Codurelli: 1° Maggio e i problemi gravi del lavoro

CODURELLI: 1° maggio: per un lavoro e migliore per tutti a partire dalla riforma del lavoro in discussione Questo Primo maggio, più di altri, è caratterizzato da un momento molto difficile, ma in questa giornata di festa occorre lanciare un messaggio positivo, sop rattutto ai giovani: non ci si può rassegnare all'idea di un declino inevitabile del Paese. Occorre ripartire con progetti di crescita, indispensabile, alla luce della pesante crisi anche del nostro territorio, Il 20,9% dei lecchesi tra i 15 e i 24 anni di età è in cerca di un'occupazione, un dato pesantissimo visto, il punto di partenza prima della crisi, disoccupazione - 3%. Il confronto con i primi mesi del 2011 è brutto: più licenziamenti, + 167% di ore di CIG e il commercio assieme all'edilizia fa registrare i segnali peggiori. E' chiaro ed evidente che l'assenza dei giovani nelle aziende è il problema, anche per la crescita innovativa delle imprese del territorio. In questo quadro si inserisce la discussione iniziata al senato sulla Riforma del Mercato del Lavoro e del come migliorarla. Il PD ha concentrato la sua attenzione in particolar modo su tre aree del provvedimento, oltre alla richiesta forte di un piano a sostegno del l avoro e delle aziende.
1.      Dopo l'accordo sull'articolo 18, diciamo no ad altre modifiche. Aver ripristinato anche per i licenziamenti per motivo economico la possibilità per il giudice, accanto al risarcimento, di reintegrare il lavoratore, ha riconsegnato all'articolo 18 un potere di deterrenza nei confronti dei licenziamenti facili che renderà più sicuri i lavoratori soprattutto nel momento dell'attuale crisi.  
2.     
 Giovani: il PD mira a migliorare la qualità del lavoro in entrata combattendo la precarietà. Una distinzione più precisa tra le partite Iva vere e quelle false, l'introduzione della definizione del salario di base' per evitare che l'aumento dei contribu ti sul lavoro autonomo e parasubordinato si scarichi sul compenso netto percepito dai lavoratori.    
3.      Ampliamento degli ammortizzatori sociali perché la cosiddetta mini Aspi, copre una platea, ma lascia fuori largamente i precari veri, il PD ne chiede ampliamento ai lavoratori parasubordinati e garantendo che, nella fase di transizione e a regime, non ci siano categorie di lavoratori, come ad esempio i lavoratori agricoli e stagionali, anziani, che subiscano insostenibili penalizzazioni.  
4.      Sosteniamo la richiesta di Rete Imprese di valorizzare i fondi bilaterali come strumento sussidiario di ammortizzatore: senza compromettere la copertura generale, se categorie come gli artigiani hanno loro fondi, non è giusto dover pagare due volte e tutti i lavoratori, anche quelli sotto ai 15 dipendenti debbano essere coperti.    
5.      Congedi parentali, dimissioni in bianco e politiche attive del lavoro. Si apprezza il segnale della condivisione delle responsabilità familiari, con l'introduzione del congedo di paternità obbligatorio, ma propone che il congedo di paternità sia integralmente aggiuntivo a quello di maternità. E sulle dimissioni in bianco proponiamo di rendere più semplice il meccanismo.  
6.     
Misure finalizza a sostenere la piena partecipazione delle donne alla vita economica del paese, consapevoli che per uscire dalla crisi questa è la carta vincente.  
7.     
Esodati - dopo la riforma delle Pensioni occorre con urgenza sistemare gli esodati, (i senza lavoro e presenza pensione), gli autorizzati ai versamenti dei contributi. Dal Governo ci attendiamo il rispetto degli impegni contenuti nella legge all'insegna dell 'equità, tenendo ben presente che sono cittadini e non numeri, cittadini penalizzati  dalla riforma.     
On. Lucia Codurelli Commissione Lavoro
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.