Merate: 3 esplosioni al Castello Prinetti, crollano cornicioni e pareti. Diversi feriti e sfollati. Ma è una simulazione di soccorso


Una deflagrazione. Poi una seconda e una terza ancora. Il panico che si scatena tra gli abitanti di un palazzo, i primi crolli con persone rimaste incastrate sotto le macerie, volti tumefatti e arti amputati, le fiamme che iniziano a divampare nei locali e la richiesta di soccorso che viene lanciata da una donna in lacrime, in preda all'angoscia e al terrore.




Dall'altra parte del telefono l'operatore del 118 che risponde raccoglie le prime informazioni, cerca di tranquillizzare la donna, si fa dare una specifica sui luoghi e sull'ipotetico numero dei feriti e invia sul posto i mezzi. In 4 minuti piazza Prinetti a Merate è invasa dall'ululato delle sirene di ambulanze, auto mediche, vigili del fuoco, polizia locale.

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Gli operatori, suddivisi in squadre addestrate ad operare in ogni condizione atmosferica (come quella di sabato che ha visto un temporale violento riversarsi sulla folla presente) ed evento traumatico si suddividono i gruppi di feriti da soccorrere.



Gli operatori sanitari, tra Croce Rossa, Croce Verde e Croce Bianca, prendono in carico i feriti più gravi, forniscono loro le prime cure sul posto, stabilizzano le situazioni più critiche e procedono poi con i trasporti negli ospedali vicini; i vigili del fuoco operano su due fronti: da una parte le persone rimaste incastrate nelle autovetture travolte dal crollo oppure sotto le macerie e dall'altra quelle ancora all'interno della palazzina dove si sono sprigionate le prime fiamme e c'è il rischio di ulteriori cedimenti strutturali. Gli agenti della polizia locale, nel frattempo cinturano l'area e tengono lontani i curiosi, iniziando i primi rilievi sul mezzo da cui sono partite le esplosioni.

Palazzo Prinetti, scenario di questa simulazione di maxi emergenza, è illuminato dai potenti fari dei vvf, in piazza è un andirivieni continuo di ambulanze, camionette di soccorso, barelle, medici e volontari che si danno da fare per soccorrere e assistere i feriti. Fino a quando l'intera area si svuota e rimangono solo i resti di questo disastro.

 

Leonardo Bonanomi dei Vvf, Giorgio Colnaghi e Mauro Sottocornola



Un disastro, fortunatamente simulato, che è stato l'occasione per rappresentare alla cittadinanza la solerzia, la professionalità e le competenze delle squadre di soccorso che operano sul territorio, fatte di volontari che prestano instancabilmente la loro opera, a qualunque ora del giorno e della notte, in qualunque condizione atmosferica, riuscendo ad offrire un valido e insostituibile supporto a medici e paramedici.

Sabato sera la maxi emergenza, organizzata dalla Croce Rossa e a cui hanno partecipato anche diverse altre associazioni di soccorso, per un totale di 25 mezzi e 100 uomini, ha catalizzato l'attenzione di un buon numero di persone che, nonostante la pioggia caduta poi copiosa, hanno assistito all'intero svolgersi dell'evento.


Mauro Sottocornola, promotore della maxi emergenza, e Giorgio Colnaghi vice commissario provinciale


Una simulazione finalizzata a mostrare il pronto intervento in caso di necessità da parte delle squadre e dei mezzi di soccorso, nella speranza anche di avere sensibilizzato la popolazione sul volontariato e la necessità di spendersi per il prossimo.
Presente alla serata il sindaco Andrea Robbiani che si è detto particolarmente soddisfatto per come si è svolta la simulazione e per la professionalità mostrata dalle squadre di soccorso.
Un doveroso ringraziamento alla protezione civile, all'associazione nazionale carabinieri e a tutti i volontari e istituzioni che hanno fornito il loro supporto per la buona riuscita dell'evento.

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S.V.

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