Lecco, targa: il PD replica al Pdl
Una breve replica alle affermazioni del Capo Gruppo del PDL in merito alla questione "targa".
Nella prima parte della seduta il Consiglio di lunedì scorso, ha affrontato un provvedimento di contenuto tecnico edilizio (che si trascinava da oltre due anni passando da un ufficio all'altro), e un importante provvedimento riguardante il Regolamento per l'assistenza domiciliare per anziani, adulti e famiglie.
L'argomento della targa è giunto - per la prima volta - alla discussione del Consiglio perché nella precedente seduta, insieme ad altri argomenti non vi era stato tempo di esaminarlo e discuterlo.
Fino all'ultimo giorno i gruppi di maggioranza si sono confrontati tra loro per giungere a formulare un documento condiviso proprio per evitare che la discussione in Consiglio fosse inutilmente appesantita.
La minoranza ne ha fatto subito una questione formale appellandosi al fatto che la mozioni originaria, risalente a quasi un anno fa, fosse stata modificata in più punti pur giungendo a conclusioni analoghe.
L'ora di tempo impiegata per dirimere le questioni formali poste dalla minoranza non può dunque essere addebitata alla maggioranza che avrebbe ben volentieri affrontato la discussione e la conseguente decisione.
Merita ricordare che la targa in oggetto è il frutto dell'iniziativa di due consiglieri comunali del tempo, (era il 2000) che con una procedura del tutto anomala, con l'avallo del Sindaco di allora, e senza deliberazioni di Giunta né di Consiglio comunale hanno promosso l'esposizione della targa su un muro di proprietà pubblica.
Il fatto non è stato proprio irrilevante perché da allora si sono ripetute, davanti a quella targa, manifestazioni e cerimonie da parte di esponenti della destra locale, un po' nostalgica e un po' irriverente, anche in veste di rappresentanza delle istituzioni, non tanto per ricordare i morti di quella circostanza, a cui spetta la pietà di tutti, ma per celebrare una fase storica e un'ideologia che la Resistenza e la Costituzione repubblicana hanno già confinato appunto al passato.
L'argomento non è poi così irrilevante se proprio in questi giorni un Consigliere comunale è stato sospeso dal suo gruppo a seguito di un comportamento inaccettabile, censurato dalla sua stessa parte politica.
La minoranza ha ritenuto che le modifiche alla mozione fossero troppe e troppo intriganti, nonostante il documento sia stato ridotto e semplificato per consentirne una più facile lettura e comprensione. La minoranza ha chiesto tempo per esaminare il nuovo documento. La maggioranza ha ritenuto di accogliere la richiesta (anche per un vuoto regolamentare che non prevede il caso specifico) rinviando la discussione ad una nuova seduta del Consiglio, convocata per soddisfare questa richiesta e per non interferire con il programma già molto denso di appuntamenti per arrivare alla discussione e approvazione del bilancio.
Già in altre occasioni le reazioni dei consiglieri di minoranza sono state verbalmente violente e offensive nei confronti di alcuni consiglieri di maggioranza; spesso abbiamo assistito all'abbandono della discussione da parte di interi gruppi della minoranza che hanno ritenuto il Consiglio non meritevole di attenzione e di partecipazione lasciando i banchi vuoti a seduta ancora in corso. Auspichiamo che presto i cittadini possano visionare direttamente i lavori del Consiglio per farsi un idea di come vanno effettivamente le cose.
Contrariamente a quanto accaduto in passato i Consigli Comunali si svolgono in modo programmato e con regolarità, su ordini del giorno visionati e condivisi da tutti i Capi gruppo, con il tempo necessario per analizzare i provvedimenti e per votarli con cognizione di causa. Si respingono quindi al mittente le accuse con aggiunta di veleno, espresse dal Capo Gruppo Boscagli.
Un ulteriore dettaglio: la decisione di convocare il Consiglio del 21 maggio senza percepire il gettone di presenza era stata già concordata dai consiglieri di maggioranza, per la parte di loro competenza, prima ancora che il Consigliere Piazza ne facesse esplicita richiesta.
Questa maggioranza ha a cuore il futuro della città e sta operando, pur nelle difficoltà generali, per renderla migliore. Lo testimoniano le tante iniziative e le dante delibere che sono state approvate dal Consiglio Comunale e dalla Giunta. Per guardare avanti con coraggio e speranza al futuro di Lecco è necessario fare chiarezza anche sul passato cercando di chiudere le ferite aperte, ma dicendo la verità.
Nella prima parte della seduta il Consiglio di lunedì scorso, ha affrontato un provvedimento di contenuto tecnico edilizio (che si trascinava da oltre due anni passando da un ufficio all'altro), e un importante provvedimento riguardante il Regolamento per l'assistenza domiciliare per anziani, adulti e famiglie.
L'argomento della targa è giunto - per la prima volta - alla discussione del Consiglio perché nella precedente seduta, insieme ad altri argomenti non vi era stato tempo di esaminarlo e discuterlo.
Fino all'ultimo giorno i gruppi di maggioranza si sono confrontati tra loro per giungere a formulare un documento condiviso proprio per evitare che la discussione in Consiglio fosse inutilmente appesantita.
La minoranza ne ha fatto subito una questione formale appellandosi al fatto che la mozioni originaria, risalente a quasi un anno fa, fosse stata modificata in più punti pur giungendo a conclusioni analoghe.
L'ora di tempo impiegata per dirimere le questioni formali poste dalla minoranza non può dunque essere addebitata alla maggioranza che avrebbe ben volentieri affrontato la discussione e la conseguente decisione.
Merita ricordare che la targa in oggetto è il frutto dell'iniziativa di due consiglieri comunali del tempo, (era il 2000) che con una procedura del tutto anomala, con l'avallo del Sindaco di allora, e senza deliberazioni di Giunta né di Consiglio comunale hanno promosso l'esposizione della targa su un muro di proprietà pubblica.
Il fatto non è stato proprio irrilevante perché da allora si sono ripetute, davanti a quella targa, manifestazioni e cerimonie da parte di esponenti della destra locale, un po' nostalgica e un po' irriverente, anche in veste di rappresentanza delle istituzioni, non tanto per ricordare i morti di quella circostanza, a cui spetta la pietà di tutti, ma per celebrare una fase storica e un'ideologia che la Resistenza e la Costituzione repubblicana hanno già confinato appunto al passato.
L'argomento non è poi così irrilevante se proprio in questi giorni un Consigliere comunale è stato sospeso dal suo gruppo a seguito di un comportamento inaccettabile, censurato dalla sua stessa parte politica.
La minoranza ha ritenuto che le modifiche alla mozione fossero troppe e troppo intriganti, nonostante il documento sia stato ridotto e semplificato per consentirne una più facile lettura e comprensione. La minoranza ha chiesto tempo per esaminare il nuovo documento. La maggioranza ha ritenuto di accogliere la richiesta (anche per un vuoto regolamentare che non prevede il caso specifico) rinviando la discussione ad una nuova seduta del Consiglio, convocata per soddisfare questa richiesta e per non interferire con il programma già molto denso di appuntamenti per arrivare alla discussione e approvazione del bilancio.
Già in altre occasioni le reazioni dei consiglieri di minoranza sono state verbalmente violente e offensive nei confronti di alcuni consiglieri di maggioranza; spesso abbiamo assistito all'abbandono della discussione da parte di interi gruppi della minoranza che hanno ritenuto il Consiglio non meritevole di attenzione e di partecipazione lasciando i banchi vuoti a seduta ancora in corso. Auspichiamo che presto i cittadini possano visionare direttamente i lavori del Consiglio per farsi un idea di come vanno effettivamente le cose.
Contrariamente a quanto accaduto in passato i Consigli Comunali si svolgono in modo programmato e con regolarità, su ordini del giorno visionati e condivisi da tutti i Capi gruppo, con il tempo necessario per analizzare i provvedimenti e per votarli con cognizione di causa. Si respingono quindi al mittente le accuse con aggiunta di veleno, espresse dal Capo Gruppo Boscagli.
Un ulteriore dettaglio: la decisione di convocare il Consiglio del 21 maggio senza percepire il gettone di presenza era stata già concordata dai consiglieri di maggioranza, per la parte di loro competenza, prima ancora che il Consigliere Piazza ne facesse esplicita richiesta.
Questa maggioranza ha a cuore il futuro della città e sta operando, pur nelle difficoltà generali, per renderla migliore. Lo testimoniano le tante iniziative e le dante delibere che sono state approvate dal Consiglio Comunale e dalla Giunta. Per guardare avanti con coraggio e speranza al futuro di Lecco è necessario fare chiarezza anche sul passato cercando di chiudere le ferite aperte, ma dicendo la verità.
Roberto Pietrobelli
Segretario PD Città di Lecco
Giorgio Buizza
Capogruppo PD Consiglio Comunale di Lecco
Segretario PD Città di Lecco
Giorgio Buizza
Capogruppo PD Consiglio Comunale di Lecco