole. Gli impegni parlamentari non gli consentono però di dedicare, a Vera Brianza, il tempo necessario e nel giugno 1992 il parlamentare si dimette da presidente. Gli succederà Giacomo Corno, commercialista di Lissone, fondatore del Centro Studi Impresa di Valmadrera. Sarà lui ad avviare i primi colloqui con i dirigenti dell'ex Unione Sovietica. Obiettivo, aprire a Mosca una Fiera del "Made in Brianza". La prima edizione della kermesse, che per sei anni verrà accolta al Maneggio sulla Piazza Rossa di Mosca, verrà inaugurata il 21 giugno 1993. A visitare i padiglioni delle aziende brianzole, arriverà anche l'ex presidente dell'Unione Sovietica, Mikhail Gorbaciov. Grande anche l'impegno per costruire Consorzi impegnati a creare ponti verso mercati di altri Paesi.
In Italia, l'associazione si impegnerà, come da statuto, nella difesa dell'ambiente, nella diffusione della cultura e della comunicazione verso le aziende.
E' il gennaio 1995 quando Nando Caldirola sostituisce Corno alla presidenza. Vi rimarrà per otto anni. Con lui i Consorzi cercheranno di aprire mercati in altri Paesi dell'Est e del Centro America. Sul fronte interno l'impegno è rivolto alla comunicazione d'impresa, a corsi e convegni. Sarà infine "Vera Brianza" ad organizzare qui, nel 1994, la prima giornata ecologica. Nel 2003, Franco Spreafico assume la responsabilità del sodalizio, portando la sede nel centro storico di Merate. Siamo al 2006. L'associazione è in crisi. Spreafico chiede ad un nuovo socio, Giuseppe Mutti, di dargli una mano. E' dicembre quando, al "Bonanomi" di S. Maria Hoè, Mutti illustra la situazione. Una serata che per l'associazione significherà la svolta verso un nuovo corso. "La trasparenza sarà la nostra prima caratteristica" dirà il futuro responsabile di Vera Brianza. Dal luglio 2009 "Vera Brianza" è di nuovo a Monticello, accolta ora a Villa Greppi. "I conti sono tornati in ordine" ha spiegato Mutti nell'ultima assemblea dei soci - Alla Fiera di Osnago abbiamo organizzato la prima vetrina del Made in Brianza. Da qui si parte per costruire il futuro".
Sergio Perego