Olginate: storia e emozioni nel libro di Stefano Scaccabarozzi

Il racconto del passato perché altri non dimentichino, un documento sui cambiamenti economici e sociali di un paese (e un intero territorio) in poco più di 50 anni, uno stimolo ad interrogarsi sul senso della propria vita. Stefano Scaccabarozzi, olginatese nato “quando ancora il paese era un piccolo borgo nel quale i rintocchi delle campane arrivavano ovunque, così come l’urlo penetrante e prolungato della sirena dell’ultima filanda”, ha affidato alle pagine di un volume costituito da testo (rigorosamente scritto a mano e riportato su pc dalla figlia) e immagini (predisposte sulle pagine grazie al figlio e al genero) la vita della comunità e dei suoi protagonisti visti con gli occhi di chi ci è nato e cresciuto, testimone di un paese che in un quarto di secolo è cambiato profondamente nell’aspetto e nelle tradizioni. “Paese mio ti voglio raccontare”: nella frase che campeggia sulla copertina del libro di Stefano Scaccabarozzi dal titolo evocativo “Sciabordio di onde e rumore di zoccoli” è racchiuso il senso di un lavoro durato due anni e concluso nel 2007, ma che solo oggi lo “scrittore per diletto” si è deciso a condividere con gli olginatesi.

Stefano Scaccabarozzi

È uno spaccato in cui gli eventi storici nazionali si intrecciano con la vita quotidiana e con il suo personale percorso quello che ha “donato” ai suoi compaesani, in alcune copie stampate in proprio a disposizione di tutti in biblioteca.
Il libro racchiude la storia della sua vita e di quella del paese dal 1900 al 2007, prima che la crisi economica arrivasse a mischiare nuovamente tutte le carte in tavola. “Non sono uno scrittore, ho sempre lavorato nella mia vita. Ma da quando ho compiuto i 51 anni ho sentito il bisogno di esprimere, scrivendo, ciò che ognuno di noi può provare lasciando spazio, oltre al lavoro e alla razionalità, anche al sentimento che è caratteristica intrinseca e essenziale dell’animo umano” ha spiegato.

La sua precedente opera, “Il ragazzo dalla tuta blu”, è stato pubblicato nel 1999 a cura della A.A.G. Stucchi, azienda in cui ha lavorato per 55 anni. In questo, rilegato a sue spese, racconta l’evoluzione del popolo olginatese (e di se stesso) dal punto di vista economico e sociale, attraverso gli eventi storici che ne hanno cambiato nel corso degli anni abitudini e credenze. “L’ho fatto per passione, per amore del mio paese, non per tornaconto personale. Ho cercato di raccontare le mie esperienze vissute in un arco di oltre tre quarti di secolo, in un paese che ho visto fortemente cambiare in un mondo fortemente cambiato. Ognuno di noi, pur nella normalità del vivere, ha qualcosa da raccontare di diverso e di unico che merita di essere conosciuto”.

Tanti gli argomenti affrontati: il paese di allora con le sue industrie seriche, i cortili e le cascine, le aziende agricole e artigiane, la costruzione della diga prima dell’inizio della Guerra. Il racconto del paese e dei suoi cittadini si intreccia con la vita personale di Stefano, che racconta con dolore come la sorella Teresina sia stata uccisa per errore durante l’attentato ad un colonnello, il 4 settembre 1944. O di quando, nel marzo del 1944, 26 operai delle industrie lecchesi furono deportati nel campo di concentramento di Mauthausen e 19 lì morirono, tra cui il diciassettenne olginatese Pietro Milani ricordato in una targa ancora presente all’ingresso del Bertacchi.

E poi il dopoguerra, lo sviluppo delle piccole e medie imprese, l’avvento delle tecnologie e della globalizzazione. Sopra a tutto questo l’autore si interroga, e spinge i lettori a farlo, sul significato della propria vita. “Noi siamo un mistero che vive nel mistero, chi può sapere tale risposta”. Ma alcuni “punti fermi” rimangono. “Rimane immutato lo scenario dei monti e il fluire del fiume. Quel fiume che ha portato con sé le gioie e le fatiche dei padri, già dimenticate.

Con altre generazioni altre gioie e altre fatiche ricominciano. A loro un augurio per un domani ancora migliore lungo il perpetuo riandare della vita”.  I ricordi e le memorie di Stefano Scaccabarozzi sono disponibili in biblioteca.


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