Codurelli: Spending review, buona l’intenzione ma il risultato è deludente
La scelta di fondo era condivisibile, obbiettivo l'ammodernamento della Pubblica Amministrazione e la razionalizzazione della spesa al fine di evitare al nostro Paese il passaggio da una situazione di recessione ad una di dura depressione, attraverso una riduzione di sprechi, spese improduttive e inutili.
L'obiettivo principale è quello di evitare un aumento dal prossimo ottobre di due punti dell'IVA (disposto dal Governo Berlusconi con la drammatica ed inutile manovra dell'agosto 2011), che aggraverebbe ulteriormente la recessione, indebolendo in maniera insopportabile il potere d'acquisto di salari e pensioni, di garantire le risorse per affrontare l'emergenza del terremoto.
Dunque obbiettivo giusto ma risultato deludente e in più punti non condivisibile, bene alcuni importanti miglioramenti apportati in commissione:
§ Enti locali: 800 milioni arriveranno alle regioni per i comuni, una boccata di ossigeno ottenuto grazie ad un emendamento dei relatori; rimane comunque il problema di fondo sui trasferimenti e il riconoscimento dell'autonomia, rapporto cruciale su cui pesa una parte consistente della manovra di reperimento delle risorse, tagli lineari e poco invece sui servizi centrali.
§ Province: correzioni in materia di riorganizzazione del sistema delle autonomie locali e in particolare quelle che ridisegnano i confini e la dimensione. Non abolizione ma riorganizzazione, il compito demandato alle regioni come era nella richiesta legislativa del Pd.
§ Enti di ricerca : da sottolineare l'intervento teso ad attenuare l'impatto del testo originario del provvedimento che prevedeva un taglio di risorse di oltre 200 milioni di euro fino al 2014.
Permangono grosse criticità:
§ Esodati: nonostante i 55 mila, resta ancora un problema aperto per molti lavoratori malgrado l'impegno preso dal Presidente del Consiglio, impensabile lasciare che sia la ragioneria di Stato a imporre un veto! Ieri in commissione abbiamo approvato il parere condizionato alla salvaguardia di tutti.
§ Pubblico impiego: rimane la norma dei cosiddetti esuberi che creerà una inaccettabile diversità di trattamento tra il settore pubblico e quello privato
§ Sanità: nonostante alcune significative modifiche il risultato è insoddisfacente e siamo preoccupati per il taglio di 4 miliardi e 700 milioni di euro per gli anni 2012, 2013 e 2014, che, assommati a quelli del Governo di centrodestra del luglio 2011, portano ad oltre 21 miliardi il taglio delle risorse per la sanità. E' stata recepita la nostra proposta di spostare al 15 novembre 2012 la sottoscrizione del Patto per la salute 2013-2015, che nel decreto era fissata al 31 luglio 2012.
§ Scuola: paga pesantemente visti gli ulteriori 15.000 posti tagliati con i docenti e gli Ata precari che saranno dunque espulsi. Tutto ciò avviene all'indomani della Riforma Gelmini che negli ultimi 3 anni ha falcidiato nella scuola 132.000 posti di lavoro.
§ Università: confermato l'aumento delle tasse universitarie, anche se mitigato dall'iniziativa parlamentare del PD, dopo le leggi degli ultimi due anni, ora le conseguenze vengono scaricate sugli anelli deboli del sistema quali ad esempio i giovani ricercatori, un danno per tutti il paese
Ci aspettavamo molto di più, più coerenza e più rispetto per Autonomie locali, Sanità, Scuola e Lavoro, ancora una volta buone le intenzioni ma scarso il risultato.