AVVISI DI GARANZIA PER LA TRAGEDIA DI ONNO: OMICIDIO COLPOSO PER LA MORTE DI STEFANO
Abbiamo scritto:
Ritrovato il cadavere del giovane canoista annegato a LeccoUn vero e proprio incidente nautico, non la tragica fatalità di una sera. Non ci sono più dubbi nella ricostruzione della morte di Stefano Aletti, il 17enne annegato la scorsa settimana durante la traversata del Lario in canoa e il cui corpo è stato recuperato ieri dai sub di Torino al largo di Mandello. La canoa del giovane è stata urtata dal gommone che la seguiva e sul quale si trovavano i responsabili dell'Istituto Sacro Cuore di Onno dove Stefano era ospite. La conferma giunge dal ritrovamento di macchie di sangue sulla canoa del giovane e dai segni evidenti dell'urto fra i due mezzi. Per questo assumere significato preciso l'esame autoptico che sarà svolto domani pomeriggio sul corpo dello sfortunato milanese. Con ogni probabilità quando Stefano è finito in acqua era già privo di sensi dopo aver battuto il capo contro le pareti della canoa in seguito all'urto. Proprio per questa particolare dinamica dell'incidente si conferma l'ipotesi del reato di omicidio colposo che il pubblico ministero contesta a quanti si trovavano a bordo del gommone che sarebbe all'origine della tragedia. L'invio di avvisi di garanzia in vista dell'autopsia di domani è al momento un atto dovuto, ma le accuse potrebbero essere formalizzate nel giro di qualche giorno anche alla luce delle deposizioni rese dai protagonisti della tragedia, quanti hanno visto morire Stefano il cui corpo è stato rinvenuto a oltre 117 metri di profondità.
