Bertoglio: l'Umberto I di Bellano, riferimento per la riabilitazione
Ieri, nel corso della Conferenza dei Sindaci presieduta da Guido Agostoni, Ambrogio Bertoglio , Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera di Lecco, ha ribadito l'impegno dell'Azienda di porre il futuro dell'Ospedale di Bellano al centro della propria strategia e ha precisato la volontà di assumere l'Umberto I come riferimento specialistico riabilitativo per un ampio territorio che ha un drammatico bisogno di riabilitazione.
Bertoglio, nel corso dell'incontro, ha sottolineato l'impegno a rafforzare questa impostazione e a operare per promuovere un alto livello di riabilitazione, introducendo anche tecnologie all'avanguardia che assecondino questo orientamento. Va già in questa direzione la stanza domotica e la recente e iniziale acquisizione finanziaria utile a sperimentare in modo significativo la cosiddetta "riabilitazione virtuale" per la quale la struttura di operatori diretta da Renato Galanti , primario della Medicina Fisica e Riabilitazione , ha tutte le carte in regola.
La riabilitazione virtuale
Numerose applicazioni cliniche e sperimentali hanno provato l'efficacia di tecnologie in grado di interagire con un ambiente virtuale in interventi rivolti a persone di tutte le età e con patologie neurologiche e motorie (come paresi e spasticità) di diversa eziologia (paralisi cerebrale infantile, traumi cranici, ictus, morbo di Parkinson).
La realtà virtuale può essere impiegata per intervenire su funzioni deficitarie o sull'esecuzione di attività motorie. Può inoltre costituire un prezioso strumento per intervenire su aspetti più globali legati al benessere, al grado di partecipazione e all'autonomia della persona con disabilità. E' possibile infine lavorare su più obiettivi: un esercizio finalizzato al miglioramento dei movimenti del braccio può infatti rappresentare un'esperienza piacevole e gratificante.
I sistemi di realtà virtuale possono, dunque, essere utilizzati per il miglioramento delle performance motorie permettendo di lavorare sulla velocità e l'accuratezza dei movimenti, oltre che sull'inibizione dei movimenti involontari o sul miglioramento della postura e dell'equilibrio.
Nello specifico, gli strumenti per riabilitazione virtuale permettono di aumentare il tempo dedicato alla ginnastica fisioterapica, trasformando, inoltre, i gesti puramente ripetitivi in semplici giochi, aumentando la motivazione del paziente e distogliendo progressivamente l'attenzione dal gesto in sè all'obiettivo del gioco. L'utilizzo costante e continuativo di questi sistemi permette la stabilizzazione dei risultati positivi raggiunti.
Per visualizzare la comunicazione del dr. Bertoglio, clicca qui
Bertoglio, nel corso dell'incontro, ha sottolineato l'impegno a rafforzare questa impostazione e a operare per promuovere un alto livello di riabilitazione, introducendo anche tecnologie all'avanguardia che assecondino questo orientamento. Va già in questa direzione la stanza domotica e la recente e iniziale acquisizione finanziaria utile a sperimentare in modo significativo la cosiddetta "riabilitazione virtuale" per la quale la struttura di operatori diretta da Renato Galanti , primario della Medicina Fisica e Riabilitazione , ha tutte le carte in regola.
La riabilitazione virtuale
Numerose applicazioni cliniche e sperimentali hanno provato l'efficacia di tecnologie in grado di interagire con un ambiente virtuale in interventi rivolti a persone di tutte le età e con patologie neurologiche e motorie (come paresi e spasticità) di diversa eziologia (paralisi cerebrale infantile, traumi cranici, ictus, morbo di Parkinson).
La realtà virtuale può essere impiegata per intervenire su funzioni deficitarie o sull'esecuzione di attività motorie. Può inoltre costituire un prezioso strumento per intervenire su aspetti più globali legati al benessere, al grado di partecipazione e all'autonomia della persona con disabilità. E' possibile infine lavorare su più obiettivi: un esercizio finalizzato al miglioramento dei movimenti del braccio può infatti rappresentare un'esperienza piacevole e gratificante.
I sistemi di realtà virtuale possono, dunque, essere utilizzati per il miglioramento delle performance motorie permettendo di lavorare sulla velocità e l'accuratezza dei movimenti, oltre che sull'inibizione dei movimenti involontari o sul miglioramento della postura e dell'equilibrio.
Nello specifico, gli strumenti per riabilitazione virtuale permettono di aumentare il tempo dedicato alla ginnastica fisioterapica, trasformando, inoltre, i gesti puramente ripetitivi in semplici giochi, aumentando la motivazione del paziente e distogliendo progressivamente l'attenzione dal gesto in sè all'obiettivo del gioco. L'utilizzo costante e continuativo di questi sistemi permette la stabilizzazione dei risultati positivi raggiunti.
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Ufficio Stampa