Merate: chiude la sede della Intesa al Ceppo. Ma alcuni correntisti non lo sanno

La sede della Intesa prima della chiusura

Da qualche settimana la filiale della banca Intesa di Via Ceppo ha chiuso i battenti e i correntisti si sono trovati trasferiti presso la sede centrale di Via Carlo Baslini in centro a Merate. Lo stabile, che precedentemente era occupato dalla Comit, è ora completamente spoglio. L'insegna verde che campeggiava sopra l'ingresso che si affaccia sulla rotatoria Via Verdi-Statale 342dir "Intesa San Paolo" è scomparsa. I muri sono completamente vuoti. Quello che era lo sportello del bancomat è stato "sigillato" con una lastra di acciaio. All'interno, nonostante i vetri scuri, non c'è più nulla. Non un biglietto che avverta dello smantellamento della filiale. La decisione, voluta probabilmente per razionalizzare la presenza degli sportelli sul territorio, è stata presa qualche settimana fa ma non tutti i correntisti pare abbiano ricevuto la comunicazione dell'imminente trasferimento. E così ci sarebbe chi, come la nostra lettrice, si è trovato a raggiungere la sua banca, scelta anche in Via Ceppo per questioni di comodità e di presenza di parcheggio proprio a pochi metri dall'ingresso, e a fare la scoperta che la sede era stata smantellata. "E' stato uno shock" ha raccontato "subito ho pensato al peggio. Lì c'erano tutti i miei risparmi e quelli di mio figlio. Quando sono arrivata per eseguire un'operazione allo sportello, cosa che ormai con l'home banking faccio di rado, non ho trovato nemmeno più l'insegna. Non c'era un cartello che segnalasse cosa era successo e nemmeno un'indicazione che dicesse di rivolgersi alla sede centrale di Via Baslini. Fortunatamente sono di Merate e ero in macchina, così ho raggiunto il centro sono entrata nella filiale e lì non ho mancato di alzare la voce, una volta scoperto accaduto e modalità di trattamento riservato a noi correntisti".


In pratica, secondo il racconto della donna, la banca avrebbe avvertito via posta i clienti e depositari di un "libretto" che lo sportello di Via Ceppo non sarebbe più esistito. Nessuna comunicazione, sempre secondo il racconto della donna, invece riguardo al cambio di conto corrente e di conseguente IBAN. "Ho scoperto in sede che il numero del mio conto non era più lo stesso" ha proseguito "Mi sono subito preoccupata perché avendo delle domiciliazioni temevo di rischiare delle contestazioni nei pagamenti. Mi è stato detto che per un po' avrebbe funzionato il doppio canale, poi tutto sarebbe stato indirizzato sul nuovo. La stessa cosa è accaduta a mio figlio, anche lui ignaro che i suoi risparmi erano stati spostati ad altra sede. Ormai non contiamo più nulla. Siamo solo dei sudditi".
Per la donna, dunque, un primo grande spavento, poi la rabbia e l'indignazione per il trattamento subìto ma fortunatamente il patrimonio sempre al sicuro.
S.V.
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