Brivio: alla scoperta del catasto teresiano con Lucia Ronchetti dell'Archivio di Stato
La conferenza svoltasi sabato sera presso la biblioteca di Brivio ha visto protagonista la dottoressa Lucia Ronchetti, direttrice dell'Archivio di Stato di Como, che ha presentato ai più di cinquanta cittadini intervenuti un tesoro cartografico - quello del catasto teresiano digitalizzato - scarsamente noto, nonostante l'indubbio valore culturale e artistico che gli è proprio.
A sinistra la Dottoresa Lucia Ronchetti, direttrice dell'Archivio di Stato di Como
La Ronchetti è quindi passata a descrivere le ragioni di questo valore: "A Como abbiamo 12km lineari di scaffali con mappe catastali. Hanno un indubbio valore artistico e garantiscono al tempo stesso il diritto di proprietà. Quelle del '700 sono sorprendentemente meglio conservate di quelle del '900. Le soglie catastali che abbiamo in archivio possono essere divise in tre grandi gruppi: catasto teresiano 1719 - 1722; catasto lombardo veneto o cessato 1854 - 1858 con aggiornamento del 1898; catasto 1904 - 1905. Il catasto teresiano è stato completato in quattro anni durante la dominazione asburgica, ben 150 anni prima dell'unità d'Italia. Fu subito riconosciuto in tutta Europa come una delle opere cartografiche meglio riuscite. Gli austriaci hanno chiamato maestranza dall'estero, in modo che non ci potessero essere favoritismi in ragione della conoscenza con i proprietari terrieri lombardi. Perchè il catasto teresiano è stato realizzato allo scopo di riscuotere i tributi. Nel '700 la vera ricchezza era rappresentata dal terreno e non dagli immobili. Ad ogni uso - coltivo, pascolo, vitato, bosco - corrispondeva un tributo. Chiese e conventi erano esclusi dall'estimo catastale. La mappatura ha dato per prima cosa slancio all'agricoltura perchè dovendo pagare tasse anche per terreni lasciati incolti i proprietari hanno ovviamente capito che sarebbe stato più conveniente metterli a frutto. Le conseguenze non si sono fatte attendere: a metà del secolo Pietro Verri definiva la Lombardia uno 'splendido giardino fruttuoso', appunto perchè i suoi terreni, mappati e tassati, erano stati capillarmente messi a reddito. Le mappe del catasto teresiano sono artisticamente apprezzabili: fregi, cippi, decori arborei, scene di rovine alla maniera neoclassica li impreziosiscono rivelando negli autori una passione e uno scrupolo che oggi non manca di sorprenderci. I cartografi del '700 non avevano a disposizione satelliti o elicotteri. Per la mappatura usavano la tavoletta pretoriana. Si tratta di un metodo geometrico grazie al quale conoscendo la lunghezza di un lato del triangolo e l'apertura degli angoli con cui si dipartono gli altri due lati è possibile calcolarne la lunghezza. Un lavoro certosino, che richiede pazienza e passione. Il risultato è quello che possiamo ammirare propriamente nelle copie digitalizzate che abbiamo realizzato grazie al contributo del c omune di Brivio." Lucia Ronchetti con il sindaco di Brivio Ugo Panzeri
Le mappe digitalizzate rimarranno visibili al pubblico presso i locali della biblioteca di Via Vittorio Emanuele fino al 22 aprile, nei seguenti orari: 14:00 - 18:00 martedì, mercoledì e giovedì 10:00 - 13:00 venerdì 09:00 - 13:00 / 14:00 - 18:00 sabato 10:00 - 12:00 / 14:30 - 18:00 domenica