Il PD su Linee Lecco
La schiusa delle buste dell'appalto per i parcheggi, giusta o sbagliata che fosse, ha scoperchiato il vaso. Ha costretto Linee Lecco e il Comune a guardasi in faccia e a guardarsi in casa.
L'azionista unico ha voluto mandare un messaggio chiaro all'azienda che si dice faccia parte dei gioielli di famiglia. - Così non va! Quest'azienda che dovrebbe occuparsi di servizio di trasporto pubblico vive e sopravvive soprattutto portando le auto in centro là dove, più che in altri luoghi, ci si dovrebbe arrivare con altro mezzo e in cui bisognerebbe muoversi a piedi. - Il presidente messo in una posizione scomoda ma che, devo ammettere, gestisce bene risponde: - Ok ho capito e posso anche condividere però, tenete conto di questo piccolo particolare: senza i parcheggi si corre il rischio di non avere le risorse per garantire la sopravvivenza dell'azienda - La cosa proseguirà con un ricorso di Linee Lecco che per il momento ha fruttato un'ossigenante rinvio...
Ma mentre la giustizia amministrativa faceva il suo corso Comune e Azienda hanno continuato il serrato e fruttuoso dialogo che data il suo inizio con la delibera di indirizzo votata in Consiglio Comunale (Delibera n. 58 - 30.05.2011). Con quell'atto infatti si è deciso di mettere ufficialmente tra le priorità di governo della città il trasporto pubblico e l'azienda comunale che lo gestisce. La conseguenza, grazie ad un presidente con la schiena dritta e a un sindaco altrettanto serio ed onesto, è stata un'accurata analisi della situazione dell'azienda e la stesura di un "bollente" piano industriale.
I dati, fatte salve le modifiche e gli aggiustamenti (ci si augura in positivo) per i resoconti definitivi, parlano chiaro. Senza i parcheggi si avrebbe un deficit strutturale enorme. Da sola la produzione caratteristica (trasporto pubblico con gli autobus) non arriva oltre il 27% del fatturato.
Il costo per km è fuori misura. La schiacciante vittoria di nuove assunzioni contro aumnento della produttività e degli introiti ha reso felici alcuni ed è forse sfuggita agli onori della cronaca non dando vita a reazioni negative immediate perché si è dato lavoro ma, ora, ci presenta il conto. Ed è un conto salato.
Tuttavia, al di là dei numeri e dei conti che devono tornare, sono ora due le cose su cui Azienda e Comune si stanno impegnando. Se, come sembra, ci saranno degli esuberi bisognerà intervenire con la massima attenzione ai diritti di chi lavora nella consapevolezza però che: un'azienda pubblica in deficit può, al limite, non preoccupare chi vi lavora ma certamente crea un danno o comunque un problema per l'intera comunità dei contribuenti e dei cittadini in genere. L'atro aspetto su cui l'attenzione è massima è la definizione del futuro del servizio di trasporto pubblico e della mobilità in città e oltre.
Senza voler sminuire l'importanza e la delicatezza del primo è su quest'ultimo punto che la città e il Consiglio si devono soffermare. E' per costruire il muoversi del futuro a Lecco e provincia che bisogna confrontarsi, proporre e decidere. Dopo la presentazione del piano industriale nelle commissioni congiunte II e V si è animato il dibattito sugli organi di stampa e non solo. Spero possa svilupparsi in un serio confronto che sfugga allo stereotipo del gioco delle parti e che sappia portare valore aggiunto all'impegnativo lavoro che spetta alle Istituzioni, agli enti, alle aziende e alle associazioni che ciascuna nel loro ruolo e per la loro parte sono impegnate a dare risposte ai cittadini ed ai lavoratori.
L'azionista unico ha voluto mandare un messaggio chiaro all'azienda che si dice faccia parte dei gioielli di famiglia. - Così non va! Quest'azienda che dovrebbe occuparsi di servizio di trasporto pubblico vive e sopravvive soprattutto portando le auto in centro là dove, più che in altri luoghi, ci si dovrebbe arrivare con altro mezzo e in cui bisognerebbe muoversi a piedi. - Il presidente messo in una posizione scomoda ma che, devo ammettere, gestisce bene risponde: - Ok ho capito e posso anche condividere però, tenete conto di questo piccolo particolare: senza i parcheggi si corre il rischio di non avere le risorse per garantire la sopravvivenza dell'azienda - La cosa proseguirà con un ricorso di Linee Lecco che per il momento ha fruttato un'ossigenante rinvio...
Ma mentre la giustizia amministrativa faceva il suo corso Comune e Azienda hanno continuato il serrato e fruttuoso dialogo che data il suo inizio con la delibera di indirizzo votata in Consiglio Comunale (Delibera n. 58 - 30.05.2011). Con quell'atto infatti si è deciso di mettere ufficialmente tra le priorità di governo della città il trasporto pubblico e l'azienda comunale che lo gestisce. La conseguenza, grazie ad un presidente con la schiena dritta e a un sindaco altrettanto serio ed onesto, è stata un'accurata analisi della situazione dell'azienda e la stesura di un "bollente" piano industriale.
I dati, fatte salve le modifiche e gli aggiustamenti (ci si augura in positivo) per i resoconti definitivi, parlano chiaro. Senza i parcheggi si avrebbe un deficit strutturale enorme. Da sola la produzione caratteristica (trasporto pubblico con gli autobus) non arriva oltre il 27% del fatturato.
Il costo per km è fuori misura. La schiacciante vittoria di nuove assunzioni contro aumnento della produttività e degli introiti ha reso felici alcuni ed è forse sfuggita agli onori della cronaca non dando vita a reazioni negative immediate perché si è dato lavoro ma, ora, ci presenta il conto. Ed è un conto salato.
Tuttavia, al di là dei numeri e dei conti che devono tornare, sono ora due le cose su cui Azienda e Comune si stanno impegnando. Se, come sembra, ci saranno degli esuberi bisognerà intervenire con la massima attenzione ai diritti di chi lavora nella consapevolezza però che: un'azienda pubblica in deficit può, al limite, non preoccupare chi vi lavora ma certamente crea un danno o comunque un problema per l'intera comunità dei contribuenti e dei cittadini in genere. L'atro aspetto su cui l'attenzione è massima è la definizione del futuro del servizio di trasporto pubblico e della mobilità in città e oltre.
Senza voler sminuire l'importanza e la delicatezza del primo è su quest'ultimo punto che la città e il Consiglio si devono soffermare. E' per costruire il muoversi del futuro a Lecco e provincia che bisogna confrontarsi, proporre e decidere. Dopo la presentazione del piano industriale nelle commissioni congiunte II e V si è animato il dibattito sugli organi di stampa e non solo. Spero possa svilupparsi in un serio confronto che sfugga allo stereotipo del gioco delle parti e che sappia portare valore aggiunto all'impegnativo lavoro che spetta alle Istituzioni, agli enti, alle aziende e alle associazioni che ciascuna nel loro ruolo e per la loro parte sono impegnate a dare risposte ai cittadini ed ai lavoratori.
STEFANO ANGELIBUSI Consigliere Comune di Lecco – Gruppo PD | Presidente Commissione ''Lavori Pubblici''