Pd: le primarie buona prova di democrazia paritaria

DALLE PRIMARIE PER I PARLAMENTARI FORTE RICHIESTA DI CAMBIAMENTO MA ALCUNE CORREZIONI SONO D’OBBLIGO
Dalle primarie per la scelta dei parlamentari arriva un forte segnale di cambiamento, innegabile L’altra metà del Paese è una grande risorsa che non si può più tenere in panchina.
Un voto popolare che premia le donne lasciate sin’ora troppo in panchina a scapito del rinnovamento del nostro paese. La vittoria di Veronica nel lecchese ne è la dimostrazione.
Le primarie appena concluse per la scelta dei parlamentari hanno dimostrato di essere una buona prova di democrazia paritaria. Quasi ovunque, dal nord, al centro, al sud d’Italia, le donne e i giovani sono stati premiati dal voto popolare, conquistando i primi posti nella competizione. Non era un fatto assolutamente scontato, anche con la doppia preferenza di genere.
Si tratta di un forte segnale, segnale che non può essere sottovalutato, di cambiamento di un clima politico e culturale, che sta maturando grazie alle scelte e alle battaglie politiche del PD.
Alla luce di questo risultato ancor più ritengo di aver fatto la scelta giusta, scelta di lasciare ad altri l’opportunità di cimentarsi in un’esperienza importante come quella di Parlamentare. Una scelta che ha compreso la richiesta e la necessità di rinnovamento. Un segno di una sempre più precisa e diffusa consapevolezza che per ricostruire il Paese e ridurre la distanza tra cittadini e partiti sono indispensabili le capacità e la presenza delle donne e dei giovani. Che le donne sono una risorsa per la vita democratica e che non si possono più tenere in panchina ma che devono giocare un ruolo fondamentale, nel lavoro come nella politica, perché sono la metà di tutto.
Sono comunque consapevole che alcune modifiche importanti vanno introdotte al fine di contemplare le sensibilità e le competenze nelle rose dei candidati, ma finalmente non ci sentiremo più dire che le donne non ci sono com’è avvenuto sin’ora. Il PD si presenterà con le liste e anche negli eletti con la più alta rappresentanza mai vista e il segretario aveva visto giusto, il segno di un mutamento dello sguardo femminile nei confronti della politica democratica e di fiducia in uno strumento utile per cambiare la vita delle persone. Ricordo inoltre, visto che non viene mai sottolineato, che la doppia preferenza di genere è stato lo strumento fondamentale per rendere realizzabile la voglia di cambiamento e il desiderio di esserci e di partecipare delle donne. Lo abbiamo voluto fortemente per questa competizione, dopo aver combattuto in Parlamento per una legge che lo introducesse nella scelta dei consigli comunali.

On. Lucia Codurelli
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