Spreafico (PD): la clinica Talamoni, insostituibile per il lecchese
SPREAFICO (PD): “LA CLINICA DEVE CONTINUARE A VIVERE. E’ UN SERVIZIO INSOSTITUIBILE PER IL TERRITORIO LECCHESE”
Il futuro della Casa di cura Beato Luigi Talamoni preoccupa i lecchesi. A sostegno della continuità dell’ospedale, Carlo Spreafico, consigliere regionale del Pd e consigliere segretario dell’Ufficio di presidenza, richiama l’attenzione su tre aspetti: “Lecco, nella sanità e nell’assistenza, ha già dato un grande contributo alla riorganizzazione del sistema ospedaliero regionale, di cui Regione e Governo devono tenere conto prima di imporre altri sacrifici. Inoltre, l’intervento del Governo è lesivo delle competenze esclusive delle Regioni in materia sanitaria e quindi passibile di denuncia alla Corte Costituzionale. Infine, il sistema Lecco della sanità è da considerarsi a regime con gli standard regionali, sia quantitativamente che qualitativamente”.
Spreafico aggiunge: “Ho già concordato con le competenti autorità regionali un apposito incontro insieme alla dirigenza della casa di cura, allo scopo di far presente le nostre ragioni. Ora attendiamo gli sviluppi, ma da parte mia farò di tutto per salvare questo servizio sul territorio lecchese”.
Il futuro della Casa di cura Beato Luigi Talamoni preoccupa i lecchesi. A sostegno della continuità dell’ospedale, Carlo Spreafico, consigliere regionale del Pd e consigliere segretario dell’Ufficio di presidenza, richiama l’attenzione su tre aspetti: “Lecco, nella sanità e nell’assistenza, ha già dato un grande contributo alla riorganizzazione del sistema ospedaliero regionale, di cui Regione e Governo devono tenere conto prima di imporre altri sacrifici. Inoltre, l’intervento del Governo è lesivo delle competenze esclusive delle Regioni in materia sanitaria e quindi passibile di denuncia alla Corte Costituzionale. Infine, il sistema Lecco della sanità è da considerarsi a regime con gli standard regionali, sia quantitativamente che qualitativamente”.
Spreafico aggiunge: “Ho già concordato con le competenti autorità regionali un apposito incontro insieme alla dirigenza della casa di cura, allo scopo di far presente le nostre ragioni. Ora attendiamo gli sviluppi, ma da parte mia farò di tutto per salvare questo servizio sul territorio lecchese”.