Sartirana: il mondo della finanza e dell’imprenditoria per il saluto a De Silva, ''un nonno e papà protettivo, mai invasivo''
Roberto De Silva
Il ricordo più bello e commovente, riuscito a strappare il pianto alla signora Diana, rimasta fino ad allora composta e silenziosa in prima fila, lo ha tracciato di sicuro Carolina, la giovane figlia dei domestici filippini che per Roberto De Silva era la sua "bambina".
Con una semplicità disarmante, facendosi forza in quelle parole che faticavano a uscire dalla gola, con il pianto che più volte ha interrotto la lettura del suo addio, Carolina ha raccontato di quel nonno "ingombrante" ma simpatico e protettivo, generoso e mai invasivo.
"Eri semplice, amavi la bella e la buona compagnia. Amavi l'arte, i colori, i fiori. Solo tu sapevi apprezzare davvero quel bel piatto di pasta al semplice gusto di pomodoro che in casa De Silva era quasi proibito ma che, appena la dottoressa si girava, mi dicevi di metterne in pentola 100 grammi in più per te".
Piccoli aneddoti di vita quotidiana che hanno fatto sorridere, pur nel dolore della giornata, sia la moglie Diana Bracco (che in chiesa ha indossato gli occhiali scuri solo alla lettura del ricordo della giovane Carolina) che i nipoti, stretti uno accanto all'altro in un abbraccio famigliare.
La celebrazione è stata officiata da cinque sacerdoti tra cui il vescovo Erminio Di Scalzi e il parroco Don Adriano e ha avuto inizio alle ore 11. Il feretro coperto da un cuscino di rose rosso porpora "il fiore dei tori", come lo definiva il dr. De Silva, ha attraversato la folla presente sulla scalinata della chiesa di Sartirana.
In prima fila da sinistra il sindaco Andrea Robbiani, il comandante di stazione Edonio Pecoraro e l'architetto Mario Botta
Una folla variegata, di età, estrazioni sociali, professioni. C'erano Letizia Moratti, ex sindaco di Milano e molto vicina alla dottoressa Bracco per via della sua carica nell'Expo, Carlo Sangalli presidente di Confcommercio, Roberto Napoletano direttore del quotidiano di Confindustria e moltissimi altri imprenditori e membri del mondo dell'economia e della finanza.
Il ricordo di Carolina
"Di fronte alla morte l'uomo cerca il silenzio e una chiesa in cui pregare" ha commentato nel corso dell'omelia l'alto prelato "il silenzio serve per ritrovare l'umiltà che ci fa sentire tutti mortali, che ci fa tornare alla memoria la dolcezza dei momenti con i nostri cari, come il ritorno a casa e braccia pronte ad accoglierci. Questi ricordi si faranno più intensi con il passare del tempo, quando capiremo l'importanza di questi affetti. Davanti alla morte rimarranno il bene compiuto e il bene voluto".
Amante del bello, dell'arte nelle sue diverse forme, della musica e dei colori (colori che questa mattina hanno irraggiato la chiesa con cesti di fiori variegati e profumati), con una passione per lo sport manifestata nel sostegno alla società sportiva del Merate per sette stagioni, De Silva è stato ricordato anche dai nipoti e da un amico come una "persona che sapeva comprendere l'animo di chi gli stava di fronte, incutendo anche una certa soggezione", dai "tratti forti, all'apparenza duro ma che sapeva essere sagace e sensibili", con "una capacità formidabile di rifilare cicchetti e con un senso del bello e del buon gusto inimitabili".
A sinistra in primo piano Gian Marco Moratti marito dell'ex sindaco (al centro della foto) di Milano
Letizia Brichetto Moratti. A destra al centro Carlo Sangalli di Confcommercio
Letizia Brichetto Moratti. A destra al centro Carlo Sangalli di Confcommercio
A sinistra il direttore del Sole24ore Roberto Napoletano. A destra Giorgio Fossa ex presidente di Confindustria
Vestita in abito nero, composta e distinta come sempre, la dottoressa Bracco non ha mancato di regalare un abbraccio a ognuna delle persone che si sono susseguite sul pulpito per un saluto. Poi, uscendo in coda al feretro del marito, prima di accompagnarlo definitivamente verso il cimitero, ha sostato una ventina di minuti sul sagrato per i saluti e gli abbracci di amici, conoscenti, colleghi di lavoro.
"Roberto, ti parlo del giardino che hai amato, che abbiamo amato, dove brillano le prime giunchiglie. Mi chiedo con angoscia dove ho sbagliato per perderti così, mio carissimo. Si chiude la nostra età insieme, vicende alterne, ma sempre importanti. Mi chiedo se riuscirò mai a mantenere il dialogo con te. Non posso più scrivere e comunque tu non saresti stato d'accordo, ma te lo devo. Diana".
Sono state le parole che la signora Bracco ha raccolto nel breve necrologio pubblicato questa mattina sul Corriere della Sera assieme ad una paginata intera interamente dedicata allo scomparso e a una paginata e mezzo di necrologi giunti da tutta Italia.
S.V.