Codurelli: esodati, governo Monti sordo e inadempiente sui decreti attuativi
MONTI SI ASSUMA LE SUE RESPONSABILITA SULLA MANCATA CRESCITA E L’AUMENTO DELLA DISOCCUPAZIONE.
Vergognoso e inaccettabile che, a 5 mesi dell’approvazione della legge 135/2012 (spending review), il decreto previsto per la salvaguardia di altri 55 mila “Esodati” ancora sia bloccato. La colpevole responsabilità è esclusivamente di Monti e di Fornero, che lasciano così migliaia di cittadine e cittadini da più di un anno sospesi nel nulla, in condizioni di umiliazione non degne di un paese civile: gli effetti della riforma delle pensioni sono sotto gli occhi di tutti, un vero pasticcio usato esclusivamente per fare cassa, violando così diritti acquisiti e senza rispetto alcuno per gli accordi precedentemente sottoscritti.
L’incapacità appurata da tempo di Monti e Fornero, di gestire una situazione così complessa, ha portato, a oggi, nonostante le numerosissime denunce, alla mancata pubblicazione del decreto previsto dalla legge 135/2012 (spending review) dei primi di agosto scorso, firmato il 5 ottobre dal Ministero del Lavoro e dell'Economia che definisce le modalità di attuazione, fermo ancora oggi alla corte dei conti, decreto ministeriale che doveva essere emanato entro 60 gg. La stessa corte interpellata più volte aveva dichiarato di essere in attesa da tempo di chiarimenti dal Ministero di riferimento, a oggi risulta che finalmente, alleluia, detti chiarimenti siano arrivati ma ancora del decreto non c’è traccia sulla Gazzetta ufficiale. Dopo aver presentato interrogazioni e anche un’interpellanza urgente a fronte dello scioglimento della Camera non ho ancora ricevuto, come previsto dal Regolamento, la dovuta risposta scritta
In modo assolutamente ridicolo, Monti in questi giorni sta invece attribuendo ad altri responsabilità sue, anziché rispondere dei suoi impegni, che il parlamento gli ha attributio attraverso numerose fiducie, ancora oggi fermi, con ricadute fortemente penalizzanti per famiglie e lavoratori e che il Governo dei professori pare non comprendere, aumentando così i conflitti e la tensione sociale.
La ridicola affermazione che attribuisce alla sinistra italiana l'impedimento della crescita del Paese altro non è se non una becera scusa per giustificare un fallimento, in termini di risultati, delle riforme così decantate su pensioni e mercato del lavoro.
Vergognoso e inaccettabile che, a 5 mesi dell’approvazione della legge 135/2012 (spending review), il decreto previsto per la salvaguardia di altri 55 mila “Esodati” ancora sia bloccato. La colpevole responsabilità è esclusivamente di Monti e di Fornero, che lasciano così migliaia di cittadine e cittadini da più di un anno sospesi nel nulla, in condizioni di umiliazione non degne di un paese civile: gli effetti della riforma delle pensioni sono sotto gli occhi di tutti, un vero pasticcio usato esclusivamente per fare cassa, violando così diritti acquisiti e senza rispetto alcuno per gli accordi precedentemente sottoscritti.
L’incapacità appurata da tempo di Monti e Fornero, di gestire una situazione così complessa, ha portato, a oggi, nonostante le numerosissime denunce, alla mancata pubblicazione del decreto previsto dalla legge 135/2012 (spending review) dei primi di agosto scorso, firmato il 5 ottobre dal Ministero del Lavoro e dell'Economia che definisce le modalità di attuazione, fermo ancora oggi alla corte dei conti, decreto ministeriale che doveva essere emanato entro 60 gg. La stessa corte interpellata più volte aveva dichiarato di essere in attesa da tempo di chiarimenti dal Ministero di riferimento, a oggi risulta che finalmente, alleluia, detti chiarimenti siano arrivati ma ancora del decreto non c’è traccia sulla Gazzetta ufficiale. Dopo aver presentato interrogazioni e anche un’interpellanza urgente a fronte dello scioglimento della Camera non ho ancora ricevuto, come previsto dal Regolamento, la dovuta risposta scritta
In modo assolutamente ridicolo, Monti in questi giorni sta invece attribuendo ad altri responsabilità sue, anziché rispondere dei suoi impegni, che il parlamento gli ha attributio attraverso numerose fiducie, ancora oggi fermi, con ricadute fortemente penalizzanti per famiglie e lavoratori e che il Governo dei professori pare non comprendere, aumentando così i conflitti e la tensione sociale.
La ridicola affermazione che attribuisce alla sinistra italiana l'impedimento della crescita del Paese altro non è se non una becera scusa per giustificare un fallimento, in termini di risultati, delle riforme così decantate su pensioni e mercato del lavoro.