
Francesco Cantù
Sono riprese questa mattina poco prima delle dieci le ricerche del dottor Francesco Cantù, il primario di Cardiologia dell’ospedale Manzoni di Lecco disperso dalla serata di lunedì insieme ad altri due scalatori sul Dome des Ecrins de neiges, sulle Alpi del Delfinato Francese. L’ultimo sms inviato dal trio risale infatti ormai a due giorni fa quando, in mattinata hanno lanciato un sos dopo aver trascorso la nottata in una “truna” scavata nella neve sulla parete nord della Barre des Ecrins. Si affievoliscono quindi, ora dopo ora le speranze di trovare gli scalatori ancora vivi anche perché le condizioni meteo permangono pessime. Ciò non scoraggia però i famigliari dei tre dispersi e i soccorritori del ‘Peloton d’haute montagne’ di Briancon partiti con le motoslitte per raggiungere i 1.800 metri del Prè de Madame Charles e da lì salire a piedi verso la parete. Al momento è praticamente impossibile fare uso degli elicotteri proprio per il maltempo che imperversa su tutta la zona tanto che il comandante del Peleton, Nicolas Colombiani, parla di “operazione molto complessa ma non disperata” nonostante siano previste nelle prossime ore abbondanti nevicate e “il rischio di valanghe è molto alto. Per il momento non è possibile un avvicinamento né in elicottero né a piedi”. Oltre al primario 41enne milanese di origini e bergamasco d’adozione, sono ore di apprensione anche per le sorti dei suoi due compagni, il milanese Luca Gaggianese, guida del Cairesidente fino al 2006 a Bergamo dove era responsabile della raccolta fondi del Cesvi e il cardiologo Damiano Barabino di Genova. A Briancon, dove è stata allestita la base operativa dei soccorritori sono arrivati anche i parenti dei tre alpinisti, tutti considerati molto esperti e ben equipaggiati. Di loro, come dicevamo, non si hanno più notizie dal tardo pomeriggio di lunedì quando hanno mandato un sms ai familiari annunciando che avrebbero tentato la discesa da soli. I tre escursionisti erano partiti domenica alle due di notte dal rifugio Cézanne sopra Pelvoux per affrontare la parete sud della Barre des Ecrins, passando dalla Bocchetta Gabarrou-Marsigny, un itinerario estremamente impegnativo che termina a quota 4.102 dopo aver superato 1.200 metri di dislivello. A detta degli esperti tra le 7 e le 9 ore di ascensione in condizioni di bel tempo e con buon allenamento. I tre alpinisti dispersi sarebbero usciti dalla bocchetta alle 16.00 dopo 14 ore di salita ed evidentemente già in ritardo sulla tabella di marcia. Avrebbero quindi affrontato la notte in una ‘truna’ scavata nella neve senza più riuscire a inviare ulteriori indicazioni utili per indirizzare i soccorritori.