Verderio Sup:il racconto delle vittime della rapina. 'Tiravano sassi e sedie alle finestre, poi hanno sfondato la porta e sono entrati. E' stato un vero inferno, di una violenza inarrestabile'
"Questi non sono uomini, sono animali, degli assassini". Le parole di Luigi Moretto, il 55enne imprenditore di Verderio Superiore picchiato e derubato nella sua villa nelle prime ore del mattino, sono cariche di rabbia e la voce trema ancora al pensiero di quegli attimi interminabili in cui è stato aggredito e ha temuto per la sua vita e quella della moglie e della figlia. Momenti terribili in cui l'uomo si è trovato di fronte quattro sconosciuti capaci di una violenza cieca e inaudita.
L'incubo per questa famiglia, che risiede da 20 anni in una villetta in mezzo a campi di granturco tra Verderio Superiore e Paderno d'Adda, è iniziato verso le 5.30 di quella che sembrava una tranquilla mattina di fine estate. "Sono arrivati a piedi e hanno intontito i cani, che non hanno abbaiato. Mi sono reso conto di cosa stava accadendo quando hanno iniziato a lanciare delle pietre contro i vetri del piano superiore, sono sceso al piano di sotto ed è iniziato l'inferno" ha spiegato Luigi. "Hanno forzato il cancello e rotto tutti i lampioni esterni e i vetri delle finestre lanciandogli contro sedie e panche".
Non potendo entrare in casa a causa delle inferriate alle finestre del piano inferiore, i 4 malviventi si sono scagliati contro la porta di ingresso. "Hanno cominciato a picchiare e spingere dall'esterno mentre io cercavo di respingerli dall'interno. Da uno squarcio che hanno aperto nel legno cercavo di ferirli con un bastone di legno, ma erano 4 energumeni e hanno avuto la meglio". Degli attimi successivi Luigi ricorda il terrore e il dolore. "Mi hanno preso a calci e pugni e colpito in testa con una spranga, per un attimo ho perso i sensi. Mia moglie e mia figlia erano chiuse in una stanza al piano superiore, gli avevo detto di farlo fin dall'inizio. Io avevo già chiamato i Carabinieri e loro hanno mantenuto i contatti con i militari fino al loro arrivo". "È stato terribile, sembrava non arrivassero mai e non sapevamo cosa poteva succedere" ha raccontato la sedicenne, rimasta al sicuro con la madre Clara fino all'arrivo della pattuglia che ha messo in fuga i malviventi.
Gli uomini hanno costretto Luigi a consegnargli denaro, portafoglio, assegni e telefono e non hanno fatto in tempo a prendere altro. "Solo uno parlava un vago italiano, gli altri comunicavano in una lingua sconosciuta" ha spiegato la vittima dell'aggressione. "Erano a viso scoperto ma non saprei riconoscerli, sono stati attimi troppo concitati". L'arrivo delle forze dell'ordine ha messo in fuga i 4 malviventi, fuggiti tra i campi e dileguatisi forse a bordo di una vettura in attesa. Luigi, che gestisce un esercizio commerciale fuori provincia, è stato trasportato al Pronto soccorso di Merate dove gli è stato riscontrato un trauma cranico, diverse contusioni al torace e gli sono stati applicati alcuni punti alla ferita sulla fronte. Non è la prima volta che l'abitazione viene presa di mira dai ladri.
"È capitato altre due volte, in una mi sono trovato di fronte un ragazzino e sono riuscito a farlo scappare" ha raccontato Luigi. "Ma non si può immaginare una tale furia, una violenza che non si ferma di fronte a nulla. Hanno fatto danni anche qui intorno, tagliando la rete di un campo di agility dog e passando nella zona industriale di Paderno. Speriamo che qualche telecamera li abbia ripresi, devono fermarli". Le forze dell'ordine hanno ricavato impronte digitali e Dna dalle tracce lasciate sul luogo, elementi utili per una identificazione dei responsabili. Il cancello della villa non èmai stato chiuso dopo l'intrusione, sulla strada stretta e sterrata c'è un gran via vai di parenti e conoscenti che vengono a portare conforto e a dare una mano a sistemare il disastro fatto dai malviventi.
L'incubo per questa famiglia, che risiede da 20 anni in una villetta in mezzo a campi di granturco tra Verderio Superiore e Paderno d'Adda, è iniziato verso le 5.30 di quella che sembrava una tranquilla mattina di fine estate. "Sono arrivati a piedi e hanno intontito i cani, che non hanno abbaiato. Mi sono reso conto di cosa stava accadendo quando hanno iniziato a lanciare delle pietre contro i vetri del piano superiore, sono sceso al piano di sotto ed è iniziato l'inferno" ha spiegato Luigi. "Hanno forzato il cancello e rotto tutti i lampioni esterni e i vetri delle finestre lanciandogli contro sedie e panche".
Non potendo entrare in casa a causa delle inferriate alle finestre del piano inferiore, i 4 malviventi si sono scagliati contro la porta di ingresso. "Hanno cominciato a picchiare e spingere dall'esterno mentre io cercavo di respingerli dall'interno. Da uno squarcio che hanno aperto nel legno cercavo di ferirli con un bastone di legno, ma erano 4 energumeni e hanno avuto la meglio". Degli attimi successivi Luigi ricorda il terrore e il dolore. "Mi hanno preso a calci e pugni e colpito in testa con una spranga, per un attimo ho perso i sensi. Mia moglie e mia figlia erano chiuse in una stanza al piano superiore, gli avevo detto di farlo fin dall'inizio. Io avevo già chiamato i Carabinieri e loro hanno mantenuto i contatti con i militari fino al loro arrivo". "È stato terribile, sembrava non arrivassero mai e non sapevamo cosa poteva succedere" ha raccontato la sedicenne, rimasta al sicuro con la madre Clara fino all'arrivo della pattuglia che ha messo in fuga i malviventi.
Gli uomini hanno costretto Luigi a consegnargli denaro, portafoglio, assegni e telefono e non hanno fatto in tempo a prendere altro. "Solo uno parlava un vago italiano, gli altri comunicavano in una lingua sconosciuta" ha spiegato la vittima dell'aggressione. "Erano a viso scoperto ma non saprei riconoscerli, sono stati attimi troppo concitati". L'arrivo delle forze dell'ordine ha messo in fuga i 4 malviventi, fuggiti tra i campi e dileguatisi forse a bordo di una vettura in attesa. Luigi, che gestisce un esercizio commerciale fuori provincia, è stato trasportato al Pronto soccorso di Merate dove gli è stato riscontrato un trauma cranico, diverse contusioni al torace e gli sono stati applicati alcuni punti alla ferita sulla fronte. Non è la prima volta che l'abitazione viene presa di mira dai ladri.
"È capitato altre due volte, in una mi sono trovato di fronte un ragazzino e sono riuscito a farlo scappare" ha raccontato Luigi. "Ma non si può immaginare una tale furia, una violenza che non si ferma di fronte a nulla. Hanno fatto danni anche qui intorno, tagliando la rete di un campo di agility dog e passando nella zona industriale di Paderno. Speriamo che qualche telecamera li abbia ripresi, devono fermarli". Le forze dell'ordine hanno ricavato impronte digitali e Dna dalle tracce lasciate sul luogo, elementi utili per una identificazione dei responsabili. Il cancello della villa non èmai stato chiuso dopo l'intrusione, sulla strada stretta e sterrata c'è un gran via vai di parenti e conoscenti che vengono a portare conforto e a dare una mano a sistemare il disastro fatto dai malviventi.
La rete divelta al campo di agility dog
Dai campi emerge un'accetta, ma dei quattro per ora non c'è traccia. La porta di ingresso è già stata sistemata e le ferite del corpo guariranno in qualche settimana. Ma il terrore di quegli attimi e la paura di perdere i propri cari resteranno negli occhi di Luigi e della sua famiglia ancora a lungo.