Airuno: festa per i 10 anni dell’hospice il ''Nespolo'' con tutti i volontari. La voce di Antonella Ruggiero è il ''regalo'' più bello


Molta commozione, applausi sentiti e musica stupenda. La voce di Antonella Ruggiero, storica cantante dei Matia Bazar, ha contribuito non poco a rendere veramente magica la serata dedicata ai festeggiamenti per i dieci anni di attività dell'hospice 'Il Nespolo' di Airuno: e infatti lunedì sera le poltroncine del Cine Teatro Smeraldo sono state occupate in ogni ordine di posto proprio dagli operatori, dai volontari, dai sostenitori e da tutte  quelle autorità che nel territorio del meratese in questi dieci anni non hanno fatto mancare il proprio sostegno alla preziosa iniziativa dedicata alla qualità del fine vita.

L'associazione Antispore ha inoltre arricchito la serata con estemporanei interventi di teatro e musica. Presenti il direttore sanitario dell'hospice 'Il Nespolo' Dott.Mauro Marinari e il presidente della Fabio Sassi Domenico Basile, insieme a numerosi infermieri e volontari che in vari ambiti hanno partecipato alla vita dell'istituto dalla sua nascita ad oggi.

Mauro Marinari e Domenico Basile

Il primo a parlare dopo la sentita introduzione del presidente Basile è stato il dott. Marinari, che ha in breve ripercorso gli sforzi, la spinta ideale e le realizzazioni che in questi dieci anni hanno fatto sì che l'hospice di Airuno diventasse quello che è oggi, ovvero un punto di riferimento per le Cure Palliative a livello nazionale.

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Più di una volta la commozione ha sorpreso - costringendoli anche all'interruzione - i relatori che si sono avvicendati sul palco. E il direttore sanitario Mauro Marinari non ha fatto eccezione.

"Nel 1981 è stato aperto il primo ambulatorio per la terapia del dolore qui all'ospedale Mandic di Merate, grazie al dott. Montanari. Le cure domiciliari hanno rappresentato la vera rivoluzione. Abbiamo iniziato dal niente, avendo ben chiaro che non alleviare la sofferenza quando se ne ha la possibilità sarebbe stato ingiustificabile. In pochi anni siamo arrivati a seguire 250 pazienti. Nel 1989 è nata la Fondazione Fabio Sassi. La nostra idea guida è stata ed è ancora quella di fare dell'hospice un ambiente il più possibile simile a una casa. Ad oggi non mi è ancora capitato di vedere un hospice come quello di Airuno. Il personale sceglie liberamente di venire a lavorare lì, come risultato di un processo di maturazione professionale e personale. L'hospice ha senso all'interno di una rete. Senza le cure domiciliari non avrebbe senso. E già oggi la domanda supera l'offerta che siamo in grado di proporre. L'entusiasmo che ancora provo nasce dal gruppo di persone che si è formato in questi anni. Dieci anni. Un traguardo importante. E non scontato. Per me continua a essere un privilegio lavorare ad Airuno. Certo sono passati dieci anni, e non sono più un ragazzino. Credo che con questo traguardo si possa considerare chiuso un ciclo. Presto dovrò passare il testimone ad altri."

Piera Fiecchi dell'associazione Fabio Sassi ha quindi letto dal palco una toccante lettera della ex-presidente Daina Petracchi, che a causa di impegni familiari non ha potuto essere presente alla serata: "Quando abbiamo cominciato la scarsità dei mezzi e le circostanze non favorevoli avrebbero dovuto farci desistere. C'è voluto un pizzico d'incoscienza, che a volte rappresenta un valore."

Antonella Ruggiero

La serata, patrocinata dalla Provincia di Lecco e dai Comuni di Airuno, Lecco e Merate, ha visto presenti tra gli altri l'assessore provinciale alle Politiche Sociali Antonio Conrater, il sindaco di Airuno Adele Gatti, il direttore sanitario dell'A.O. di Lecco Patrizia Monti, il segretario generale della Fondazione Provincia di Lecco Emilio Amigoni, il direttore sanitario dell'ASL di Lecco Antonio Gattinoni, il direttore sociale dell'ASL di Lecco Massimo Giupponi e il sindaco di Olgiate Molgora Dorina Zucchi.

Presenti - insieme ai rappresentanti delle forze dell'ordine -  anche i sacerdoti Don Antonio Cogliati, parroco di Airuno; Don Venanzio Viganò, assistente spirituale presso l'hospice 'Il Nespolo' e Don Mario Maggi, ex-parroco di Airuno, figura decisiva per la realizzazione dell'hospice grazie alla donazione in diritto d'uso della ex-casa parrocchiale, attuale sede de 'Il Nespolo': a lui dal palco è stato indirizzato un particolare 'grazie' dal direttore sanitario Mauro Marinari. Il presidente Domenico Basile ha ringraziato inoltre i progettisti e le aziende che hanno partecipato alla costruzione, i direttori generali della ASL di Lecco per l'appoggio, i medici, il personale sanitario, i volontari, i sostenitori, gli alpini, la Fondazione Cariplo, la Fondazione della Provincia di Lecco e, infine, in modo particolare la Banca di Credito Cooperativo dell'Alta Brianza di Alzate Brianza che ha anticipato i fondi necessari per portare a termine i lavori di costruzione in attesa del contributo che, tramite il riconoscimento regionale, sarebbe poi pervenuto attraverso la legge 39/1999.


Ma i veri protagonisti della serata sono stati loro, i volontari che da tanti anni operano con passione proprio nei locali dell'hospice, accanto ai malati. A loro - divisi in due gruppi per anzianità di servizio - è stata consegnata una pergamena celebrativa.

Piera Fiecchi, Mauro Marinari e Domenico Basile

I volontari con maggior numero di anni di collaborazione :

Acquati Marilisa, Arlati Luigi, Baio Cesira, Battaglini Paola, Biagioni Mauro, Brera Luciana, Cogliati Bancheri Donatella, Cogliati Rita, Comi Roberta, Conti Susanna, Corbetta Valeria, Danova Ines, Filippi Maria Luisa, Fresia Gabriella, Giovannacci Adriana, Giulianelli Silvana, Gola Annisa, Guerrero Giannantonio, Kopp Dagmar, Longhi Marcello, Mac William Diana Clare, Magni Carla, Marchetti Anna Luisa, Marelli Aldo, Mariani Mariella, Melloni Amelia, Nannini Aristide, Origo Nicoletta, Panzeri Maria Luisa, Perego Giorgio Maria, Perego Sergio, Riva Margherita Lodovica, Sassi Cinzia Maria, Stucchi Laura, Villa Milena, Zanmarchi Emilio Vulmaro.

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I volontari che hanno superato i 10 anni di collaborazione:

Balzarini Paolo, Basile Domenico, Bellani Claudio, Besana Piera Antonia, Biella Mario Roberto, Bonfanti Angela Daniela, Bonfanti Maria Teresa, Bossi Luigi, Burini Maurizio, Buttironi Nadir, Casiraghi Rosanna, Clamer Elena, Colombo Fernanda, Confalonieri Rita, Dozio Maria, Ferrario Silvana, Fumagalli Mosè, Fusè Giancarlo, Gola Alma, Goretti Mirella, Manzocchi Eugenio, Milani Marinella, Motta Franca Anna, Panzeri Gabriella, Peretto Franco, Piolatto Enrica Patrizia, Pupa Giuseppe, Ravasio Vittorio, Razzetti Giancarla, Redaelli Marisa, Ripamonti Fabio, Rossi Mariangela, Sala Liliana, Seregni Gianna, Spada Luigia, Zanardo

Antonella Ruggiero - accompagnata dal pianista Mark Harris - ha incantato i presenti con alcuni dei suoi 'classici' tra cui 'Stasera che sera', 'Vacanze romane', 'C'è tutto un mondo intorno', e la nuovissima 'Echi d'infinito'. Applausi veri dalla platea, per una voce che sembra non aver perso nulla della magia grazie alla quale negli anni '80 è entrata a far parte della memoria collettiva di tutti gli italiani. La Ruggiero, residente a Montevecchia, è da sempre amica dell'hospice 'Il Nespolo' e dell'Associazione Fabio Sassi. La serata si è conclusa con un commosso - ma anche divertente - scambio di omaggi florali tra alcune delle figure apicali dell'Associazione Fabio Sassi e de 'Il Nespolo': Piera Fiecchi e il marito Albino Garavaglia, il presidente Domenico Basile e il direttore sanitario Mauro Marinari.


Aiutare il malato e i familiari, conservare l'attenzione alla persona fino agli ultimi giorni, rispettarne la dignità, sono i difficili compiti che si propongono le persone che in questi dieci anni hanno animato 'Il Nespolo'. "Per legge - ha spiegato il dottor Mauro Marinari con una battuta - il nostro viene considerato un lavoro usurante. Io dico che spesso si rivela invece corroborante!" La storia dell'hospice di Airuno e delle attività di cura domiciliare continua, nonostante le costanti difficoltà economiche. Con un messaggio per il prossimo futuro: che l'idea popolare dell'hospice riesca a evolvere da luogo in cui 'si va a morire' a luogo in cui è possibile per il malato e per i suoi familiari fare una vera esperienza di sollievo dal dolore, anche solo temporanea.

Massimo Colombo - Alice Mandelli

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