SI SCOPRON LE TOMBE, SI LEVANO I MORTI I MARTIRI NOSTRI SON TUTTI RISORTI!
Goffredo Bursi, Arturo Artom e Fabio Dadati
Nel 1492 con la morte di Lorenzo il Magnifico passava a miglior vita il Rinascimento Italiano quale movimento politico. A decretarne la morte la decadenza politica dell'Italia ed economica che neppure il Machiavelli riuscì ad evitare. Oggi, cinquecento e più anni dopo, prova a riportarlo in vita Fabio Dadati, ex Giovane Italia, ex Alleanza nazionale, ex Popolo della Libertà, presidente dell'Associazione Futuro Italia, ex assessore provinciale e ambiziosissimo uomo politico locale che vuole spiccare il volo. Oggi il magnifico Fabio presenta a Lecco il movimento politico che porta il nome di Rinascimento Italiano fondato dall'industriale Arturo Artom e di cui egli è il coordinatore nazionale. Dadati terrà la sua lezione magistrale al ristorante Azzeccagargugli di piazza XX Settembre. Luogo ideale per spiegarsi bene. Dirà in poche parole che l'Italia deve diventare il paese dei talenti. Ai governi locali e nazionali deve andarci solo chi prova di meritarlo. E' aperta quindi la caccia ai curricula dei talentuosi di qualunque età. Il sistema di comunicazione è quella obamiano: rete, rete, rete e solo rete. I pesci si prendono così. E pare che la risposta sia già vigorosa. A tutti piace candidarsi e per ora costa niente. Il problema poi è trovare il modo di proporre i migliori al voto dell'elettorato e non c'è chi non veda come, per riuscire a farlo, ci si debba coalizzare con uno dei partiti che il nuovo Rinascimento dadatiano vuole detronizzare. Se vuole un posto a Roma Fabio Dadati dovrà coprirsi più di una parte del corpo con una bella fetta di quel Porcellum che nella Firenze rinascimentale entrava in cucina e non andava oltre la tavola imbandita. Al duo Artom-Dadati non rimane che invocare la benedizione dei personaggi che fecero il Rinascimento, quello vero. Rivolgano il loro deferente pensiero all'Ariosto, al Brunelleschi, al Buonarroti, al Da Vinci, al Machiavelli, al Pico della Mirandola e al Piero della Francesca, a Raffaello Sanzio, al Savonarola e infine a quel Lorenzo de Medici signore di Firenze. Bisogna riconoscere però che il Dadati ha già dato prova di genio, chiamando "ambasciatori" gli uomini e le donne che divulgheranno il verbo del neonato movimento. Vuole un "vagito certificato" per ciascuno degli oltre 8000 comuni italiani. Avremo onorevoli contro ambasciatori con in panchina, pronti a entrare in campo, gli "amici di Cristo", qualifica con la quale il Partito nelle lettere ufficiali si rivolge agli iscritti ad "Alleanza Cristiana" di cui è esponente in quel di Merate il signor Goffredo Bursi, altro conglomerato umano ultracattolico e movimento alternativo che dice di voler porre le proprie radici al servizio del popolo italiano. Sono i frutti quelli che nessuno vede. Irrilevante che al popolo italiano poco importi di queste due e di altre formazioni che vivono di slogan colorati e ingenuità in banco e nero. Pensate che Artom ha appena detto che Rinascimento Italiano è l'alternativa al movimento 5 stelle di Beppe Grillo. Sono entrambi in fase prenatale e già se le suonano di santa ragione. Ci penseranno il lecchese Dadati e il meratese Bursi a mettere le cose a posto. Una volta che si saranno conosciuti e avranno preso assieme l'Eucaristia.
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