Montevecchia: il 'sentiero' del Galeazzino-Casarigo vietato alle bici, a maggio l'inaugurazione

Ci sono piccoli mondi in cui la natura continua a regnare indisturbata, luoghi che sfuggono tanto al frastuono e alla fretta quanto all’occhio dei più, ma soprattutto zone in cui moderno e antico convivono, si intrecciano, si completano.

Le quattro strade di Montevecchia sono certamente le vie più percorse, conosciute ed affollate del paese, ma se ci si addentra nei sentieri che sorgono nelle sue 50 frazioni si inizia un percorso che scava a ritroso nel passato e che si snoda in una fitta rete di mulattiere risalenti al 1600.

Dalla zona del Casarigo fino alla frazione del Galeazzino in alta collina, parte il sentiero dell’antica mulattiera, recentemente ripristinata per valorizzare il territorio e il legame con le tradizioni, grazie a degli interventi promossi dall’amministrazione presso il Parco di Montevecchia e della Valle del Curone.

Durante la salita, l’acciottolato, che è stato mantenuto laddove si presentava intatto e ricostruito nei tratti degradati, è ora compatto ed accessibile al “passo” di chi vuole farsi incantare dallo splendido panorama sottostante: la frazione di Ostizza con la sua miriade di sfumature verdi, le viti, i peschi, i fiori. Proseguendo verso il Galeazzino, si può notare che i muri di sostegno sono stati ripristinati con pietre locali e ripuliti dai rovi che li infestavano, così come le zone alberate sono state liberate dalla sterpaglia.

A tratti si incontrano piccole insenature del terreno: sono scoli appositamente costruiti per diramare il flusso d’acqua piovana ed evitare così che danneggi l’acciottolato, mentre chi si affaccia ai lati del sentiero, in vista al panorama mozzafiato, si accorgerà che le staccionate sono state ricostruite con pali di castagno, legno molto resistente alle intemperie e ai cambi climatici.

Arrivati al Galeazzino lo sguardo può contemplare tutta la zona bassa del paese: le cantine Cattaneo, l’agriturismo “La Cagnettera”, l’incrocio delle quattro strade, la zona del Brughè; il tran tran  quotidiano, insomma, da cui la natura si è messa al riparo. A sinistra ,invece, si scorge un angolo di mondo più appartato e silenzioso: Largo Gaetana Agnesi in cima ai terrazzamenti e, ancora più in alto, il santuario montevecchino.

Il segnavento del gallo indica sud, e ci sovvengono le parole di Mario Soldati, dedicate a Montevecchia: “uno spalto altissimo, un balcone che si erge, fuori dalle nebbie, e si affaccia dritto a sud; nelle giornate di vento si vede dalla Cisa al Monte Rosa; altri monti la difendono dalle tramontane. Le brume, le nebbie che sorgono dalle pianure la sfiorano fruttuosamente”.

L’unico modo per conoscere quest’angolo di mondo che non ha niente da invidiare ai luoghi ameni letterari, è fare affidamento alle proprie gambe; il sentiero Casarigo-Galeazzino, sul quale i lavori di ripristino sono terminati lo scorso febbraio, è infatti attualmente inaccessibile ai mezzi motorizzati ed è intenzione dell’amministrazione comunale estendere il divieto anche alle mountain bike, per via delle situazioni di oggettivo pericolo che potrebbero crearsi soprattutto nei tratti curvi e di discesa.

L’inaugurazione della mulattiera  spetterà ai  podisti che parteciperanno, il prossimo 27 maggio, alla maratona “Monza-Montevecchia”e che attraverseranno, nella parte finale del percorso, proprio questo sentiero.
Selena Tagliabue
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.